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Tre cose belle da St. Polten Roma Femminile

La Women's Champions League della Roma Femminile regala ai tifosi una notte folle, di gol, di rimonte, di paura e poi di grande gioia. Tra le protagoniste Linari, Greggi, Giugliano. E un carattere di una squadra veramente forte.  

Una Roma da urlo, una Roma formato Europa. Secondo successo di fila nel Gruppo B della Women's Champions League per la squadra di Mister Spugna, che adesso si ritrova in vetta, a 6 punti con il Wolsfburg, prossima avversaria delle giallorosse.

Una vittoria di carattere, con una rimonta da 2 a 0 a 3-4, in un saliscendi di emozioni, una montagna russa di sensazioni. Parte male la Roma Femminile, che va sotto da calcio di rigore (fallo di Minami su Brunnthaler, gol della capitana Eder) e poi è costretta a subire, appena rientrate in campo, la doccia fredda del 2 a 0 (rete di Schumacher).

Sembra finita. E invece la Roma non si ferma. Al 75esimo trova il gol Linari, due minuti dopo e l'arbitro fischia rigore. Andressa prende il palo, ma sul pallone si getta Giacinti per il gol del pari. Passano altri tre minuti ed ecco che arriva il ribaltone: Giugliano calcia da lontano e con la complicità del portiere la palla finisce nel sacco. C'è tempo ancora per la gioia, con Paloma Lazaro, e per la paura, grazie al gol allo scadere di Mikolajova, che tiene tutti con il fiato sospeso. Ma il triplice fischio arriva in fretta: la Roma ha vinto.

"Questi tre punti sono super importanti per noi - ha spiegato Manuela Giugliano ai microfoni del club - Ci credevamo e volevamo portare a casa questa partita che era fondamentale. Ovvio che andare in svantaggio 2-0 non è semplice, perché subentra il nervosismo. Da squadra, però, siamo riuscite a rimontare questa partita. Ci portiamo a casa il risultato e il carattere che abbiamo dimostrato oggi".

E ci portiamo a casa, soprattutto, queste tre cose belle da St. Polten – Roma Femminile. 

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Paloma Lazaro, dal calcetto a ricreazione ai gol con la Roma Femminile - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo

L'Estadio Vicente Calderon, a Madrid, non c'è più. L'hanno demolito nel 2017, per trasferire l'Atletico al Wanda Metropolitano. Il balcone della casa di Paloma Lazaro, invece, c'è ancora. Da lì, da bambina, si affacciava per guardare i tifosi che andavano alla partita. Gli occhi grandi, pieni di sogni. Occhi a forma di pallone.

 1. Il carattere

Come non partire dalla forza e dal carattere della Roma Femminile per descrivere una serata come questa? Le giallorosse hanno dimostrato solidità e impegno, decisione e concentrazione. Voglia di vincere. "Abbiamo dimostrato grande carattere, le ragazze sono state splendide, straordinarie - ha spiegato il tecnico Alessandro Spugna - In una partita europea, andare sotto di due gol in maniera immeritata dopo aver creato tante occasioni ti può deprimere e invece la squadra ha avuto una reazione incredibile, forse la più grande reazione che ho visto da quando sono qui. È stata un'impresa, una grande partita".

Non c'è spazio per la rassegnazione, né dopo il primo gol né dopo il secondo, ancora più tosto. "La squadra non si è disunita, ha continuato a giocare mantenendo l'equilibrio e a creare tante occasioni, non si contavano più". Sarà con questo carattere qui che si deve affrontare la doppia sfida con il Wolfsburg e, soprattutto, la Serie A. Che quest'anno può essere veramente delle giallorosse.

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Rewind: L'Inter abdica in favore di Roma e Fiorentina - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo

La settima giornata ci regala novità: l'Inter si ferma contro il Sassuolo; Roma e Fiorentina sfruttano immediatamente l'occasione grazie alle vittorie contro Como e Sampdoria. Succede di tutto nel big match Milan-Juve ed infine, c'è anche la prima vittoria di Pomigliano.

 2. Il muro di Linari

È difficile scegliere un nome su tutti in serate come questa. Proviamo a farlo scegliendo una delle tante protagoniste: Elena Linari e il suo doppio muro.

Il primo è quello costruito in difesa, dove ha alzato a suon di forza, di contrasti, di anticipi, la solita diga a protezione della porta di Caesar. Il secondo è quello che ha rotto in attacco. Perché la Roma Femminile non riesce a segnare, crea ma non concretizza. E allora deve chiedere al suo difensore che a 15 minuti dalla fine sfonda quella barriera, fisica e mentale, del gol. Il primo di una folle serata.

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L'attesa di Elena Linari - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo

Il pallone da calcio pesa, da regolamento, tra i 410 e i 450 grammi. Per una strana legge della fisica, però, il peso cambia in funzione del risultato, del minuto, del momento. Quando Elena Linari prende in mano la sfera, al Tre Fontane, il cronometro segna il minuto 98. Mancano una manciata di secondi alla fine, la Roma Femminile gioca contro l'Empoli Ladies. E' la prima di ritorno di campionato, non è una finale ma poco importa. Il risultato è fermo sull'1 a 1. La numero 32 prende il pallone, aspetta il direttore di gara, lo posiziona. E poi aspetta.

 3. La vena di Giada

Se scegliere un nome è difficile, scegliere un'immagine è invece più facile. Lo facciamo prendendo spunto da questo tweet di Leonardo Frenquelli, giornalista de Il Romanista.

Il volto di Giada Greggi, ormai non più astro nascente ma certezza del centrocampo della Roma e della nazionale. È questo il simbolo della squadra di Spugna. Il volto, i pugni, gli occhi. E quella vena gonfia. La stessa vena di un altro centrocampista romano e romanista. La stessa vena di chi ha la Roma nel sangue.

Dizionario Romanista: Esaurito
In ricordo del Barone
 

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