Prestazioni autorevoli, condizione e rendimento ottimi. Nicola Zalewski ha stupito tutti nelle prime due da titolare con la maglia della Roma. E adesso non vuole fermarsi.
Sull'aereo che ha portato la Roma in Olanda, per la sfida contro il Vitesse di Conference League, c'è anche Nicola Zalewski. Uscito dopo 60 minuti nel match vinto contro l'Atalanta, con tanto di ghiaccio sulla caviglia sinistra, il calciatore polacco sembrava dovesse dare forfait per l'impegno europeo. E invece eccolo lì, a rispondere presente, per provare a prendersi di nuovo la maglia da titolare.
Sarebbe l'esordio, per lui, in Europa, dopo le due sfide da titolare contro i bergamaschi e lo Spezia in cui ha stupito per dedizione e interpretazione del ruolo. Esterno sinistro del centrocampo a cinque ideato da Josè Mourinho, propensione offensiva tipica di chi ha sempre giocato in attacco e precisione difensiva da primo giorno di scuola, da scolaretto modello, quello che vuole subito accaparrarsi le simpatie del Maestro e farsi vedere anche dai compagni di classe. Per questo lo Special One lo ha scelto, a inizio stagione, rispedendo al mittente tutte le offerte di prestito che arrivavano dall'Italia e dall'estero. 25 presenze lo scorso anno, con i ragazzi di Alberto De Rossi, conditi da 10 reti e 8 assist.
Il ruolo preferito? Quello di trequartista, ma anche ala sinistra e intermedio di centrocampo, a portare qualità e tecnica sulla linea mediana. Doti che gli sono valse anche la prima chiamata della nazionale maggiore della Polonia, da parte del selezionatore Czesław Michniewicz nell'agosto 2021, nei match di qualificazione ai Mondiali 2022 contro Albania, Inghilterra e San Marino. E proprio contro la squadra del Titano è arrivato l'esordio: 7 a 1 il risultato finale, con tanto di assist proprio di Zalewski.
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Nicola Zalewski, da Tivoli a Trigoria
La Polonia nel sangue, ma l'Italia sul certificato di nascita. Nicola Zalewski nasce infatti a Tivoli, il 23 gennaio 2022. Il padre, Krzysztof, si trasferì a Roma nel 1989, quando scappò dalla Polonia dopo aver rifiutato di prestare il servizio militare per l'allora regime comunista. I primi calci sono quelli alla Nuova Spes, a Poli, poco più di due mila abitanti sui Monti Prenestini, tra Palestrina e Tivoli.
Il ragazzo gioca e incanta. Le voci arrivano anche a Trigoria, nel 2011, all'orecchio di Bruno Conti, che decide di sguinzagliare uno dei suoi osservatori dal fiuto più pregiato: Stefano Palmieri. L'ex calciatore incrocia NZalewski in un torneo a Borgata Finocchio, zona Borghesiana, periferia est di Roma. Neanche finisce la partita che il cellulare di Marazico suona: il ragazzo è da prendere. Provino, test, allenamento. E la richiesta di rimanere alla Roma.
La prima convocazione con i grandi la deve a Paulo Fonseca, che lo vuole con sé per la sfida con il Benevento, nell'ottobre 2020. Per l'esordio, invece, dovrà aspettare la fine del campionato, precisamente il 9 maggio 2021, quando entra nel 5 a 0 contro il Crotone e manda in gol Borja Mayoral. Un vizio, insomma, quello di Zalewski per gli assist all'esordio. E non avrà ancora timbrato il cartellino, ma le ultime prestazioni sono veramente da incorniciare. Complici le incertezze di Maitland Niles e Vina, Mourinho ha deciso di reinvertalo esterno di centrocampo, con compiti tanto difensivi quanto offensivi. Contro l'Atalanta Nicola Zalewski ha completato 21 passaggi, con una precisione dell'81%, e ne ha intercettati 3, come lui solo Lorenzo Pellegrini. Numeri da primo della classe, altro che scolaretto.
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L'inizio difficile di Nicola Zalewski
Eppure quella di quest'anno non è stata una stagione facilissima per Nicola Zalewski. A settembre la scomparsa del padre, poi l'episodio del video contro Mourinho, durante una serata con gli amici. Sembrava già un caso, si ventilavano cessioni e punizioni esemplari. Invece il portoghese se l'è preso da parte, sotto la sua ala protettiva. Lo ha spronato e consigliato, facendogli capire quanto contasse su di lui.
E Zalewski l'ha capito. Tanto da mettere la firma a un contratto che lo lega alla Roma fino al 2025. Alla sua Roma, visto che per celebrare il traguardo ha scritto sui social "Al cuor non si comanda". Romano e romanista, proprio come piace ai tifosi. Tecnico e appassionato. E anche con le idee chiare. "So che sei orgoglioso di me - ha scritto su Instagram - ma ti prometto che questo è solo l'inizio". Una promessa che tutti sperano possa mantenere. Mourinho in primis.
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