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Italbasket vincente, ma che fatica!

La vittoria 95-87 contro l'Islanda chiude la finestra di febbraio per le Nazionali del basket. La squadra di Sacchetti torna seconda nelle qualificazioni ai Mondiali, ma monta la polemica con l'Eurolega 

Obiettivo minimo raggiunto per l'Italia di basket, vincente al Paladozza di Bologna per 95-87 contro la nazionale islandese. Nella prima fase delle qualificazioni per i mondiali del 2023, la Nazionale torna seconda nel girone H, dietro una Russia a punteggio pieno. Passeranno alla seconda fase le prime tre, portando dietro i punti della prima: motivo per cui le partite che si terranno ai primi di luglio (in casa con la Russia e in Olanda), saranno decisive per il cammino futuro.

E così tirano un sospiro di sollievo i tanti tifosi accorsi a Bologna, tra cui il CT Roberto Mancini. La partita di venerdì scorso aveva spaventato tutti, con gli azzurri che si trovavano a sbattere contro il gigante Hilnason, centro di 217cm che aveva dominato la partita con una prestazione da 34 punti e 21 rimbalzi. Una squadra dove i professionisti visti nei campionati internazionali arrivano a 7. Eppure l'Islanda si è dimostrata squadra ostica, aggressiva in difesa e in attacco, piena di entusiasmo e (va detto) favorita da un campo molto lontano da un normale palazzo dello sport.

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La fiaba del Derthona Basket, dai campi all’aperto alla finale di Coppa Italia - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo

La Frecciarossa Final eight di Pesaro va all'AX Olimpia Milano di Armani, ma la Bertram Derthona si regala il sogno di una finale che parte da lontano. Ripercorriamone la storia 

107 i punti subiti all'andata, pur dopo due supplementari; 87 al ritorno: detto dei meriti dell'avversaria, le prestazioni dei ragazzi di coach Sacchetti non sono state di certo esaltanti. Venerdì, la sveglia dal torpore era arrivata troppo tardi e non era stata sufficiente per portare a casa i due punti. Nella gara di domenica, dopo un primo quarto di grande fatica (27-28 il parziale), l'Italia ha saputo finalmente trovare il ritmo giusto, per acquisire un vantaggio di vicino alla doppia cifra e mantenerlo per il resto dell'incontro.

Una difesa ancora non eccellente, anche se più attenta nel contenere Hilnason (14 punti) e gli esterni avversari. Le assenze per infortunio delle guardie Tonut e del leader islandese Hermansson si sono annullate, anche se l'Italia ha naturalmente una panchina più lunga. Ottime, invece, le percentuali nel tiro (14/28 da 3); decisamente migliore lo spirito degli azzurri, che si adeguano ai ritmi alti degli avversari e dimostrano una migliore organizzazione difensiva. Oltre alla garra di Biligha e Alessandro Pajola, hanno pesato i canestri di Nico Mannion (16 punti), Michele Vitali (17) e, soprattutto, di Amedeo Della Valle: 26 punti e titolo di capitano al suo ritorno in azzurro dopo un anno, in una stagione che lo vede sempre protagonista nella sua Germani Brescia.

Mentre l'Italia tira un sospiro di sollievo, coach Sacchetti non nasconde il suo bilancio negativo di queste due partite: sottovalutare gli avversari aveva già portato il rischio di una figuraccia con l'Olanda a novembre; se la seconda disfatta consecutiva è stata scongiurata, a luglio servirà tutt'altro spirito per battere la Russia.

Gianni Petrucci, presidente FIP. Fonte foto: Sportando

 Lo scontro tra FIBA ed Eurolega

Certo, a campionati conclusi potrà cambiare totalmente la conformazione delle squadre. Mentre nel calcio si pensa di imitare i raduni della pallacanestro, dove le rappresentative giocano a inizio o fine stagione, la FIBA negli ultimi anni ha scelto di tornare indietro. Le qualificazioni si giocano durante la stagione regolare, con i campionati che si fermano, mentre NBA ed Eurolega vanno avanti. Una scelta che dice molto della guerra tra la Federazione internazionale e una lega privata come quella attualmente presieduta da Jordi Bartomeu.

Una competizione "chiusa" non è necessariamente un male, e l'Eurolega offre da vent'anni il più grande spettacolo da questa parte dell'oceano: ciò non toglie, tuttavia, che la compresenza di due organi concorrenziali possa creare alcune falle nel sistema.

I giocatori di squadre come CSKA Mosca, Real Madrid, Barcellona o la stessa Olimpia Milano non possono prendere parte alle partite delle loro nazionali, che si trovano a sperimentare d'inverno per giocare al completo d'estate. Il presidente della FIP Gianni Petrucci nell'ultimo anno ha lanciato una crociata contro il meccanismo "antisportivo" dell'Eurolega, con parole che ricordano le barricate contro la Superlega del calcio.

Il basket non è il calcio, però, e non ci si può aspettare una levata di scudi come ai tempi di Boris Johnson. L'Eurolega è un modello che funziona e, se è vero che Melli, Polonara, Fontecchio e Spissu non si sostituiscono con facilità, è pur vero che i giocatori hanno i loro contratti da rispettare.

A dicembre 2021 il Consiglio Federale minacciava sanzioni nei confronti dei giocatori costretti a rinunciare alle nazionali, ritenendo «intollerabile l'arrogante pretesa di Eurolega di imporre divieti ad organismi internazionali quali il CIO […] e la FIBA». In questa comprensibile battaglia, però, si rischia di deresponsabilizzare chi viene convocato. Già in questa tornata, erano sei i reduci da Tokyo2021, cui si aggiungevano i ritorni di Flaccadori, Della Valle e Biligha: giocatori certamente in grado di vincere contro l'Islanda, senza dimenticare che questo meccanismo aveva già caratterizzato la tornata precedente di qualificazioni (nel 2019 si tornò ai Mondiali, dopo 13 anni).

Quella di Petrucci sembra una battaglia corretta nella sostanza, meno nei toni. Una battaglia che rischia di rimanere lettera morta, se resta isolata nei nostri confini. Finché FIBA ed Eurolega non troveranno un nuovo accordo, si rischierà di vedere casi come quello della Slovenia, campione a Eurobasket 2017 e fuori dai Mondiali due anni dopo perché impossibilitata a schierare i migliori.

In attesa che si arrivi a una soluzione, per adesso l'Italbasket respira. A luglio i roster saranno quasi al completo, ma questo varrà anche per le altre. Meo Sacchetti ha già dimostrato di poter sorprendere gli scettici e regalare sogni, qualsiasi siano i giocatori a disposizione. Proprio come un anno fa, in una sera in cui i suoi ragazzi prenotarono il loro biglietto per Tokyo.

Andrea Sciretti

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