All'età di 86 anni, ci lascia Carlo Mazzone, storico allenatore della Roma degli anni 90. Lo ricordiamo con questa nostra intervista, del settembre 2014.
Proprio il giorno dell'inizio del nuovo campionato di Serie A, il mondo del calcio piange la scomparsa di Carlo Mazzone. L'ex allenatore della Roma, per cui giocò anche alla fine degli anni 50, ma anche di Pescara, Cagliari, Perugia, Bologna, Fiorentina, Ascoli, dove nel 2019 gli dedicarono la Tribuna Est dello Stadio di Ascoli Piceno, aveva 86 anni. Nel suo score 797 partite ufficiali, per quello che è uno dei simboli del calcio italiano e romano.
Lo ricordiamo con questa intervista, rilasciata per il nostro portale nel 2014, il giorno del compleanno del "suo" Francesco Totti, che lanciò in prima squadra, e alla vigilia di una sfida tra Roma ed Hellas Verona. Dentro ci sono Guardiola e Nereo Rocco, Mandorlini e Manuel Iturbe. .
Una vita per il calcio. Prima come difensore, poi come allenatore. E il record di panchine in Serie A, 795 partite, lo detiene proprio lui: Carlo Mazzone. Lo abbiamo contattato nel giorno del trentottesimo compleanno del "suo Totti" e di Roma-Verona, tra passato e presente. Ecco le sue parole in esclusiva per ilCatenaccio.
Totti compie 38 anni. Lei è stato una sorta di padre calcistico di Francesco, cosa si sente di augurargli?
I miei auguri vanno all'uomo Francesco più che al calciatore. Auguro serenità, felicità e semplicità. Gli auguro di voler sempre bene alle persone che ama, alla sua famiglia e ai genitori ma anche alla famiglia calcistica, ai suoi compagni. Ho ricordi bellissimi di questo ragazzo. Quindi quando la sua vita ha degli sviluppi positivi, sia fuori che dentro il campo, io sono felice. Forza Francesco!
Oggi però, festeggiamenti a parte, c'è un Roma-Verona da giocare. Che partita si aspetta?
Il Verona è sicuramente un avversario ostico, ma la Roma è nettamente superiore. Senza offendere nessuno, i giallorossi devono vincere poiché sono superiori tecnicamente. Però nel calcio, lo sappiamo, non sempre vince il migliore, magari la squadra favorita va incontro a risultati clamorosi. Positivi per gli avversari, ma per noi di Roma e della Roma assolutamente no. Il mio pronostico comunque vede gli uomini di Garcia in vantaggio.
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Quale il pericolo maggiore per la Roma in vista di questa partita?
Secondo me il rischio più grande è quello di sottovalutare l'Hellas. I giallorossi devono capire che quando entrano in campo devono farlo solo pervincere. Senza pensare chi hai davanti.
Proprio dal Verona è arrivato in estate Manuel Iturbe. Cosa pensa del numero 7 romanista?
Poche parole, ho un parere altamente positivo sul calciatore. Al ragazzo auguro buon proseguimento, perché di strada ne farà tanta.
Mandorlini ha detto: "Mazzone è tra i miei maestri". Lei che lo ha allenato, che calciatore era?
Ho avuto il piacere di allenare Mandorlini ad Ascoli, dal '81 al '84, poi lui andò all'Inter. Grande professionista ma soprattutto ragazzo meraviglioso, umile, modesto e preparato. Spero che faccia bene anche quest'anno, ma non contro la Roma.
Uno dei sui pupilli però era un altro. Un certo Guardiola…
Pep è uno dei ricordi più belli della mia carriera. Prima di essere un grandissimo allenatore è una persona eccezionale, un ragazzo sveglio. A Brescia ho avuto il piacere di conoscerlo, di gestirlo e di starci insieme.
Guardiola che sarà avversario per la Roma in Champions League. Dove potranno arrivare i giallorossi?
Domanda complicata, perché il girone è sicuramente un girone difficile, così come la Roma che è una squadra tosta. Non credo però che il Bayern o il Manchester City possano festeggiare quando incontrano la Roma.
Per Mandorlini, dicevamo, tra i maestri c'è lei. Ma quali sono i maestri di Mazzone?
Un nome solo: Nereo Rocco, una grande persona. Perché per essere un bravo allenatore devi essere prima una brava persona. Devi avere onestà, serietà. Nereo Rocco per me è stato un punto di riferimento costante nella carriera.
Domanda secca. Chi vince lo scudetto?
Sicuramente è sfida a due. Ma evitiamo per una volta gli aspetti tecnici e privilegiamo quelli di cuore. Vince la Roma! A parte gli scherzi, la Juventus è una squadra molto attrezzata, affamata. Ma come si dice alla romana: nun c'avemo paura!
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