Le ragazze dell'Italvolley hanno conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali battendo per 3 set a 0 gli Stati Uniti. Ma nonostante il buon piazzamento sta avvenendo una caccia alle streghe che non risparmia nessuno. Tra cui Paola Egonu.
Già qualche ora dopo la sconfitta in semifinale contro il Brasile erano iniziate a circolare voci di provvedimenti rivoluzionari per l'assetto della Nazionale. Partendo in primis dalla panchina con l'addio di Davide Mazzanti, ma soprattutto riguarderebbe la punta di diamante della squadra, Paola Egonu.
L'opposto ex Conegliano sarebbe usata come capo espiratorio per il non successo mondiale. Il problema di tutto sta nella concezione e le aspettative di molti tifosi e addetti ai lavori (o presunti tali) che vedevano le Azzurre come la squadra più forte di tutte.
Per comprendere meglio il tutto bisogna analizzare ogni sfaccettatura di questo discorso:
Di sicuro l'Italia dimostra di essere una nazionale molto forte, al pari di USA, Brasile, Serbia e Cina. Concepire la sconfitta contro le verdeoro come un fallimento è frutto di una concezione alterata e poco oggettiva.
I risultati trionfali degli Europei 2021 e nella Nations League 2022 hanno messo in secondo piano i problemi strutturali visti a Tokyo durante le Olimpiadi (quella si che è stata una vera debacle, in parte influenzata, almeno per l'aspetto mentale, proprio dai commenti sparati a zero sui social e dalla stampa italiana con considerazioni tutt'altro che professionali sulle atlete azzurre.)
Dicevamo, in posto 4 si vive palesemente una situazione difficile, con Sylla e ancor di più Bosetti che non danno nessuna certezza e Pietrini impiegata pochissimo, non riesce nemmeno a provare a dare in pieno il suo contributo.
A cercate di tamponare questa condizione ci ha provato la Egonu, chiamata agli straordinari in qualsiasi situazione complicata da gestire.
Alla fine degli scorsi europei Paola veniva vista come la pallavolista più forte in circolazione, ora come l'ultima delle sprovvedute. E allora non c'è da stupirsi delle parole dette da lei al suo manager dopo la premiazione per il terzo posto:
"Non puoi capire questa è la mia ultima partita in Nazionale. Mi hanno chiesto perché sono italiana. Sono stanca".
Alla fine, la diretta interessata ha spiegato meglio il concetto dietro quelle parole, facendo capire di volersi prendere una pausa dalla Nazionale essendo stanca del trattamento che le viene rivolto ogni volta.
Paola è una che divide, dentro e fuori dai 18 metri.
Non molto tempo fa si era scatenato un putiferio, che in qualsiasi paese civilizzato neanche si penserebbe possibile, riguardo il suo orientamento sessuale. Al Corriere della Sera, la Egonu aveva dichiarato di non potersi definire omosessuale perché non esclude di potersi innamorare anche di un ragazzo:
"Ho ammesso di amare una donna (e lo ridirei, non mi sono mai pentita) e tutti a dire: ecco, la Egonu è lesbica. No, non funziona così. Mi ero innamorata di una collega, ma non significa che non potrei innamorami di un ragazzo, o di un'altra donna "
Per non parlare di tutti gli insulti razzisti rivoltele per le sue origini nigeriane.
"Sono italiana. Per me, avere origini diverse è normale. Un bimbo non si accorge del colore che ha finché, a scuola, una maestra dice che è nero o giallo".
Sono convinto che, per amore della maglia, tornerà ad indossarla in vista di Parigi 2024. Ma soprattutto voglio dire due parole direttamente a Paola:
Paola, per quanto difficile, segui il consiglio che diede Virgilio a Dante davanti agli ignavi, coloro che vivono senza infamia e senza lode (che sono soltanto la versione Stil novistica dei leoni da tastiera moderni):
"Non ragioniam di lor, ma guarda e passa"
Perché perdere tempo con chi trova più facile giudicare la vita degli altri, invece di vivere e decidere la propria, non migliora loro ma fa solo che male a te.
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