L'infortunio al menisco di Danilo Gallinari ha stravolto i piani di coach Pozzecco: dopo le qualificazioni ai mondiali FIBA, al via l'Europeo dell'Italbasket, cercando di ribaltare i pronostici.
Doveva essere un settembre pieno di speranze e aspettative, per un'Italia del basket tornata a ospitare una fase dei Campionati Europei in casa dopo 31 anni (l'ultima volta, nel 1991, arrivò l'argento a Roma). Dopo la folle idea di far disputare le qualificazioni ai prossimi mondiali una settimana prima dell'inizio del torneo, ci sarebbe da parlare molto di calendari, pronostici, scelte tecniche. Eppure, in mezzo a tante riflessioni irrompe sempre la cronaca, e così non può passare in secondo piano l'infortunio di Danilo Gallinari nell'ultima gara vinta dagli azzurri contro la Georgia. La notizia, dopo lo spavento delle prime ore, è che i Boston Celtics potranno avere presto il loro nuovo giocatore: è stata riscontrata una lesione meniscale, anche se i legamenti del ginocchio hanno tenuto; e quindi forfait per il Gallo e il pivot Amedeo Tessitori al suo posto.
Molto si è detto (e si dirà) del rapporto contrastato di questo campione con la maglia azzurra: negli anni lo abbiamo visto infortunato dopo esser scivolato in una macchia di sudore nel parquet, una mano rotta dopo aver fatto a cazzotti in un'amichevole; vari acciacchi muscolari, un crociato operato più volte. Celebre una sua intervista dopo uno sfortunato Italia-Lituania in cui lui, il leader tecnico della cosiddetta "Nazionale più forte di sempre" si sfogava ai microfoni dicendo di essersi «rotto le palle di perdere»: era il 2015, l'Italia dei quattro NBA (Bargnani, Belinelli, Gallo e Datome, con il giovane Gentile in rampa di lancio) guidata da Pianigiani; quella della vittoria con la Spagna che la voce di Flavio Tranquillo aveva esaltato e immortalato.
O ancora si ricorderanno le polemiche dovute al sovrapporsi dei calendari FIBA ed NBA, così come le solite critiche di troppo. Ci sarebbe da scrivere un romanzo, se non restasse ancora una volta un'unica certezza: finché potrà, il Gallo continuerà a provarci, restando un punto di riferimento per la Nazionale.
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In mezzo a tante parole, tuttavia, spiccano le parole di un uomo a cui non è mai mancata la sincerità: Gallinari è «il giocatore italiano più forte di sempre». Lo ha detto il neo-CT Gianmarco Pozzecco, prima di dichiarare, con quel pizzico di follia che l'ha sempre contraddistinto, che l'Italia senza quell'infortunio avrebbe potuto vincere Eurobasket. E dire che anche il Poz si intende di giocatori che hanno fatto la storia del nostro movimento, lui che è stato trascinatore dell'argento olimpico di Atene 2004.
Senza andare troppo indietro negli almanacchi (non ne saremmo in grado), non si è mai visto un giocatore di 208 centimetri così completo: talento puro in attacco, intelligenza del gioco, capacità di giocare in qualsiasi posizione del campo; senza dimenticare la possibilità di difendere contro chiunque. E soprattutto leadership, quella che qualche anno fa gli consentiva di prendere e segnare l'ultimo tiro contro la Germania e che, nell'ultimo anno, gli ha permesso di amministrare il suo fisico giocando da "sesto uomo" di lusso. Gallinari è stato così intelligente da entrare in punta di piedi dentro un meccanismo che ben funzionava: pochi momenti, quelli decisivi; pochi tiri, grandi percentuali.
E dire che nel terzo quarto della gara di sabato scorso aveva finalmente iniziato a carburare: Danilo ha trovato fiducia e ha iniziato ad attaccare da ogni posizione (15 punti dei 20 finali tutti nel terzo quarto) e in qualsiasi modo. Poco prima del crac, una prestazione for the ages, direbbero oltreoceano. E allora niente da aggiungere, se non in bocca al lupo e alla prossima, Gallo.
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Dopo lo shock, un europeo da "underdog"
E allora, senza il go to guy, che si fa? Per buttarla in politica, il nostro Paese è così abituato alla mancanza di leader che nemmeno questa volta ci si scomporrà troppo. 14 mesi dopo aver conquistato le Olimpiadi di Tokyo, l'Italbasket si ritroverà con un roster molto simile a quello che vinse il preolimpico contro la Serbia. Ci sarà il rientro di capitan Datome, chiamato ad aumentare il suo minutaggio abituale e a trascinare la squadra, così come nel quarto periodo di sabato scorso. Il tutto, nell'estate he ha visto il discusso cambio di guida tecnica voluto dal presidente FIP Petrucci: fuori l'eroe che aveva portato l'Italia in Giappone, Meo Sacchetti; dentro il giovane Pozzecco, dopo un anno di apprendistato da vice di Ettore Messina.
Una grande responsabilità per l'ex stella di Varese e Fortitudo, non più solamente quello che si strappava la camicia in protesta contro gli arbitri: eccellenti le esperienze come vice e ottimi i risultati a Sassari da capo allenatore. Ricostruire un sistema di squadra in poco più di un mese di lavoro non è stato facile: le amichevoli estive e le due gare di qualificazioni mondiali hanno evidenziato pregi e difetti di un roster atipico e un po' incompleto, privo di grandi lunghi e di grandi playmaker. Mentre il sistema difensivo ancora latita, si è visto il tentativo di ampliare il gioco interno e di utilizzare giocatori senza un ruolo predefinito: un play e quattro "esterni", pieni di talento e potenzialmente capaci di difendere con chiunque.
Sarà cruciale l'importanza su entrambi i lati del campo di Melli, così come l'attesa conferma del giovane Mannion, apparso finalmente in condizione dopo un anno travagliato. Soprattutto, ci si attende l'esplosione definitiva di Simone Fontecchio, l'ultimo italiano a esser stato scelto dagli Utah Jazz per far parte della lega americana: giocatore esaltante per fisicità, pulizia tecnica e possibilità di far canestro da ogni posizione. Uno dei tanti giovani talenti esplosi fuori dall'Italia, per cui lo stesso Ettore Messina ha recentemente ammesso di essersi sbagliato sulle possibilità che diventasse un giocatore di livello internazionale. Perché il giovane talento va scoperto aspettato, ma a volte la sua maturazione è imponderabile: e comunque ammettere i propri errori non è mai un difetto.
E allora, che ci si può aspettare da questo Europeo? Se l'Italia saprà aggiustare la difesa ed esaltarsi in attacco, potrà essere avversario difficile per chiunque. Per adesso si sa che esistono alcune vere corazzate che puntano al titolo (Slovenia, Francia, Grecia e Serbia) e che ormai non esistono squadre vinte in partenza, per cui tutti i pronostici possono essere aperti. 24 squadre in quattro gironi (l'Italia è nel girone C con Grecia, Croazia, Ucraina, Gran Bretagna ed Estonia). Le prime quattro di ogni girone accederanno alla seconda fase a eliminazione diretta, da disputare in Germania: quando gli accoppiamenti faranno la differenza, meglio evitare innanzitutto la Serbia di Jokic.
Dal primo settembre, dopo il rientro dalle vacanze estive, Sky Sport e Eleven Sports consentiranno agli appassionati di gustare tante belle partite e tanti campioni protagonisti tanto in Eurolega quanto in NBA. Gli azzurri esordiranno il due contro l'Estonia, in un Forum di Milano tutto esaurito, alle 21.
Sperando di arrivare più in avanti possibile, buon basket a tutti.
Andrea Sciretti
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