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Blitz bianconero: subito Vlahovic

 Sembra che entro il gong del 31 gennaio, Dusan Vlahovic sarà un nuovo giocatore della Juventus. Pare che sia praticamente fatta, nonostante le smentite delle parti. 

Si continua a lavorare ininterrottamente sottotraccia, con massimo riserbo, per limare gli ultimi dettagli. La notizia arriverà solo una volta definito ogni aspetto della maxi-operazione. Ha del clamoroso questa indiscrezione, secondo la quale il trasferimento dell'anno avverrà a giorni, se non ad ore. C'è ancora una settimana a disposizione.

 I fattori decisivi

Ad essere risolutive sarebbero state, in primo luogo, la volontà della dirigenza viola di vendere Vlahovic già in questa finestra di mercato ad una cifra importante, sottraendosi alla trappola del contratto in scadenza tra diciotto mesi, e allontanando un giocatore ormai sgradito – a livello personale – ai vertici societari e alla proprietà; in secondo luogo, la voglia del serbo di rimanere in Italia, di essere il futuro numero nove dei bianconeri – dimostrandosi in grado di sostituire degnamente CR7 – e di giocare la Champions fin da subito; in terzo luogo, la decisione della Signora di anticipare un investimento che sarebbe comunque stato portato a termine a fine stagione, evitando il rischio di perdere l'attaccante, e rinforzando la squadra con quel 9 che sarebbe dovuto arrivare già a fine agosto, per ovviare all'addio shock di Ronaldo. Il blitz decisivo è avvenuto questo fine settimana, ma i contatti avevano subito una accelerata prima di Fiorentina-Genoa. I bianconeri avrebbero inizialmente aspettato giugno, per avere maggiori garanzie dalla classifica in ottica di qualificazione alla Champions. I risultati di questo intenso mini-ciclo di partite del 2022, però, avrebbero contributo a rassicurare la dirigenza juventina sulle possibilità di qualificarsi alla prossima edizione del torneo, facendo affidamento sugli introiti garantiti dall'accesso. Con l'arrivo di Vlahovic, capocannoniere ex aequo del campionato (17 centri, come Immobile), verrebbe rafforzato il reparto offensivo ed aumenterebbero anche le chance di raggiungere i restanti obiettivi stagionali.

Vlahovic alla Juventus sembra veramente fatta

 Il fattore Morata

Un elemento decisivo è stato l'aggiornamento della situazione di Morata. La chiamata del Barcellona è stata un fulmine a ciel sereno, una folgorazione paolina in grado di sconvolgere i piani bianconeri, convinti di poter contare sul centravanti iberico almeno fino a giugno. Alvaro ha detto subito sì ai blaugrana, persuaso dalla decisione con cui Xavi si è fiondato su lui, corteggiandolo e cercandolo telefonicamente. A rendere più leggera la scelta dell'attuale numero nove bianconero è stato il sentore del mancato riscatto estivo da parte della Juve. L'Atletico Madrid, dopo aver esposto le sue perplessità, ha avvallato l'accordo visti i buoni rapporti con il Barcellona, che in estate aveva reso possibile il ritorno al Wanda Metropolitano di Griezmann, a condizioni agevolate. I dubbi erano legati alla formula proposta dai catalani per il riscatto di Morata: prestito di diciotto mesi e obbligo di riscatto ad una cifra ancora ignota, ma compresa tra i 20 e i 30 milioni, scalabile dalla cessione de Le Petit Diable. Alvaro, dopo aver accettato l'offerta, ha parlato con Allegri che gli ha chiesto un ultimo sforzo: rimanere a Torino almeno fino a fine mercato. L'attaccante, che alla Juve è legato anche affettivamente, ha accettato di ritardare il suo approdo in Catalogna almeno fino alla sosta delle nazionali (ma sarebbe rimasto – e rimarrebbe – anche fino a giugno per emergenza). La partita di ieri contro il Milan potrebbe essere stata l'ultima di Morata con la Juve. Le interviste ambigue di Xavi sul mercato fermo ma attivo dei culés sarebbero dovute al riserbo chiesto dalla Juventus, la quale ha promesso al giocatore che lo lascerà partire il prima possibile. I nomi che circolavano per l'attacco bianconero nelle scorse settimane, come Azmoun, Muriel, Martial, o MaxiGomez erano di facciata. Allegri è stato chiaro: non modificare la rosa se non per migliorarla! Icardi, invece, sarebbe potuto arrivare ma ci sono stati due problemi: l'impossibilità di Kean – richiesto in cambio da Leonardo dopo i buoni mesi trascorsi a Parigi la scorsa stagione – di vestire una terza maglia, dopo quelle di Everton e Juve, nella stessa stagione; e i dubbi ineludibili legati al rapporto tra il costo d'investimento, l'età, la condizione e la vita privata turbolenta e passionale del centravanti argentino.

 I costi dell'operazione Vlahovic-Juventus

La cifra complessiva, bonus compresi, si aggirerebbe sui 67 milioni. Anche se solo al momento dell'ufficialità verranno rivelati i dettagli corretti, si suppone che i viola riceverebbero fin da subito, come prima tranche di pagamento o come prestito oneroso semestrale, almeno una decina di milioni. La cifra sarebbe reperita dai piemontesi, in parte grazie alla prematura interruzione del prestito di Morata diretto in Catalogna (10 il valore del prestito annuale, 5 i milioni già versati per la prima parte della stagione), in parte grazie al risparmio sull'ingaggio di Ramsey, guarito dal covid, e destinato al ritorno in Premier nelle prossime ore (Crystal Palace?), come confermato anche dallo stesso Allegri.

La parte fissa residua del costo del cartellino del serbo verrebbe rateizzata, secondo una formula ancora non nota, ma non eccessivamente diluita. Il valore dei bonus, facilmente raggiungibili, ammonterebbe a circa 12 milioni. La Fiorentina ha rifiutato il cartellino di Kulusevski essendosi già assicurata Ikoné in quel ruolo. Parte dell'esborso sarebbe finanziata dai bianconeri con la cessione dello svedese, presumibilmente a giugno, visto che non convince a pieno Allegri ed appare più sacrificabile di Mc Kennie, in caso di necessità. I viola avrebbero inserito di buon grado il centrocampista statunitense nella trattativa. Vlahovic guadagnerà circa sette milioni a stagione, destinati a salire progressivamente nel corso del prossimo quinquennio anche attraverso alcuni ricchi bonus. Si sa ben poco, invece, della commissione che spetterà agli agenti del calciatore, per aver favorito questa trattativa rispetto alle altre. Se Vlahovic fosse arrivato a parametro zero la cifra versata alla firma sarebbe stata maggiore. Invece, è presumibile che l'accordo sia stato trovato intorno ad una quota fissa incassata subito, assimilabile ad una commissione, e ad una restante parte variabile su base annuale, assimilabile ad un premio permanenza o fedeltà. Non si sa, inoltre, se i bianconeri inseriranno una clausola rescissoria, impostata in modo simile a quella fantasiosa di De Ligt.

 Qui Firenze: le mosse della Fiorentina del dopo Vlahovic

Italiano è già stato informato. Nella conferenza stampa di presentazione della sfida di campionato contro il Cagliari di Mazzarri, ha detto che non vede l'ora che finisca il mercato. Questo perché non vedrebbe l'ora di poter chiudere la telenovela Vlahovic, temendone gli effetti sugli equilibri dell'ambiente o sulle stesse prestazioni del giocatore, soprattutto qualora rimanesse ma da separato in casa. L'assenza dell'attaccante sembra dovuta al covid, nonostante la società non abbia comunicato ufficialmente i nomi dei due nuovi positivi. Alcuni però ritengono che l'assenza sia legata alla prossima chiusura dell'affare, covid o meno. Dopo la sosta il giocatore non rientrerebbe a Firenze, ma volerebbe a Torino, vestendo la maglia bianconera. Quella con il Genoa potrebbe essere stata la sua ultima partita al Franchi da gigliato, condita dall'ultima marcatura. La partita contro i sardi, però, ha dimostrato che i viola non possono fare a meno del loro gioiello a cuor leggero. Lo ha detto anche Italiano nel post gara. In queste ore, traspare calma apparente a Firenze perché molti tifosi viola ancora non credono a questa possibilità – almeno per gennaio – e confidano che si tratti di una voce di corridoio da fantamercato, visto che mancano pochi giorni alla chiusura della sessione delle trattative invernali. Il problema è che sono sufficienti a ratificare un accordo ormai raggiunto. Sia chiaro: Vlahovic sarebbe rimasto anche fino a giugno in Toscana, contribuendo alla lotta per l'Europa. È stata la società a spingere affinché se ne andasse fin da subito. Quando Dusan ha rifiutato l'offerta dell'Arsenal i dirigenti viola hanno posto un outout costringendolo a svelare il club scelto per il proseguimento della sua carriera. In settimana, al serbo e al suo entourage è stato chiesto di comunicare pubblicamente le proprie intenzioni, cioè di assumersi la responsabilità del trasferimento alla Juventus con la piazza e con i compagni. Al momento, le intenzioni sono state rivelate solo ai compagni, al tecnico, e al resto dello staff. Fino a che non ci sarà la fumata bianca, su richiesta della Juve, non ci saranno pubblici annunci o "indizi" palesi. 

Italiano adesso dovrà pensare alle mosse per sostituire il suo bomber

 Le prossime ore

 Le dichiarazioni di Commisso ("alla Juve chiedo più soldi che agli altri per Vlahovic") e di Barone ("da loro non abbiamo ricevuto alcuna offerta") possono essere considerate strategiche e di facciata. L'obiettivo comunicativo è di non assumersi la responsabilità della cessione agli acerrimi rivali dell'ennesimo potenziale campione, davanti alla piazza. I dirigenti viola non vogliono rendere pubblica la trattativa con i bianconeri, perché se avessero potuto avrebbero evitato di accontentarli.

La trattativa è troppo avanti per potersi fermare ormai, ma non è possibile escludere niente. Secondo alcune voci, Dusan avrebbe già salutato il gruppo squadra e starebbe cercando sottotraccia il suo futuro appartamento torinese. Se l'affare sfumasse, sarebbe solo rimandato a giugno e il lavoro svolto in questi giorni risulterebbe comunque utile per concludere il trasferimento in anticipo ed evitare l'intromissione di altre concorrenti. L'attesa per le prossime ore si fa sempre più golosa.

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