Gli Europei di Atletica di Monaco di Baviera sono stati un grande successo per l'Italia, capace di portare a casa 11 medaglie. Tra queste splendono i successi di Jacobs, Tortu e Crippa. Ma non solo.
Dopo l'acuto di Marcell Jacobs, i Campionati Europei di Monaco si sono tinti d'azzurro nell'ultima giornata con la bellissima vittoria di Yeman Crippa nei 10.000. E' un successo che rinfresca la gloriosa tradizione italiana nella distanza, dove in edizioni passate avevamo trionfato con Cova, Mei e Antibo e collezionato medaglie di altri metalli con vari atleti. Il mezzofondista è stato protagonista di una gara intelligente, dove prima ha controllato gli avversari, facendo sfogare solo nell'ultimo giro il norvegese Zerei Kbrom Mezngi per poi tramortirlo con un finale da urlo. Crippa ha dimostrato grande maturità e, vista la giovane età (25 anni), non è da escludere che nei prossimi anni si cimenti nella maratona. Va ricordato che l'atleta di origine etiope ha contribuito alla causa azzurra con due medaglie: oro nei 10.000 e bronzo nei 5.000. Sempre il bronzo l'hanno preso nell'ultima giornata le azzurre della 4X100 ma per com'è giunto inaspettato vale quanto un oro. Le quattro frecce tinte d'azzurro si chiamano Dosso, Kaddari, Buongiorno e Pavese e la loro impresa verrà ricordata a lungo, a dimostrazione della crescita del movimento.
🇮🇹
— Atletica Italiana (@atleticaitalia) August 22, 2022
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Facendo un bilancio generale, la nazionale italiana esce benissimo dalla competizione e di ciò va dato merito ai tecnici federali e al nuovo presidente Stefano Mei, che, da ex atleta, ha gestito benissimo le questioni "di spogliatoio". L'ex campione dei 10.000, inoltre, è stato bravo nei rapporti con la stampa ed è riuscito a sgonfiare il flop della 4x100 maschile che poteva diventare un boomerang per la nazionale e per lo stesso Jacobs. Ricordiamo che quest'ultimo ha rinunciato a partecipare alla batteria della staffetta veloce per un risentimento muscolare e in molti già iniziavano ad accusarlo di scarso attaccamento ai colori azzurri, quando invece il suo allenatore ha preferito non farlo incappare in un brutto infortunio e magari rischiarlo solo nella finale, il cui raggiungimento sembrava una formalità.
Nel medagliere l'Italia è arrivata settima con 3 ori, 2 argenti e 6 bronzi, ai quali vanno aggiunti un'elevata serie di finalisti che sono il vero metro col quale si deve giudicare una disciplina come l'atletica.
Le stelle azzurre sono state Jacobs (ma di lui abbiamo parlato ampiamente in un altro articolo), il citato Crippa e Tamberi. L'anconetano e capitano della nazionale ha dimostrato ancora una volta che quando l'obiettivo è importante lui risponde sempre "presente". Anche se la sua condizione fisica non era ottimale e i litigi col padre allenatore non ancora sedati, Tamberi ha tirato fuori una gara di carattere e portato a casa la medaglia più importante.
Oltre ad aver rinverdito la tradizione nel 10.000, gli azzurri hanno dimostrato che nel loro DNA brillano ancora i cromosomi di due specialità che ci hanno dato tante soddisfazioni in passato: triplo maschile e 3000 siepi. Nelle due gare abbiamo portato tre atleti in finale e conquistato due argenti e un bronzo. Dallavalle è arrivato secondo nel triplo dietro l'imbattibile (per ora) portoghese Pichardo, che ha bissato il titolo mondiale di Eugene dei giorni precedenti. Nelle siepi argento ad Ahmed Abdelwahed, di genitori egiziani ma nato a Roma e capitolino doc, e bronzo a Osama Zoghlami, allenato da Gaspare Polizzi storico allenatore di Salvatore Antibo.
Marcell Jacobs, un lampo illumina Monaco - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo
Dopato, finito, morto. Per una bella fetta di stampa internazionale Marcell Jacobs avrebbe fallito. E invece agli Europei di Monaco di Baviera è ancora un trionfo per l'atleta italiano.
Sempre in tema di tradizione italica, non poteva mancare una medaglia nella marcia, dove nella 35 chilometri Giupponi ha preso il bronzo. Il campione olimpico e mondiale Stano si è cimentato questa volta nella 20 chilometri ma lo sforzo della recentissima vittoria mondiale (nella 35) ne ha limitato il rendimento ed è giunto solo ottavo.
Altre medaglie sono arrivate da Sara Fantini nel martello femminile e da Filippo Tortu nei 200 metri. Dal sardo forse ci si aspettava qualcosa in più, anche perché era stato annunciato in grande forma. Una medaglia nel mezzo giro di pista però non è mai da buttare.
Per concludere un piccolo appunto alla RAI. Gli appassionati non hanno capito perché la competizione non sia stata commentata, come avviene da anni, da Franco Bragagna. Al suo posto il pur bravo e competente Luca Di Bella. Solo che Bragagna è ormai una leggenda per molti adepti e una sua defenestrazione senza una giusta motivazione appare incomprensibile.
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