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Dal calcio alla pallacanestro, la Madonnina è tornata

Nonostante la beffa di ieri sera contro lo Spezia, Milano è tornata a fare la voce grossa nello sport 

Inter super-campione d'Italia; Milan bello e (spesso) vincente; le scarpette rosse dell'Olimpia tra le grandi d'Europa. È stata, quella dopo le vacanze natalizie, la settimana che ha certificato il ritorno di Milano al centro dello sport italiano: mentre la Juve provava a ripartire, tra buone prestazioni (con la Roma e in Supercoppa) e drammatici errori (la gestione di Dybala e il regalo di Alex Sandro), i nerazzurri di Inzaghi si sono presi definitivamente il ruolo di società leader del calcio italiano. E l'hanno fatto con un anno e mezzo da schiacciasassi: una finale di Europa League, un campionato vinto dopo i 9 scudetti di fila bianconeri, una prima metà di stagione fatta di 15 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta. In questo percorso, il pareggio con l'Atalanta di domenica non ha tolto né certezze né il primo posto.

Inter e Milan hanno riportato Milano sulla vetta del calcio italiano

Scelte intelligenti sul mercato (al netto delle difficoltà economiche), ottimi dirigenti, bravi allenatori. La Juventus tornerà presto a far pesare il suo blasone: al momento, la storia si è però invertita. Così come si è invertita la storia del giovane Milan di Elliot, Maldini e Pioli, tornato a competere tra i grandi fin dal post lockdown: la beffa contro lo Spezia conferma ancora una volta come la squadra non sia perfetta, come dimostrano i tanti infortuni e le continue leggerezze dovute all'inesperienza. Al di là dei sogni scudetto, l'obiettivo continua a essere quello della Champions League, per provare a riprendere il filo con quel calcio europeo che l'ha reso grande negli anni Novanta e Duemila.

Certo, il calcio è cambiato, ripercorrere i fasti dei decenni scorsi sembra ancora un'utopia, come dimostrano i risultati non certo esaltanti in campo internazionale. Eppure, ancora una volta, la Milano calcistica può guardare vicino a sé, dove si corre sopra un parquet, con una palla a spicchi tra le mani. Negli ultimi giorni, infatti, anche la pallacanestro Olimpia Milano è tornata a far parlare di sé per i suoi successi in Italia e in Europa.

Tra Olimpia Milano e Armani Exchange: anche il basket torna a brillare

Era stato un dicembre nero per la squadra di Ettore Messina, colpita da stanchezza, infortuni e persino dal Covid, che ha fatto saltare tutte le partite in programma per il periodo natalizio. Con qualche innesto dal mercato e i veterani Hines e Sergio Rodriguez (35 anni a testa) a fare gli straordinari, il 5 gennaio arrivava la grande vittoria con i grandi rivali della Virtus Bologna: Messina contro Sergio Scariolo (allenatore plurimedagliato con la nazionale spagnola); Belinelli contro Melli; i campioni d'Italia in carica contro la squadra prima in classifica. Milano contro Bologna, una classica che molto probabilmente rivedremo in finale a giugno.

L'Olimpia Milano contro il Barcellona

Martedì scorso, invece, l'Armani Exchange Milano è tornata a far la voce grossa in Eurolega, la massima competizione europea. E lo ha fatto di nuovo con la corazzata del Barcellona, già battuta all'ottava giornata del girone di andata per 75-70 (come nella Serie A di calcio, il girone di ritorno è asimmetrico). Questa volta è finita 73-75, con i biancorossi che si sono presi una parziale rivincita con la squadra che li aveva eliminati dalla finale dello scorso anno. Una delle squadre più esperte e talentuose di tutto il panorama europeo, piena di grandi campioni guidati dal fenomeno Mirotic.

#IfeelDevotion, recita il motto della lega privata che gestisce il campionato di Euroleague: slogan pienamente rispettato dalle due squadre in campo. Quella in terra iberica è stata una partita al cardiopalma, piena di grandi difese e grandi giocate: un primo tempo di marca milanese (+6 all'intervallo); un terzo quarto di strapotere blaugrana (26-13) che avrebbe messo k.o. chiunque. Alla fine, la grande difesa e il gioco di squadra hanno completato un'esaltante rimonta, che conferma ancora una volta la Milano del basket dentro il gruppo delle prime 8 squadre d'Europa.

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Il playmaker Malcolm Delaney, decisivo con le sue triple nel finale della gara, non si è di certo nascosto, dal momento che alla «Gazzetta dello Sport» ha dichiarato di voler vincere a maggio, «quando andremo alle Final four». Il capitano Nik Melli ha tenuto a freno gli entusiasmi, spiegando ai microfoni di Tutti Convocati come la stagione sarà ancora lunghissima e i giocatori saranno in campo pressoché ogni due giorni nei prossimi mesi. In una stagione da oltre 80 partite, le avversarie non saranno certo facili da battere; non a caso, proprio ieri è arrivata la seconda sconfitta in campionato, contro la VL Pesaro dell'ex allenatore Luca Banchi. eppure, ammette Melli, «andiamo in palestra per l'obiettivo più alto», soprattutto perché nei playoff «tutto può succedere».

Come sempre, saranno i trofei a stabilire se si è aperto un nuovo ciclo, nel basket come nel calcio. Il percorso degli ultimi due anni, però, va guardato con attenzione: ci parla di una città che con lo sport ha saputo ripartire, di società che sono tornate a investire e ad affidarsi alla competenza di dirigenti e allenatori; ci parla di giocatori che, fuori dal tifo, ogni appassionato di sport merita di vedere all'opera, magari dal vivo. Dopo molti anni di cocenti delusioni, forse sì, la Madunina è tornata a brillare.

Andrea Sciretti 

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