Prende il via l'ultimo grande giro della corrente stagione ciclistica. Cerchiamo di capire insieme i favoriti.
Si parte con gli ultimi "calienti" raggi di sole che illuminano le strade spagnole e si conclude con le prime foglie che iniziano ad ingiallirsi sui rami degli alberi.
Rosso come il fuoco e le fiamme che rappresenteranno l'estrinsecazione dello spettacolo messo in scena dai corridori.Rosso come il circoletto fissato sul calendario nella data dell'11 settembre, giorno in occasione del quale si auspica di salire sul gradino più alto del podio e stappare lo champagne in quel di Madrid. Rojo, anzi "roja" come la maglia simbolo del primato della competizione in questione, sogno di fine estate al quale ambiscono i partecipanti iscritti alla entry list.
Arrivi in volata sulle coste e nell'entroterra del territorio ispanico, tappe mosse adatte a fughe o a colpi di mano e traguardi in cima alle classiche salite iberiche, le quali sono proverbialmente contraddistinte da pendenze più che arcigne, più che ripide, delle vere e proprie rampe che sembrano puntare dritte al cielo.
L'estate sta per cedere il passo all'autunno, ci avviciniamo al finale di stagione con il Mondiale in prossimità temporale e le vacanze volgono al termine.Tutto ciò significa solo una cosa. Bienvenidos a todos. Comienza la Vuelta.
Il percorso de La Vuelta
Quest'anno si parte dall'Olanda con una cronometro di 23,2 km ad Utrecht, per poi proseguire con altre due frazioni semplici per velocisti con arrivi a Utrecht e Breda.
Al rientro in Spagna iniziano le difficoltà altimetriche con la quarta tappa che termina a Laguardia dopo un finale mosso. Quinta frazione adatta alle fughe con ben cinque GPM disseminati nel tratto conclusivo che culmina a Bilbao. Primo arrivo vero in salita e prima chiamata per i big nella sesta tappa con arrivo al Pico Jano (12 km al 6,7%).La decima tappa è una crono di 30,9 km totalmente piatta in cui gli scalatori potrebbero pagare dazio mentre gli specialisti potrebbero scavare solchi importanti.
L'undicesima frazione con arrivo a Cabo de Gata è adatta alle ruote veloci. Nella dodicesima tappa si arriva in cima al Penas Blancas (19,8 km al 6,3%).Tappa mossa ma senza GPM la tredicesima, in occasione della quale i finisseur o le fughe potrebbero farla da padrona a Montilla. Quattordicesima tappa con traguardo dopo l'ascesa di Sierra de la Pandera (8,5 km al 7,6%). Attesissima la quindicesima tappa che si conclude in cima alla celeberrima Sierra Nevada (19,5 km al 7,9%).
Sedicesima frazione per velocisti con arrivo a Tomares. La diciassettesima tappa torna a strizzare l'occhio ai big che dovrebbero darsi battaglia durante l'erta conclusiva (non durissima) che porta al Monastero de Tentudia (9,3 km al 5,1%). A farla da padrone nel diciottesimo giorno di corsa sarà l'Alto del Piornal da affrontare due volte (13,6 km al 5% per la prima ascesa mentre saranno 13,3 km al 5,6 % per la seconda che concluderà il percorso). Diciannovesima tappa interlocutoria con il Puerto del Pielago (9 km al 5,9%) da scalare due volte tra l'inizio e la parte centrale mentre l'arrivo è in discesa e pianura.
Ultima chance per i big nella ventesima tappa con cinque GPM, di cui l'ultimo, il Puerto de Cotos (10,5 km al 5,6%), a pochi chilometri dall'arrivo piatto di Puerto de Navacerrada. Consueto atto conclusivo con la passarella di Madrid adatta ai velocisti nella ventunesima tappa.
I favoriti per la Vuelta
Riflettori puntati sul tricampione in carica Primoz Roglic (Jumbo-Visma) al rientro dall'infortunio patito al Tour de France.
I principali antagonisti saranno Jay Hindley (vincitore dell'ultimo Giro d'Italia, Bora-Hansgrohe) e Richard Carapaz (Ineos Greandiers).Occhio anche a Joao Almeida (UAE Emirates), Simon Yates (Bike- Exchange Jayco), Remco Evenepoel (Quick Step- Alpha Vinyl) e Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan).
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