Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo
Menu
Post Image

Italiano, ritratto di un allenatore decisivo

Dopo diciassette anni di gestione Della Valle, il 6 giugno 2019 Commisso ufficializzava l'acquisto della Fiorentina, promettendo un futuro glorioso al mondo viola. Dopo due anni, la società sembra avere finalmente individuato una strategia promettente e in linea con gli obiettivi aziendali originari. Il primo biennio non è stato all'altezza dell'impegno profuso dalla proprietà. In primo luogo, per l'avvento della pandemia. In secondo luogo, per gli ostacoli politici e burocratici incontrati da Commisso nel tentativo di realizzare lo stadio che aveva in mente. In terzo luogo, per alcune scelte relative all'area sportiva – e quindi anche al mercato – che non si sono rivelate proficue. Ad onor del vero, va ricordato che la nuova proprietà ha avuto anche soddisfazioni: l'inizio dei lavori che stanno portando rapidamente a compimento il nuovo centro sportivo avanguardistico, la scoperta di Vlahovic, gioiello lasciato in eredità dalla precedente gestione, la vittoria schiacciante a Torino ai danni della Juventus, e – dal punto di vista del bilancio – anche la cessione a cifre record di Chiesa agli acerrimi rivali (con i bonus, una delle più onerose di sempre considerando calciatori italiani, a fianco di Jorginho e Buffon). La scorsa estate, dopo aver ringraziato e salutato prima il "buon Iachini", poi l'unico dieci – gesto, questo, che molti tifosi in cuor proprio hanno accolto con un amaro sapore di empietà e lesa maestà – la società ha cercato di rilanciare il proprio progetto, con un salto di qualità dal punto di vista sportivo, consapevole di non poter temporeggiare oltre. Così si è cercato un "uomo della provvidenza", e la scelta è ricaduta su Gattuso. Qualcuno si sarà sfregato le mani come una lampada di Aladdin, favoleggiando sui desideri da esprimere al genio Jorge Mendes, potente procuratore dell'ex tecnico del Napoli. La provvidenza però aveva altri piani. Dopo essere stato annunciato in pompa magna, Gattuso si separava dai viola dopo appena venti giorni nell'imbarazzo generale. 

Sembrava il perfetto inizio di un anno sciagurato. Poi è arrivato, non senza difficoltà, mister Italiano dallo Spezia. Non senza difficoltà? Esatto. Non è stato facile ottenere il trasferimento del tecnico sull'asse La Spezia-Firenze. L'operazione sarebbe andata in porto solo previo versamento di una clausola rescissoria, dopo che le proprietà, entrambe americane, al termine di un confronto serrato, avrebbero sbloccato l'affare. Ci sono state anche difficoltà di carattere comunicativo. Italiano si è esposto pubblicamente, ma è passato nel corso di un mese dai messaggi di affetto rivolti alla piazza e dal fresco rinnovo di contratto con la proprietà, a pagare per conto della Fiorentina una penale di un milione di euro netto, che lo liberasse da un accordo personalmente accettato. La separazione è stata traumatica, tanto che oltre a messaggi di auguri e di riconoscenza, Italiano ha ricevuto deprecabili minacce insieme alla sua famiglia. I tempi e i modi non sono stati ineccepibili, ma il tecnico ha esercitato la propria libertà. L'arrivo di Italiano è stato eroico, come nelle saghe che presuppongono una mitologia ancestrale scolpita nel sangue. Se a distanza di pochi mesi i tifosi viola sono tornati a sognare, piuttosto che a scongiurare la retrocessione, il merito sembra ascrivibile proprio al tecnico. Il suo innesto ha generato benefici evidenti nel sistema-Fiorentina, al punto che può essere di diritto considerato uno dei pochi insostituibili in questo momento nella società. Fino ad ora si è mostrato la chiave di volta.  

Vincenzo Italiano, c'è il suo marchio sulla nuova Fiorentina

Italiano ha avuto il merito di guadagnarsi la fiducia e la disponibilità della squadra, ed è riuscito a conferire un gioco arrembante e dinamico ad una rosa che solo alcuni mesi fa era assillata dagli incubi che assalgono chi naviga le acque della zona retrocessione. Inoltre, si è confermato un abile gestore del gruppo e un ottimo amministratore patrimoniale. Infatti, oltre ad aver tutelato – con ragione – Vlahovic durante la crisi relativa al mancato rinnovo contrattuale, ha rigenerato giocatori che erano considerati ormai ai margini (come Callejon, Duncan e Pulgar) e ha valorizzato atleti che erano stati precedentemente sottovalutati o scartati (come Saponara, Terracciano e Sottil). Anche l'ottimo inserimento del neoarrivato Maleh, alla prima esperienza nel massimo campionato, la crescita di Igor e Venuti, e l'approccio mostrato recentemente da Terzic sono altri meriti attribuibili a Italiano. In poche parole, il tecnico ha salvato da brutte figure il resto della dirigenza con il suo operato. Questo si è rivelato determinante anche per la svolta sul mercato. L'inizio della gestione Commisso era stato caratterizzato dalla foga della spesa, senza che ci fosse un reale disegno di progetto sportivo. Con l'arrivo di Italiano è iniziato un vero e proprio corso sportivo, dotato di una direzione. Ciò si è riflesso sul mercato: non si è comprato tanto per comprare, e la gestione degli investimenti sportivi è stata oculata e intelligente. Odriozola e Torreira, acquisti funzionali ed efficaci, sono arrivati in prestito (i viola vorrebbero confermarli entrambi, ma è più vicino il riscatto dell'uruguayano). Gonzalez, invece, è stato pagato quasi venticinque milioni, ma è giovane, nel giro della nazionale argentina, e rappresenta un prospetto di grande interesse. In attesa di vederlo all'opera, si potrebbe essere fiduciosi anche verso l'ultimo acquisto Ikoné, pagato circa quindici milioni, con un recente passato da protagonista con il Lille, anche in UCL. L'esterno offensivo si alternerà con Callejon, almeno fino a giugno, quando il contratto dello spagnolo con la Fiorentina si interromperà, probabilmente senza essere rinnovato. Italiano, poi, sa che tra gli acquisti di gennaio potrà annoverare anche il pieno recupero di Castrovilli. Il talento viola, risolti alcuni guai fisici, sta crescendo nella condizione atletica e ha segnato un gol decisivo contro l'Hellas. L'intesa con i meccanismi della squadra e la confidenza con le indicazioni del tecnico possono solo crescere. Quando sarà pienamente integrato negli schemi, sarà ancora più decisivo e regolare anche dal punto di vista realizzativo. Il suo processo di crescita, sotto la guida di Italiano, è solo iniziato.

LEGGI ANCHE: MILAN, ATTENTI A REBIC

La Fiorentina con Italiano può veramente ambire all'Europa

Dopo aver registrato l'affetto e la stima dell'intero ambiente, dai tifosi alla società, Italiano punta a consolidare ulteriormente la propria posizione. Centrando l'Europa, potrebbe convincere la proprietà ad alzare l'asticella degli obiettivi, nuovi giocatori sceglierebbero Firenze di buon grado, e i tempi per lo stadio potrebbero accelerare anche grazie alle nuove risorse garantite dai palcoscenici più prestigiosi. L'obiettivo di Italiano è plasmare entro due anni una squadra in grado di stazionare stabilmente nelle prime posizioni della classifica, accedendo regolarmente alle diverse competizioni europee. Nonostante i buoni risultati mostrati fino ad ora, questa non può essere ancora considerata la sua Fiorentina. Un conto è adattare e organizzare al meglio il patrimonio sportivo ricevuto in dotazione dalla società con grande rispetto, un conto è scegliere personalmente i giocatori più funzionali alle proprie idee esprimendo il proprio parere. Il fatto che Italiano riesca a far rendere al meglio anche atleti non selezionati personalmente ne evidenzia i meriti ma non deve indurre la dirigenza viola ad eluderne le richieste e i consigli in ottica di potenziamento del parco giocatori. Uno degli aspetti maggiormente positivi emersi dall'arrivo di Italiano è la crescita dei giovani. 

LEGGI ANCHE: LE 10 IDEE DELLA FIORENTINA PER UN CALCIO SOSTENIBILE

La società, grazie a questa garanzia offerta dal tecnico, può investire con minore esitazione su profili promettenti, con ampi margini di crescita, e potenzialmente rivendibili a cifre esorbitanti. Lo stesso addio annunciato di Vlahovic desta minore preoccupazione. Sia chiaro: l'attaccante serbo è destinato a dominare il prossimo decennio e rappresenterà un rimpianto oltre che un motivo di orgoglio. Ma l'impostazione corale e a trazione offensiva del gioco di Italiano, che senza dubbio ha contribuito ad esaltare anche le sue doti, lascia presagire che anche il nuovo titolare della maglia numero nove inciderà spesso il proprio nome nel tabellino dei marcatori, indipendentemente da chi sarà.

Vlahovic, il diamante grezzo della Fiorentina

Il girone di ritorno sarà più difficile di quello d'andata. L'allenatore lo sa bene. Le squadre sono più aggressive perché la lotta per la salvezza e per l'Europa si intensificano, alcuni rivali si rinforzano, altri iniziano a migliorare le proprie prestazioni grazie al sopravvenuto rodaggio e iniziano a recuperare punti. Inoltre, prima o poi, entrerà anche la stanchezza. Il gioco della Fiorentina ha un costo: un notevole dispendio fisico. È vero che al momento la Fiorentina partecipa solo al campionato e alla coppa nazionale ma non ha ancora i giocatori giusti per effettuare rotazioni senza inficiare il gioco della squadra. Chissà quanti si chiedono cosa accadrebbe se si infortunasse Vlahovic, in assenza totale di alternative. Le nuove aspettative nutrite, poi, aumenteranno le pressioni sulla squadra. Confermare i risultati può rivelarsi più difficile che raggiungerli. La tenuta mentale della squadra non sarà inferiore a quella fisica per importanza. Se l'ambiente seguirà il proprio allenatore, la Fiorentina potrà addirittura fare più punti che nel girone di andata, visto che ha perso alcune partite senza meritarlo e al ritorno potrà ottenere risultati positivi, soprattutto con un pizzico di fortuna. La società farà la propria parte trovando una nuova squadra agli esuberi (Amrabat, Benassi, Kokorin), e mettendo a disposizione del tecnico i profili da lui indicati con riserbo, se le condizioni lo permetteranno. I tifosi faranno la propria parte intorno alla squadra. Saranno i giocatori, però, a scendere in campo. Se restituiranno al tecnico ciò che hanno ricevuto da lui, non ci sarà nulla da temere.

Francesco Taviani

Signora casa e Chiesa, ma il tragitto?
Bentornata Serie ASL
 

Commenti (0)

  • Non ci sono commenti. Inserisci un commento per primo.

Lascia un commento

Immagine Captcha

Accettando accederai a un servizio fornito da una terza parte esterna a https://il-catenaccio.it/

Like what you see?

Hit the buttons below to follow us, you won't regret it...