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"E l'amore guardò il tempo e rise": il ritorno a casa di Dario Benedetto

 L'attaccante del Boca Juniors Dario Benedetto sta per tornare alla Bombenera

È la notizia che sta occupando tutti i giornali d'argentina, secondo quanto riportato dalle principali testate giornalistiche, il Boca Juniors avrebbe già trovato un accordo per il ritorno di Dario Benedetto alla Bombonera.

L'attaccante, soprannominato el pipa in patria, aveva già vestito camiseta azul y oro tra il 2016 al 2019 collezionando 49 partite e 32 gol.


L'urlo di Dario Benedetto

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Sembrerà folle l'entusiasmo creatosi attorno alla notizia del ritorno di Benedetto, soprattutto se si pensa che neanche Carlitos Tevez aveva tanto smosso l'ambiente. Sembrerà ancor più folle se si ripensa alla storia umana dell'ultimo 9 in grado di far innamorare la Bombonera, lui che a soli 12 anni aveva rischiato di dire basta per sempre al calcio. Si stava giocando la finale dei Juegos Nacionales Evita, Benedetto indossava la maglia delle giovanili dell'Independiente quando sua madre Alicia perse la vita tra gli spalti, stroncata da un infarto. Lo shock fu troppo forte per il giovane attaccante che decise di accantonare il futbol e dedicarsi alla vita da muratore assieme al padre. Il calcio rientrò nella sua vita solo 4 anni più tardi, quando Dario si presentò al provino dell'Arsenal de Sarandì grazie all'insistenza di un suo caro amico. Da quel momento inizierà la scalata che porterà El Pipa a realizzare il suo più grande sogno: giocare con il Boca.

Affinchè ciò possa accadere per il bomber argentino è stata fondamentale la tappa in Messico con la maglia del Club América dove è riuscito a vincere un campionato messicano e due CONCACAF Champions League.

Con il Boca Juniors per El Pipa non sarà totalmente in discesa, infatti, pur di vestire la maglia della squadra per cui ha sempre tifato, El Pipa rinuncia a 1 milione di dollari e il 6 giugno 2016 può coronare il suo sogno. Ma c'è una data ancora più precisa che sancisce l'inizio dell'amore tra calciatore e tifoseria ed è il 25 settembre, alla Bombonera arriva il Quilmes e Benedetto lo stende con tre gol in 18' e un assist di tacco per il tap-in di Centurion. Erano sei anni che nessuno segnava una tripletta in quello stadio. L'ultimo a riuscirci, neanche a dirlo, era stato Martin Palermo contro il Colòn.

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"Avevo proprio bisogno che la palla entrasse. Sognavo questo momento" raccontò poi Benedetto, che era finito sul banco degli imputati dopo aver sbagliato due occasioni a Mendoza lasettimana prima. Quella partita segna la sua consacrazione, trasformandolo nell'idolo dei tifosi bosteros.

Il sogno però si interrompe il 2019 quando davanti ad un'offerta irrinunciabile il Boca cede Benedetto per 16 milioni al Marsiglia. Prima l'Olympique e poi l'Elche per una esperienza europea, né indimenticabile ma neppure disastrosa, che stava dannengiando l'attaccante. El Pipa sembrava aver perso quella fame che l'aveva contraddistinto, quel killer instict che gli aveva permesso di indossare la maglia della Selecccion.

Per giocatori che si nutrono di emozioni è difficile esprimersi quando questa costante viene meno, perciò, nonostante in Spagna si sia trovato bene Benedetto quando ha ricevuto la seconda chiamata delle Xeneize non ci ha pensato neanche due volte.

"Ho detto che in un modo o nell'altro sarei tornato al Boca e ho già mantenuto la mia parola: sarò sempre un tifoso di quel club e ora mi è stata data l'opportunità di tornare nel club che amo come giocatore."

Queste le sue parole a Onda Cero Elche, dopo aver salutato l'ente della città spagnola, e poco importa se si può considerare un fallimento la sua esperienza nel vecchio continente El Pipa ora è felice , felice perché è tornato a casa.

È tornato l'unico attaccante in grado di far urlare i tifosi come facevano con Martin Palermo. Lui, che il Boca lo ha tatuato addosso e nel cuore. L'uomo della celebre linguaccia con cui i tifosi del River ancora oggi lo prendono in giro per la finale di Madrid. L'uomo che più di tutti forse merita la 9 Xeneize.

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