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Giù le mani da Lorenzo Lucca

Lorenzo Lucca classe 2000, di professione centravanti, sta vivendo il suo momento d'oro: attualmente è il miglior marcatore in serie B ed è fresco della prima rete in nazionale under 21."Serie A salto troppo grande, ho scelto Pisa senza esitazioni"- così parlò Lucca alla presentazione estiva- "Appena ho saputo del Pisa non ho esitato a parlarci. Passare subito dalla serie C alla serie A sarebbe stato un salto troppo importante, che da una parte poteva andar bene, ma poteva essere anche rischioso. Volevo confermarmi in una categoria forte e impegnativa come la serie B per poi chissà, un giorno, arrivare più in alto" testa sulle spalle e tanta voglia di migliorare da parte dell'attaccante pisano, che dopo la positiva esperienza in serie C a Palermo, 27 partite e 13 gol, non ha intenzione di fermarsi e lo farà alla sua maniera: lavoro e sacrificio. Si perché Lucca prima di arrivare a vivere questo momento ha vissuto più bassi che alti, dalla rescissione col Torino a 19 anni al difficile ambientamento iniziale in quel di Palermo, che però per fortuna non l'hanno fermato.

Tutto molto bello, o almeno così sembra. Direttamente proporzionali alle prestazione positive del calciatore si aziona la solita macchina mediatica che ha rovinato tanti giovani promesse, tanto talentuose quanto fragili. "Mettiamolo titolare nella Nazionale maggiore" o "il nuovo Haaland" passando per il paragone con una leggenda come Luca Toni. Queste le folli frasi di chi cerca solo la notizia sensazionalistica e purtroppo non è nulla di nuovo perché fu esattamente ciò che avvenne con i vari Balotelli, Cutrone al Milan e Pellegri ai tempi del Genoa. Commenti mossi solo dalla smania di voler affrettare i tempi su un solo soggetto, invece di fermarsi ed analizzare un movimento che avrebbe davvero bisogno di rivedere il concetto di promessa e giocatore affermato. Impensabile a 23 anni definire Chiesa promessa dopo averlo visto trascinare la Juventus e vincere un europeo da protagonista. I suoi coetanei europei sono invece perlopiù giocatori affermati e simbolo dei loro club. Voler valorizzare un calciatore non è sbagliato, è sbagliato voler forzare il naturale percorso delle cose, sembrerebbe averlo capito Lucca e siamo certi che lo sappia il CT Nicolato, il quale si espresso così nel post partita: "Abbiamo lavorato poco anche perché si è allenato a parte. La verità sta nel mezzo: noi dobbiamo capire meglio lui e viceversa. Deve anche capire quali sono i ritmi a livelli internazionali, non è facile fare una gara internazionale dopo 5/6 partite in serie B."

La chiara speranza di tutti è quella che Lorenzo possa davvero percorrere la carriera di un campione come Toni, anche in luce alle recenti problematiche della nazionale italiana ad avere un centravanti funzionale. Ma guai a ripetere sempre gli stessi errori, per cui, gentilmente giù le mani da Lorenzo Lucca.


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