Tra il cetriolo d'oro del Leganés e il bonsai della Roma ci sono tanti altri premi strani, magici, assurdi in giro per il mondo.
🏆 ¡EL PEPINO DE ORO ESTÁ EN JUEGO!
— C.D. Leganés (@CDLeganes) August 6, 2022
🤩 Os esperamos esta noche a las 21h en Butarque en el XLII Trofeo Villa de Leganés. pic.twitter.com/XwG9nxKwp3
Stasera il Leganés sfiderà il Villareal B nella prestigiosa finale del Trofeo Villa de Leganés. Il premio in palio: un cetriolo d'oro. Calcio d'inizio alle 21, all'Estadio Municipal Butarque, per una competizione arrivata ormai alla 62esima edizione.
A spiegare le ragioni, storiche, del premio ci ha pensato direttamente il cronista ufficiale del trofeo, Juan Antonio Resalt: "A Leganés si coltivavano verdure e cetrioli, che venivano venduti al mercato di Madrid e finivano nell'insalata del Re Filippo IV, che si innamorò al tal punto di quei cetrioli, che non gli restano indigesti, che dal palazzo tornavano sempre al mercato a cercare i cetrioli dei contadini di Leganés".
Ma non possiamo stupirci di un cetriolo d'oro, dal momento che di trofei strani nel calcio ne avevamo già visti. Come dimenticare infatti il primo bonsai vinto dalla Roma? Era l'agosto del 2019, sulla panchina giallorossa c'era Paulo Fonseca, il capitano, almeno in estate, era Alessandro Florenzi. E sarà lui ad alzare al cielo contro il Real Madrid la Mabel Green Cup, rinomato trofeo messo in palio dalla Mabel Capital, società di investimento spagnola, sottoforma di bonsai. Un premio sicuramente più ecosostenibile e green rispetto a quello che hanno pensato, in Sudan, per festeggiare il Man of the Match del campionato locale: una tanica di olio di motore.
The one they all wanted to win! 🌳💪😅#ASRoma #RomaReal #MabelGreenCup pic.twitter.com/8WcJioXRKc
— AS Roma English (@ASRomaEN) August 11, 2019
Trofei strani nel calcio: tra i protagonisti anche Odegaard
Un qualcosa di utile, insomma, perché in questi casi non si sa mai cosa regalare, che gli atleti di oggi ormai hanno tutto. Chissà se è stata questa la motivazione che ha spinto l'Izhstal Izhevsk, squadra di hockey della seconda divisione russa, a premiare il suo miglior giocatore in campo con un kalashnikov. Il trofeo, a settembre 2019, è andato nelle mani di Saveli Kononov, grazie agli appena 2 gol concessi al fronte di 36 tiri subiti. Così negli spogliatoi, a fine partita, ecco che arriva un AK 47.
Ma per riconoscimenti di questo tipo non serve andare lontano, basta ad esempio andare in casa della Real Sociedad. È ancora il 2019, Martin Odegaard, oggi all'Arsenal ma all'epoca in prestito dal Real Madrid, parte subito forte in campionato. A settembre, infatti, è eletto a furor di popolo come "Giocatore del mese". Il premio? Un pesce, anche abbastanza grande. La location della premiazione? Uno splendido supermercato della cittadina di Donostia. A fine stagione, dopo 31 presenze e 4 gol, il centrocampista norvegese non rimase alla Sociedad. Chissà perché.
I premi più assurdi dello sport
Proviamo però per un attimo a uscire dal calcio, perché di premi e trofei assurdi, in giro per il mondo, ce ne sono diversi. E restiamo sugli animali, ma stavolta teniamoli in vita. Al comitato organizzatore degli slalom di Coppa del Mondo di Levi, infatti, hanno deciso di premiare i vincitori con qualcosa di più speciale rispetto ai fiori e a un assegno bancario. In palio, infatti, c'è una renna della Lapponia. Il premio viene fornito da Johanna Hietanen dall'allevamento di renne di Ounaskievari, che si è detta entusiasta dell'iniziativa: "Non vediamo l'ora di creare la nuova famiglia di renne per Levi. Non ce ne saranno di nuove durante il primo anno ma in futuro la famiglia di renne di Levi avrà sicuramente nuovi membri. Noi speriamo che questo sia un inizio di una lunga e duratura collaborazione. La renna in sé è una parte importante della Lapponia e della sua visibilità." I vincitori non porteranno a casa le loro renne, ma potranno dargli un nome e seguire i loro spostamenti attraverso gps, foto e social media, oltre che poterle salutare in occasione delle gare di Levi.
A proposito di animali, tra i tanti record di Roger Federer c'è anche quello di essere molto probabilmente l'unico atleta al mondo ad essere premiato, per ben due volte, con una mucca. La prima volta fu nel 2003, la seconda dieci anni dopo. Il dove, invece, è sempre lo stesso: a Gstaad, piccolo comune nel Canton Berna, in Svizzera. L'ultima mucca si chiamava Desirée, la prima Juliette, pesava 800 chili e Federer provò anche a mungerla.
Restiamo fuori dai recinti del calcio per un trofeo tanto assurdo, quanto ambito. Stavolta infatti ci spostiamo nel ciclismo, precisamente sulla Paris-Roubaix, che dal 1977 premia i suoi vincitori con una pietra. Detta così, però, sarebbe uno sminuire un premio storico, scelto proprio estraendo un pezzo di basalto sulla via dell'Inferno del Nord che deve rispondere a precise caratteristiche: peso massimo 12kg, che si aggiungono agli 8 del basamento. A crearlo è la Marbrerie Slosse, che non può in alcun modo farne una copia. Questo sì, è un premio unico nel suo genere.
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