Una poesia e un piccolo pezzo, a firma di Giulio Giusti, dedicati a Edoardo Bove. Un titano del centrocampo e un ragazzo d'oro.
Ti chiami Edo e ti chiamano cane
Per me sei un TITANO con una forza immane
Eri solo stanco, corri sempre per tre
rallentare non puoi del centrocampo sei il re
Ma davanti ad Atlante hai dovuto fermarti
E lui, che pur del calcio conosce le arti,
ha esclamato: Edo, un titano ogni tanto deve pure fermarsi!
Atlante, i tifosi, gli amici, i compagni, a tenerti con noi è stato l'amore
perché, Edo, lo sai? Può tutto l'amore
Riposati ora ma a Campo di Marte presto ti voglio
con un occhio a Fiesole dove ti protegge un Dio.
Torna presto, Edo, capitano sarai
di un terzo scudetto che sembra non arrivare mai.
Allora, cancella quel mai, perché può tutto un TITANO

Quel cane malato di Edoardo Bove - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo
Come Atlante teneva sul groppone cielo e terra, tu, Edo, carichi sulle tue spalle tutta la squadra. Come Atlante sei instancabile, ma pure lui, che oltre a essere infaticabile era pure un Dio, dovette fermarsi e chiese ad Apollo quale fosse il posto più bello dove andare a riposarsi. "Fiesole!" rispose senza esitazioni il dio della musica e dell'armonia. Così mi piace pensare che sia stato proprio Atlante, che da millenni riposa a Fiesole dopo averla creata, a far ripartire il tuo cuore, soffiandoti la vita come fece con Giancarlo quarantatré anni fa sullo stesso campo.
Proprio verso la Fiesole ti sei accasciato, Edo. Si è fermato il tuo cuore, si è fermato il nostro cuore, si sono fermati compagni e avversari. Chi piangeva, chi pregava, chi cercava di salvarti. Ma da Fiesole Atlante ha visto tutto e non poteva permettere che la tua corsa finisse lì. Devi solo riposarti come ha fatto Atlante e se l'ha fatto un dio puoi farlo pure tu.
Quelli come te, ora, li chiamano box to box o tuttocampisti. Il tuo maestro Josè Mourinho che ti ha lanciato, ti stima e ti vuole bene, ti ha soprannominato "cane malato" per la tua generosità, perché corri tantissimo e dai sempre l'anima. Ma, tu, in realtà, sei come Atlante e appartieni alla stirpe dei "titani", perché sei fortissimo, hai un grande ingegno e un'immensa forza morale. Non a caso nel tempo libero studi, una facoltà pure impegnativa, e non hai dimenticato chi ti ha lanciato: la Boreale di Roma nord. Io da oggi voglio chiamarti "TITANO" perché sei come Atlante e come lui avevi solo bisogno di riposarti un attimo. Le cronache dicono che riprendendo conoscenza hai detto: "voglio tornare a giocare". Tornerai sul campo e già ti sogno capitano del terzo scudetto. E quando rimetterai i piedi sul campo, alza il tuo sguardo verso Fiesole, da dove Atlante ti protegge.
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