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È tornato Davide Nicola, il nuovo cavaliere di Walter Sabatini

L'ultimo cavaliere approda a Sud nel feudo granata, in soccorso del mago Sabatini, per scacciare il drago della retrocessione e trovare il calice della salvezza, prima che il tempo scada.  

 A 48 anni è l'ultimo innesto granata di Fanta Sabatini. Una vita baciata dalla gioia ma anche dal dolore più profondo. Puro di spirito, paterno e competente nel suo lavoro, Nicola è l'ultima carta della nuova Salernitana per salvare la stagione. È inevitabile chiedersi cosa sarebbe stato dei granata, se la svolta societaria fosse avvenuta già in estate, e se fosse tornato già da allora Sabatini a dirigere i lavori, programmando la stagione. Dopo aver rischiato l'esclusione a campionato in corso per la sopraggiunta scadenza della deroga alla cessione della società, la Salernitana tenta la clamorosa rimonta verso la zona salvezza, affidandosi per l'impresa all'uomo dalla folta chioma e dagli occhi buoni.

 Davide Nicola: una scelta di Sabatini

Tra gli allenatori disponibili rappresenta il profilo migliore, anche per il suo passato propizio con il caldo e grande Sud. Tutti ricordano e ricorderanno la salvezza trionfale ottenuta con il Crotone all'ultima giornata (vittoria per 3-1 sulla Lazio). Con venticinque punti ottenuti nel girone, nella stagione '16-7 i pitagorici raggiungono l'insperato quartultimo posto che vale la permanenza nella massima serie. Uno dei massimi artefici è Nicola. Come ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione, però, non vuole paragoni. Quella in Calabria, infatti, non è stata l'unica salvezza raggiunta dall'allenatore di Luserna San Giovanni. Nicola rappresenta l'ennesima scelta sapiente del maestro Sabatini. Si parlava di Andrea Pirlo, ma è parso un profilo più adatto ad un processo di rifondazione sportiva estiva, piuttosto che da subentrante, in una situazione difficile, seppur non compromessa.

Davide Nicola, ai tempi del Torino. Fonte foto: Eurosport
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Intervista ad Andy Selva: "Da Roma a San Marino, tra le sfide con Puyol e la maglia di Raul" - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo

Per scrivere la storia bisogna fare delle scelte. Strane, inaspettate, inattese. Scelte di vita, oltre che di carriera. Scelte come quella di Andy Selva, che nella storia c'è entrato con la maglia del San Marino, con cui è primatista di presenze, 73, e reti, 8. Tra queste anche la firma sull'unica vittoria della nazionale del Titano, nel 1 a 0 contro il Lichtenstein. "Eppure non è stata quella la partita più emozionante" ci racconta in questa intervista che era nata, in realtà, con la scusa della sfida tra Roma e Sassuolo.

 Davide Nicola alla Salernitana

Le sue prime parole sono state colte con fiducia dall'ambiente. Pochi proclami, pochi confronti, poche fantasie. Molto lavoro sul campo e sulla testa del gruppo sportivo, che ha nelle sue corde i punti necessari a tentare una missione difficile ma non impossibile. Nicola ha dichiarato di ispirarsi al motto granata Macte Animo, per infondere a ognuno senso d'appartenenza, coraggio, consapevolezza che la responsabilità è più un'opportunità che un peso. La situazione è evidente a tutti: la salvezza è ad 8 punti.

Da inizio campionato la Salernitana ne ha racimolati appena 13. Ma non mancano gli scontri diretti e le partite propizie per accorciare il distacco, cercando di rimanere attaccati al treno della salvezza, per provare il tutto per tutto nelle ultime partite, affidandosi anche alla fortuna e al fattore calcio, traducibile con imprevedibilità. Inoltre, i campani devono recuperare il match con l'Udinese e c'è il match del 6 gennaio scorso contro il Venezia non disputato e ancora sub iudice. La Salernitana vorrebbe recuperare la partita anche perché si tratta di uno scontro diretto per la salvezza, condizionato dal Covid.

 Le prime impressioni su Mister Nicola

Mister Nicola è cosciente di avere a disposizione una rosa importante, soprattutto dopo i colpi da 90 del mercato invernale firmato Sabatini. Ad attenderlo, nel prossimo turno di campionato, c'è il Milan di Pioli che comanda la classifica e deve consolidare la prima posizione provando ad approfittare delle fatiche settimanali europee di Inter e Napoli contro Liverpool e Barcellona. Iervolino ha scherzato sul gemellaggio del prossimo fine settimana con il Napoli, che auspica il miglior esordio possibile per Nicola, affinché rallenti la marcia rossonera.

No agli stereotipi: nessun sergente di ferro, ha detto Sabatini. Sono bastati due allenamenti per capire che Nicola è un allenatore di alto livello. Potrebbe occupare panchine che lottano per obiettivi più ambiziosi, ma ora è pronto a dare tutto per la piazza di Salerno, fino all'ultima giornata. Cultura della materia, proposta didattica interessante, affidabilità e capacità di gestire gli uomini ancora prima che i calciatori. È una persona sensibile: ha chiesto al preparatore atletico uscente e al leggendario Manolo Pestrin (?) di rimanere a sua disposizione per collaborare con il proprio staff (in cui spicca la presenza di Simone Barone). I due se ne sarebbero dovuti andare a seguito dell'esonero di Colantuono.

Un gesto di grande generosità che ha colpito sia Sabatini sia la proprietà. Un'ennesima conferma della nobiltà d'animo di Nicola, cavaliere superstite nella contemporaneità.

 Il contratto di Davide Nicola

La formula del contratto valido fino al prossimo 30 giugno è stata impostata principalmente su bonus e premi: sia quelli legati alle singole vittorie, sia quelli relativi al raggiungimento della salvezza in Serie A. In tal caso, scatta anche l'opzione di rinnovo contrattuale a favore del tecnico per un'ulteriore stagione. Questo è ciò che ognuno si augura, soprattutto la città di Salerno. Nicola ha detto di non pensare affatto al legame contrattuale, quanto a quello instaurato con l'ambiente, fondato sul rispetto, sul lavoro e sull'impegno. Questa Salernitana sarà una delle squadre con maggiore qualità e tasso tecnico che avrà allenato, nonostante l'età media alta. Come trequartisti vanta Ribéry, Perotti e Verdi, apparso fin da subito in grande spolvero. Quest'ultimo, insieme a Bonazzoli, è stato allenato da Nicola a Torino. Anche Radovanovíc conosce il Mr. dai tempi della salvezza centrata con il Genoa.

Quello che i più si aspettano da Nicola è una svolta nell'organizzazione generale.

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ESSERE E PARARE. La condizione dell’Essere umano nel ruolo del Portiere - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo

Il portiere è, ed è stato senza dubbio un esule molto particolare: un capro espiatorio sempre a portata di mano, addosso al quale scaricare ogni tipo di colpa.Il portiere è destinato ad essere un outsider, sempre e in ogni momento, perché, chi difende i pali della porta, è l'ultimo baluardo e potrà essere acclamato come un eroe, ma al minimo errore lo si condannerà e lo si potrà far sprofondare nel baratro.Il portiere è una figura mistica, leggendaria e singolare; se ci pensate bene è una figura che si manifesta nel rettangolo verde, ma è anche una sorta di «Rappresentazione» del mondo esteriore.

Il calciatore Davide Nicola, con la vena gonfia al collo. Foto foto: La Stampa.

Il 3-5-2 di Davide Nicola 

Il suo modulo di riferimento è il 3-5-2, che può variare leggermente nelle configurazioni, in base ai giocatori a disposizione e alle loro caratteristiche. Nicola è abile a curare la fase difensiva delle sue squadre. Fondamentali sono i quinti di centrocampo, che equilibrano la squadra e fluidificano i passaggi dalla fase difensiva a quella offensiva e viceversa. Gli interni di centrocampo sono le altre pedine fondamentali nel suo scacchiere tattico. A loro chiede interdizione, pressing, inserimenti e ordine. Per quanto riguarda la produzione offensiva il Mr. inciderà principalmente sulla preparazione dei calci piazzati e sulla gestione dei cross e delle ripartenze. Per il resto si affiderà alla fantasia degli interpreti offensivi, di un reparto assortito e potenzialmente devastante.

Nicola che in carriera è stato difensore sa come riorganizzare la fase difensiva dei campani.

Il suo lavoro sarà utile per la crescita del neoarrivato Dragusin, interessante prospetto della Juve arrivato via Samp, anche grazie all'esperienza e alla saggezza di Fazio, altro innesto di grande qualità arrivato a gennaio grazie al maestro. Abbastanza sicuro di un posto anche Ranieri, come terzo di difesa o come quinto di centrocampo, così come Mazzocchi. In porta invece giocherà titolare Sepe, uno degli acquisti della campagna trasferimenti invernale.

In mediana dovrebbero agire Coulibaly e il fidato Radovanovíc, insieme a Kastanos o Ederson. In avanti Perotti e Ribéry tendenzialmente dovrebbero avvicendarsi, mentre pare certo di un posto tra i titolari Verdi, che sta dimostrando una forma smagliante. Con lui, spazio a Bonazzoli. Il reparto offensivo potrebbe essere completato dapprima dall'esperto Djuric, buon pivot che conosce già la A, in attesa di vedere all'opera i nuovi Mousset e Mikael.

 Davide Nicola e il giro d'Italia

"Salvo la Salernitana e vado a piedi dal Papa". L'ha dichiarato ed è una persona che mantiene i patti. Si, perché nel 2017 nel pre-partita di Crotone-Inter vinta proprio dalla sua squadra aveva promesso di raggiungere in bici Vigone (TO) dove risiede partendo dalla Calabria. Più di 1300 km in nove giorni! Salvezza raggiunta e promessa mantenuta. Nicola fa scalo, durante la traversata, nelle città più importanti dove ha giocato o allenato, come Bari, Pescara e Ancona, Livorno e La Spezia, Genova e Torino.

La sua impresa podistica, a stretto giro dopo quella calcistica, è stata trasmessa in esclusiva da Sky Sport e seguita passo a passo dalla Gazzetta dello Sport, oltre ad essere stata patrocinata da AIFVS e FIAB.

 Davide Nicola ha un alleato speciale

Nicola ha un alleato molto prezioso che lo assiste e lo illumina dall'alto. Nel 2014 il figlio Alessandro di 14 anni è stato investito da un pullman mentre tornava a casa in bicicletta e non ce l'ha fatta. Così ha indossato vesti candide di luce e ha continuato a dare la mano al papà in ogni momento. Se non si vede è solo perché è vestito di luce e a occhio nudo non è visibile.

Nicola dice che gli ha insegnato più Alessandro di quanto non abbia fatto lui con il bambino.

La pur numerosa famiglia dell'allenatore ha tratto forza da questo episodio straziante e funesto: "…più forza. Forza per il lavoro che facciamo, per ciò che riteniamo giusto e utile nella vita, per il senso che diamo ai valori che condividiamo. Da lui ho imparato soprattutto tre cose: a capire che si può essere contenti senza un reale motivo, ad essere sempre occupati con qualcosa, perché poi di fatto i ragazzi ti danno questo e a pretendere con ogni forza ciò che tu veramente desideri..."

Concludiamo, riportando una lettera scritta da Nicola per il suo Alessandro

«Ciao amore mio. Non so dove sei. Non so cosa starai facendo. Forse sei su quella nuvola che era su di me quella sera quando correvo per far volare la tua lanterna. O forse sei qui accanto a me… Abbiamo lottato insieme in questo anno complicatissimo ma… Oggi so che tu ci sei sempre stato lì con me. Sei riuscito con la tua energia a darmi la forza di lottare e di continuare a inseguire l'impossibile… La perseveranza è ciò che rende l'impossibile possibile, il possibile probabile, e il probabile certo. Ale questa non è la mia vittoria, ma la nostra, proprio come quella della promozione in Serie A del Livorno. Avrei voluto gioire con te, guardare i tuoi occhi e il tuo sorriso, prenderti per mano e insieme correre a festeggiare. Tutto questo è solo per te e ogni mia conquista è la tua, ogni mia vittoria sarà la tua, ogni mio sogno sarà anche il tuo. Voglio che il mio cuore continui a battere per te e tu possa vivere ancora attraverso me…»

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