Carlos Alcaraz giocherà oggi la sua prima finale in un Masters 1000. Avversario il norvegese Ruud, inizio fissato per le ore 19. Il tennista spagnolo, appena diciottenne, è il grande favorito del confronto e già questo dovrebbe far capire quanto sia eccezionale il suo talento e il suo rendimento.
Carlos Alcaraz Garfia nasce a El Palmar il 5 maggio del 2003. Nella sua famiglia il tennis è praticamente una religione come confessato dal papà Carlos e per questo il piccolo Carlito comincia a tirare i primi dritti alla tenera età di tre anni. Partito dai campi da gioco del "Real Sociedad Club de Campo" di Murcia, inizia a distinguersi fin da subito a livello giovanile, scalando anche le classifiche nazionali. Proprio nella sua città d'origine (El Palmar, suo luogo nativo, è il distretto più popolato di Murcia) fa la sua prima apparizione a livello ITF nel febbraio di quattro anni fa, a quattordici anni e due mesi. Nonostante l'ovvia inesperienza, al suo primo torneo giocato tra i professionisti arriva fino ai quarti di finale, dove viene eliminato in due set dal suo connazionale Sergio Gutierrez-Ferrol (in passato numero 156 del mondo).
La svolta con Ferrero
Grazie a quello e ad altri ottimi risultati ottenuti (tra cui la Coppa Davis Junior vinta con la sua Spagna proprio nel 2018), Alcaraz attira su di sé l'attenzione di Juan Carlos Ferrero (ex numero 1 del ranking ATP e vincitore del Roland Garros 2003) che in poco tempo decide di diventare il suo allenatore. Da lì la svolta definitiva. Alcaraz scala le classifiche e si attesta alla posizione numero 12 del ranking. Vincendo oggi diventerebbe undici scalzando il nostro Jannik Sinner.
Alcaraz sorprende per la sua capacità di giocare con classe da veterano i punti importanti, non patendo l'emozione e mettendo in mostra un gioco che lo avvicina ai grandi del passato, in particolare a Roger Federer, suo idolo. Ripercorrere la sua carriera sarà complicato ma Alcaraz possiede tutte le doti per scrivere la storia. A partire dalla finale di questa sera.
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