Lo spettacolo "Ago capitano silenzioso" di Ariele Vincenti, dopo aver festeggiato le 50 repliche, torna a Roma con "Bar Campioni".
Una sedia, uno striscione con su scritto "Silenzio", un uomo di spalle. Lo spettacolo "Ago, capitano silenzioso" di Ariele Vincenti inizia così. In maniera semplice, ma allo stesso tempo forte. A restituire un pezzetto di quello che è stato Agostini Di Bartolomei, indimenticato capitano della Roma.
"Ogni volta è come la prima. È un'emozione, diventa quasi un rito, una responsabilità - aveva raccontato il regista e attore in questa intervista a Stampa Critica - Io l'ho visto giocare due volte, con la maglia del Cesena e del Milan, mai con quella della Roma. E non avendolo vissuto dovevo arrivare a un punto di conoscenza che mi permettesse di rispondere a qualsiasi domanda su di lui".
Non ho mai visto giocare Di Bartolomei - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo
Un monologo di quasi due ore, uno spettacolo commovente e di impatto, che ha festeggiato da poco le 50 repliche e che gira tutta Italia. L'ultima replica è stata a Empoli, al festival "Riprendiamoci la scena", prima di tornare a casa, a Roma, dove la storia di Ago rivive grazie all'idea di "Bar Campioni". Il format, ideato da La Città Ideale, progetto creativo diretto da Fabio Morgan, ha l'obiettivo di portare il teatro e l'opera di Ariele Vincenti nei locali di periferia. Si è partiti il 15 giugno a Centocelle, per poi passare al Pigneto, al Bar Necci, il prossimo 27 luglio. In mezzo l'evento Teatro di Paglia, a Nemi. "Questo è Bar Campioni, queste sono grandi emozioni, questo è teatro colto e popolare che torna in mezzo alla gente" ha scritto a commento della prima tappa di questo viaggio Ariele Vincenti, che intanto in questi giorni è impegnato con "I Nasoni Racconti", progetto di storytelling urbano tra i quartieri periferici della capitale.
Un viaggio, quello di "Ago, capitano silenzioso" che porta ovunque la Roma di un tempo, la città e la squadra, i giornali e le partite. Un viaggio che porta ovunque Agostino Di Bartolomei e la sua storia, le sue bombe e i suoi gol, le sue parole e la sua timidezza. Ma soprattutto il suo silenzio. Il silenzio di un campione fuori dal comune.
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