Dopo 63 anni l'Italia ricompie un passo falso in chiave mondiale a Windsor Park, saranno gli spareggi di Marzo a decretare il destino azzurro. Evitare di passare per la lotteria dei playoff era l'obiettivo principale della gestione Mancini. Obiettivo che sembrava raggiungibile per ciò che aveva dimostrato il campo, difatti le conquiste del record di imbattibilità e dell'Europeo non han fatto altro che attestare il duro lavoro del CT azzurro.
Infatti da qui sorge spontanea una domanda: Com'è possibile che i campioni d'Europa non vadano al Mondiale? Una domanda che attanaglia gran parte degli italiani dal triplice fischio di ieri sera, c'è chi ne parla in chiave di meriti d'uffici e chi si rifà ai valori, tecnici e non, dei calciatori in campo. La risposta in realtà non è da trovare in nessuno dei due casi, piuttosto, è da attribuire alla scarsa capacità realizzativa della squadra. L'Italia di Mancini fin dall'inizio del suo percorso ha da subito proposto un calcio votato, seppur in maniera non estrema, all'attacco. Anni di lavoro sull'idee del CT hanno portato i loro frutti presentando una squadra capace di iniziare e costruire azioni offensive di alto livello, con la pecca però di non concretizzare quanto dovrebbe.
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Ed è proprio la pecca ad emergere nei naturali momenti negativi, non si può pretendere da nessuna squadra la creazione di decine di occasioni gol a partita, soprattutto ad una Nazionale con una mentalità quasi da club. Saper capitalizzare le poche occasioni da gol che riesci ad avere in partite così dette "sporche" è una delle differenze tra grandi club e squadre di buon livello; per far sì che ciò avvenga ci vuole però uno che di mestiere lo sappia fare, infatti alla fine dei conti alla Nazionale italiana manca un grande attaccante, urge un numero nove. Sono anni che soffriamo di questa carenza e la scelta in un match decisivo di schierare Insigne centravanti attesta la mancata fiducia di Mancini nel suo reparto offensivo, di logica tutto ciò desta preoccupazione in vista dei playoff.
Saranno tante le cose che cambieranno fino a Marzo, a partire dalle notizie positive che vedono il rientro di Spinazzola e Verratti, elementi fondamentali per la manovra offensiva dell'Italia. Gli azzurri hanno ancora il destino nelle loro mani, con l'urgenza però di trovare una soluzione offensiva che possa sbloccare partite come in terra nordirlandese, se ciò non sarà fatto le possibilità di superare la nuova formula dei playoff risulterà molto più dura. Vero, siamo ricaduti nella lotteria dei playoff, dopo la notte nefasta di San Siro nessuno li avrebbe mai voluti affrontare, ma ormai non si può tornare indietro, bisogna solo giocarli e vincerli senza scusanti perché 8 anni senza l'Italia al Mondiale sarrebbe una tragedia calcistica che neanche un Europeo vinto può poi risanare.
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