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Eldor Shomurodov, o della tenacia

Il gol di Eldor Shomurodov, allo scadere, contro l'Athletic Bilbao è il coronamento di impegno, sacrificio e tenacia di un giocatore gregario che non spreca nulla. 

Il nome Eldor sembra avere origini turche e persiane, ma oggi è diffuso soprattutto in Uzbekistan. Deriva dalla combinazione di due elementi, il suffisso "El", che in turco significa "paese", "terra", e poi "Dor", parola dalle radici persiane che rimanda all'idea del "possessore". Eldor, insomma, è "colui che appartiene alla terra". E forse non c'è nome più adatto per Eldor Shomorudov, eroe per una sera, uomo della terra per sempre.

Sembra la storia del calabrone, quella in cui l'insetto non sa di avere delle ali troppo piccole per volare. Non lo sa e quindi vola lo stesso. Shomurodov quando entra in campo sembra non sapere di essere l'attaccante di riserva. Non lo sa e quindi segna. Ci vogliono 20 minuti contro l'Athletic Bilbao e 3 di recupero per mandare la palla in rete. Un gol che fa esplodere un Olimpico carico d'amore, di speranza, di sogni. Un Olimpico che però aveva bisogno di sostanza, di materia, di terra. Quella che può portare proprio Shomurodov, che entra in campo, ogni volta, con l'impressione di voler spaccare il mondo. Raccoglie le briciole e con quelle deve fare un pasto. Ha solo pochi minuti e deve trasformarli in un tesoro. E così corre, si offre, rientra, rincorre, fa da sponda e fa a spallate, suggerisce e inventa. Segna. Secondo gol in Europa League, il quinto stagionale. Gli stessi segnati negli ultimi 3 anni tra Trigoria, Spezia e Cagliari. Dove lo aveva voluto proprio Claudio Ranieri, che conosce bene la sua sostanza, il suo appartenere alla terra, e lo getta nella mischia quando le cose si mettono male, quando ai ghirigori, alla fantasia, ai voli pindarici c'è da preferire la legna, i chilometri, il sudore.

Eppure con un nome così ti aspetti un calciatore nobile. Sembra un personaggio uscito da qualche libro di Tolkien, magari dalla stirpe degli Eldar, gli elfi che abbandonarono la Terra di Mezzo per le terre immortali oltre il mare. Ma Shomorudov non ha bisogno di questo. Per diventare immortale gli basta un gol, nei minuti di recupero, in una notte europea. Da domani si torna sulla terra. Quella a cui Eldor sa di appartenere. 

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