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Tre abbracci di Roma

Una cosa più di tutte mi è mancata in questa epoca di pandemia: gli abbracci. Di quelli forti, veri, che quasi fanno male e invece fanno bene. E una cosa più di tutte mi fa abbracciare oltre ogni altra cosa: la Roma. Ed è assurdo doverci fermare proprio adesso per la pausa nazionali, proprio dopo una striscia di quattro vittorie consecutive, di 12 gol. È ingiusto fermarci proprio adesso che avevamo iniziato ad abbracciarci per bene.

Allora ci riviviamo tre abbracci su tutti, di questo avvio di stagione della Roma 

1. Di padre in figlio

Il primo che scegliamo è questo, direttamente dagli spalti dell'Olimpico per Roma Fiorentina. Ed è forse il più bello. Un padre, un figlio, la maglia della Roma addosso. Due pugni al cielo, due occhi che brillano e che si riconoscono, si rivedono, si specchiano. "Hai visto che bello che è, a Papà? Abbiamo vinto!". Che sia la prima di una lunga serie, che quelle manine possano tornare presto a prendere a cazzotti il cielo, dopo un gol della Roma. 

2. Chi ha segnato?


Guardate questa foto e provate a spiegare chi ha segnato. Ecco, quando in un'esultanza non si riesce a capire chi ha appena fatto gol vuol dire che il gruppo ha superato il singolo, che l'insieme è più forte dell'individuo. Vuol dire che si è creato una squadra. E la Roma di questo inizio stagione appare proprio così: tutti a sostegno di tutti, pronti a darsi una mano, a suggerire, a sgridare e a svegliare se serve, a protestare, a esultare. Una squadra consapevole della sua forza, un gruppo forte che ancora non si conosce a pieno. Ma che è sulla buona squadra.



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 3. Viè qua


Avevamo già detto di quanto fosse strano pensare che, adesso, abitiamo insieme a Josè Mourinho. Scoprire però che tifa ed esulta come noi è ancora più complicato. Avevamo già visto quanto fosse bravo ad abbracciare... 

L'ultimo abbraccio che abbiamo scelto qui viene dall'Arechi di Salerno. Pellegrini segna per la Roma, il mister si gira e abbraccia il primo che passa: Reynolds. Un po' la stessa cosa che è successa nel settore ospiti o a casa, davanti lo schermo. La stessa cosa che avviene ogni volta che succede la cosa più bella del mondo: la Roma passa in vantaggio.

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