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Intervista a Riccardo Trevisani, dai commenti alla Playstation ai palcoscenici internazionali

Riccardo Trevisani è una delle voci più apprezzate e autorevoli nel mondo del calcio. Nonostante la giovane età, vanta una carriera pluridecennale. Ci ha parlato della sua carriera, fin dalla "prime volte", della sua vita e di ciò che si aspetta da questo campionato.
 

Cosa l'ha portata ad intraprendere questo percorso? Fin da piccolo voleva fare questo lavoro? 

La passione. Ho sempre voluto fare solo questo, mi registravo in camera e mentre giocavo alla playstation facevo la telecronaca. Una passione dai 14 anni…

 Come sono stati gli inizi?

Radio tv e giornali locali. Tutto Roma e dintorni. Faticoso, non retribuito, anzi. E' stato difficile ma molto istruttivo e utile per il futuro. 

Ha mai pensato che non fosse adatto a questo ruolo o comunque, ha mai pensato di mollare durante il suo percorso?

Mollare non è mai un'opzione per come sono caratterialmente. Diciamo che dall'avvento dei social, è diventato un lavoro molto più pesante.

Quando ha capito che questo stava diventando il suo lavoro?

Ma onestamente non ho mai pensato ci fosse un altro scenario. Volevo fare le telecronache di sport, soprattutto di calcio. Ma amavo e amo tennis, basket e sci alpino; e da qualche anno anche il padel.

Il viaggio è parte integrante del suo lavoro, quanto condiziona la sua vita privata e lavorativa? Non penso che sia facile trovare una quadra

Viaggiare è un arricchimento dell'anima. La curiosità di conoscere e vedere, aiuta anche in telecronaca. Certo è impegnativo. Molto

Com'è fare una telecronaca? Molti pensano che sia facile senza conoscere lo studio che c'è dietro.

Per me è un lavoro bellissimo. Ma chi pensa che sia facile rientra nella categoria di cui parlavo prima, cioè quelli dei social. Leoni da tastiera che non sanno contare fino a 10 e vogliono insegnare a professionisti di ogni settore come fare il proprio lavoro. Comunque è difficile ma stupendo.

Se dovesse scegliere soltanto una sua telecronaca, qualche sarebbe?

La telecronaca più incredibile è stata Inter-Tottenham 2-1 di Champions League.

Quella che mi ha emozionato di più invece è Barcellona-Real Madrid 5-0 di Liga. E queste sono abbastanza famose.

Quella venuta meglio credo non la ricordi nessuno, un Real-Mallorca del 2007…

Qual è lo stadio che porta di più nel cuore?

Il mio stadio è il Camp Nou. Il pubblico più caldo con cui ho avuto a che fare, quello di Istanbul.

Dopo oltre 15 anni ha lasciato Sky. Cosa si porta dentro di questo periodo?

17 anni esatti. E' stata la mia casa e molto spesso la mia vita.

Letteralmente, nel senso che sono stato anche fidanzato con colleghe. Ma era arrivato il momento di nuove sfide, emozioni, avventure. Così deciso di accettare la proposta di Mediaset con grande entusiasmo.

È passato ormai un anno dal suo approdo a Mediaset. Credo che possa fare un bilancio 

Sono felice. Il clima è ottimo con i colleghi, con i direttori ed è sempre tutto molto chiaro e organizzato.

E a fine stagione tra nazionali, Champions League e Coppa Italia ho fatto 45 telecronache. Più la settimana degli Internazionali. Davvero bello.

Che emozione ha provato il giorno della prima telecronaca a Mediaset? Possiamo dire che è quasi come una seconda vita dopo tanti anni a Sky? 

Si, una seconda vita. Lo stesso lavoro, a un'età diversa e per un pubblico molto più ampio.

Negli anni è diventata celebre la coppia Trevisani-Adani, purtroppo però per delle scelte esterne si è dovuto interrompere questo rapporto, almeno sul piano professionale. In Mediaset invece lei non fa coppia fissa, casualità o scelta?

Credo che entusiasmo e competenza vengano sempre apprezzati. Per questo la coppia funzionava. 

Siamo entrambi giovani, chissà che accadrà in futuro. Ora mi alterno soprattutto con Paganin e Cravero, che già conoscevo, quindi mi trovo molto bene.

Lei fa il fantacalcio. Qual è il suo rapporto con questo gioco e su chi punta quest'anno?

Su chi punto lo vediamo a mercato chiuso… perché ancora vanno costruite le squadre e le fantasquadre. 

Da quando collaboro con fantacalcio.it  è diventato un secondo lavoro il fanta. Ed è entusiasmante trasformare le passioni in lavoro perché ci si diverte, pur faticando.

Cosa consiglia ai ragazzi e alle ragazze che vogliono intraprendere il percorso per diventare giornalisti sportivi?

Di avere tenacia, pazienza e non pensare di diventare ricchi. Una volta chiarito questo, è tutta discesa.

Il calcio femminile è in rapida ascesa, lei cosa ne pensa?

Io credo che in una decina d'anni diventerà molto più elevato e divertente.

Già nella semifinale Inghilterra-Svezia si sono viste giocate molto buone. E' solo questione di allenamento, strutture e possibilità.

Una sua grande passione è il poker, cosa l'ha fatta innamorare del tavolo verde?

Il poker è come la vita. Quando sembra che sia finita, rinasci. Quando sembra fatta, puoi uscire dal torneo.

E poi ti insegna a leggere e capire le persone. Un gioco straordinario 

Sui social spesso lei, così come i suoi collegi, riceve commenti molto critici. Questi condizionano le tue telecronache?

Condizionano no, ma annoiano si. Molto. La gente non si rende conto come dicevo prima; soprattutto del fatto che a me, chi vince o perde cambia zero.

Io lavoro e tifo per l'azienda per cui lavoro. Della partita mi piace sia bella e spettacolare. Stop.

Chi vede come favorito alla corsa scudetto? 

 Se non vende Skriniar, l'Inter per me ha la rosa migliore. Ma l'aveva anche un anno fa e il Milan ha raccolto i frutti di 2 anni fantastici

Come giudica per ora il mercato delle squadre italiane?

La Roma mi sembra molto ambiziosa. 

Mi piacevano le scelte della Juve ma l'infortunio di Pogba, è molto serio. Tutti parlano di 6 settimane ma se si dovesse operare, rischierebbe di tornare pelo pelo per il mondiale. Quindi c'è un punto interrogativo

Chi sarà la sorpresa di quest'anno?

Io penso che l'entusiasmo e il clima di Roma possano riportare Dybala ad essere il campione ammirato fino ad un paio di anni fa.

Mi aspetto almeno una doppia doppia come si dice nel basket. Almeno 10 gol e 10 assist.

Ringrazio Riccardo Trevisani per l'onore e per il tempo dedicatomi nella realizzazione dell'intervista.

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