Prelevato a parametro zero dalla Juventus a Buenos Aires, nel 2020, sfruttando un cavillo della legge argentina, Soulé è partito dall'Under 17, raggiungendo dapprima l'Under 19 e in seguito la seconda squadra bianconera, l'Under 23 militante in Lega pro. Nel 2020 è stato inserito nella lista dei 100 migliori calciatori Under 21 del mondo.
Il suo 2021 è stato ricco di soddisfazioni: gli allenamenti con la prima squadra, il debutto sognato fin da bambino con uno dei primi Top Club al mondo, la convocazione nella Nazionale dei suoi idoli, e quella in Champions League in occasione dell'andata degli ottavi di finale tra Juve e Villareal: "è stato tutto velocissimo, non me l'aspettavo. Ma voglio sempre di più, non sono soddisfatto. So di non aver ottenuto ancora nulla, ma quello che ho fatto mi è piaciuto al massimo…" (La Capital)
Caratteristiche tecniche di Matías Soulé Malvano
Mancino dolce e puro, bagaglio tecnico sopraffino impreziosito da giocate di alta scuola, fantasia e rapidità di pensiero. Si potrebbe riassumere così il profilo calcistico di Matías Soulé. Senza dimenticarsi della visione di gioco, della personalità, dell'estro e della grinta. Alto 1,76, Soulé è un giocatore brevilineo, capace di disimpegnarsi su tutto il fronte offensivo della squadra, dalla regione più avanzata del centrocampo in su. Di solito è schierato sulla zona destra della trequarti, da falsa ala, per esaltarne il movimento a rientrare, con cui può premiare i tagli dei centrocampisti e delle punte. Una delle sue giocate classiche è il traversone tagliato a spiovere sul secondo palo, che può generare problemi di comunicazione tra il portiere e i difensori avversari.
Le doti tecniche gli consentono anche di cercare la porta con il sinistro dalla sua area di competenza. È un abile rigorista e uno specialista delle punizioni. La sua coordinazione nel calciare salta subito all'occhio. Può giocare anche nella zona più centrale della trequarti o a sinistra, dove può trovare la conclusione mancina dopo rapidi scambi al limite dell'area, e scodellare cross velenosi. Soulé è abile a smarcarsi e saltare l'uomo anche in un fazzoletto di campo. Notevoli, inoltre, il controllo palla e la precisione nei passaggi. Queste doti gli consentono di disporre di un notevole bagaglio di soluzioni nelle manovre offensive della squadra, tale da renderlo spesso e volentieri incisivo. Le azioni concluse con successo passano quasi sempre dalle sue trame.
È un ragazzo serio e professionale, con una spiccata forza di volontà. Il suo temperamento è molto apprezzato dalla società bianconera, così come la sua umiltà e la sua abnegazione. Tutto ciò, mentre è lontanissimo dalla sua terra natale. La consacrazione dei giocatori, però, passa anche dagli aspetti mentali e caratteriali e dalla capacità di adattamento. Da questo punto di vista, il futuro è suo. Lodevoli anche la sua curiosità e il suo impegno per migliorare quotidianamente.Margini di miglioramento di Soulé
Lo sviluppo muscolare e la crescita della fisicità sono ancora in corso, nonostante ci siano già stati progressi tangibili dall'arrivo. Il percorso procede con cautela e attenzione, pian piano. Mettere su velocemente troppa massa muscolare può frenarne il percorso, limitando la sua agilità e favorendo l'insorgere di infortuni. In tal senso, la Lega Pro è stata un'ottima palestra fino ad ora perché rappresenta il giusto miscuglio di esperienza e freschezza, di tecnica e fisicità. Uno dei prossimi step consisterà nella crescita a livello di esplosività atletica. Inoltre, Soulé può migliorare nella confidenza con il piede destro: per aumentare in imprevedibilità e completezza. Completezza che può essere raggiunta anche dal punto di vista tattico. Il ragazzo studia da regista avanzato ma deve essere pronto ad abituarsi anche a giocare più arretrato. In un'eventuale e prossima gavetta, dovrà essere attento a mettersi a disposizione dell'allenatore e della squadra, per trovare un posto in squadra.
Biografia di Matías Soulé
Soulé nasce il 15 aprile del 2003 a Mar del Plata, sulle coste atlantiche dell'Argentina. Si tratta del principale centro turistico balneare del paese, situato nella provincia di Buenos Aires. Questa città marittima è anche chiamata La Feliz (Ciudad Feliz). Uno dei simboli della città è il leone marino. Non è raro vedere gruppi di questo simpatico animale aggirarsi lungo le strade e nei centri residenziali. Il padre Néstor gli ha trasmesso la passione per il calcio e quella per il Club Atlético Independiente: sono, infatti, grandi tifosi rojos (Club di El Kün Agüero per intendersi). Un giorno, Soulé giocherà con quella maglia, coronando uno dei maggiori desideri del padre. Promesso!
A 3 anni Soulé ha già il pallone tra i piedi. La prima tappa della sua giovane carriera è l'Argentinos del Sud, dove gli trova un posto Carlos Soria. Sarebbe dovuto andare al Kimberley, ma tutto salta per la giovanissima età. Appuntamento solo rimandato: compiuti 6 anni, Alberto Curuchet, allenatore dei 2002 al Kimberley, lo porta con sé. Al provino stupisce tutti. Ignacio Méndez, uno dei selezionatori, rimane così colpito che non lascia nemmeno finire l'allenamento: avverte subito il padre del proprio parere positivo. A Kimberley Soulé rimane un quinquennio. A 11 anni, poi, su consiglio di Carlos Cubero (padre del Poroto Fabián Cubero, bandiera del Fortìn) si trasferisce a Buenos Aires per giocare con il Club Atlético Vélez Sarsfield. Si tratta del primo vero e proprio allontanamento da casa, e quindi di una prova di crescita importante, anche in funzione della futura transvolata atlantica verso l'Europa calcistica. A Buenos Aires, però, non è tutto rose e fiori. La disputa tra Soulé e il Vélez
Non avendo ancora compiuto 16 anni, Matías non può stipulare un contratto da professionista. In assenza di ciò, per la legge argentina, la famiglia del giocatore è l'unica e legittima proprietaria del suo cartellino e al Club non spettano contributi né premi di valorizzazione. Il Vélez confida di convincere la famiglia a temporeggiarein attesa del compimento della suddetta età, per blindare il gioiellino, garantendosi parte dell'incasso della futura rivendita. Gli argentini non offrono, però, le sufficienti garanzie tecniche alla famiglia di Matías, mostrandosi allo stesso tempo più interessati alla possibilità di farcire le casse del Club con i milioni provenienti dall'Europa. Così, si arriva prima al congelamento dei rapporti, poi alla rottura definitiva tra le parti in causa.
Il casus belli si presenta quando Matías viene preconvocato per disputare un torneo dell'U16 albiceleste in Francia. Temendo che i Club europei possano approfittare della lontananza e della debolezza contrattuale del Vélez (almeno fino al compimento del sedicesimo anno) a Matías è proibito di partecipare alla spedizione. La mossa della sua squadra si rivela tutt'altro che astuta, perché suggella la messa al bando di Soulé da El Fortìn, favorendo i competitor europei.
Lo scontro tra la famiglia del giocatore, il Club, e la Federcalcio argentina divampa anche mediaticamente e favorisce il linciaggio mediatico del quindicenne di La Feliz, da parte delle componenti più calde del tifo locale. La degenerazione della situazione è ben presto evidente: le minacce provenienti dall'hinchada fortinera costringono Soulé a passare giorni rifugiato nella struttura che ospita i giovani del Vélez, prima di tornare – di soppiatto – nella propria città natale.
Nel 2019, Soulé rimane per lungo tempo ai margini della rosa senza giocare, per ragioni punitive legate alla querelle contrattuale. Così, la Juve affonda il colpo. I tifosi del Vélez considerano il comportamento di Matías e della sua famiglia ambiguo, accusandoli di tradimento, avidità e ingratitudine. Piovono feroci critiche anche sull'AFA e sui regolamenti, rei di penalizzare i Club argentini, favorendo lo sciacallaggio coloniale degli investitori esteri, cui ormai basta trattare con famiglie e procuratori per portare i talenti in Europa, senza riconoscere premi di valorizzazione o contributi di solidarietà alle fucine sportive argentine. A Liniers, l'intromissione dei bianconeri è vista alla stregua di una "rapina". La Juve però non fa altro che avvalersi di quanto concesso dalla legge, trattando direttamente con i parenti, approfittando anche della frattura ormai insanabile tra le parti.
Su questa vicenda controversa, si è espresso anche il diretto interessato: "ci sono rimasto male, ovviamente. Più che altro per come si è svolta la situazione. Presumibilmente ci avrebbero chiamato per firmare il primo contratto prima che compissi 15 anni, ma tre giorni dopo il mio compleanno non l'avevano fatto. In quei giorni dovevo andare in Francia per giocare con la Nazionale argentina Under 16 e, quando sono andato ad allenarmi, mi hanno detto che non potevo allenarmi perché non avevo firmato…"
Soulé alla Juventus
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Quando era ancora fanciullo e giocava con i ragazzi più grandi alla "canchita" del Barrio SOIP, Soulé ignorava l'esistenza della Juve. Ora ne è innamorato e vuole rimanere il più a lungo possibile. Fin da subito è stato colpito dall'atmosfera, dall'organizzazione, dalle strutture e dagli impianti.
La Juve, inoltre, è il Club dove si è affermato il suo amico, nonché idolo sportivo, Paulo Dybala e vanta una vincente e gloriosa tradizione argentina. Per Soulé, 2 gol e un assist in Lega Pro in 20 presenze, e 2 gol in 3 partite di Coppa Serie C. Lo scorso anno, con la Primavera della Juventus, ha messo a segno cinque reti e cinque assist in 27 partite di campionato. Il suo contratto scade il 30 giugno 2024, ma è stata inserita un'opzione di rinnovo biennale a cifre maggiori.
Matías esordisce nella prima squadra della Juve in un'amichevole con il Cesena, a luglio 2021, realizzando il gol del 3 a 1. La prima convocazione ufficiale arriva in occasione della trasferta a Napoli, nel terzo turno di Serie A 2021/2022. Fino ad ora ha registrato due presenze con la squadra di Allegri. La prima risale al 30 novembre scorso, nella partita vinta 2-0 contro la Salernitana, dove è entrato negli ultimissimi secondi. All'Arechi, forse ha sperato di calciare il rigore assegnato ai bianconeri nel recupero. Dal dischetto, però, si è presentato Dybala, che è scivolato al momento dell'esecuzione calciando in tribuna. Sarebbe stato meglio, col senno di poi, offrire a Soulé la possibilità di battezzare nel miglior modo possibile il suo esordio con Allegri.
Forse ha pensato ciò il tecnico toscano, quando alla seconda presenza in Serie A dell'argentino con la Juve, al Penzo di Venezia, gli ha fatto battere – da appena entrato – una punizione dal limite a 5' dalla fine, togliendola di fatto al più esperto Cuadrado. Purtroppo, il sogno si è infranto sulla barriera avversaria e il match è finito in parità. Gioia soltanto rimandata. Allegri lo porta anche a Vila-real, anche se non scende in campo. Fino a dicembre, Soulé non poteva essere convocato nella lista B di Champions, perché non era ancora passato un biennio dal suo arrivo a Torino. Adesso, però, è arruolabile e con la complicità della sventurata esplosione degli infortuni in casa bianconera cova la speranza di poter trovare spazio. Il prossimo appuntamento è la semifinale di Coppa Italia insidiosa al Franchi di Firenze, contro l'agguerrita Fiorentina di Italiano.
Soulé in nazionale. Il rapporto con la Selecciòn Albiceleste
Dopo aver già assaporato l'atmosfera della selección nelle amichevoli con l'U16 e l'U-17 albiceleste, arriva l'insperata convocazione con la prima squadra di Scaloni nel 2021, in occasione delle qualificazioni per il mondiale contro Brasile e Uruguay. Ci sono più ragioni alla base della chiamata del Ct. Scaloni ha sempre seguito Matías, fin dai tempi delle selezioni minori. Inoltre, l'Argentina non è nuova a iniziative di questo genere, volte a stimolare i più giovani talenti, facendoli vivere per alcuni giorni con i maggiori campioni, assaporando lo spirito della selecciòn. La convocazione, poi, profuma simbolicamente di riconciliazione, perché l'AFA aveva assecondato la decisione del Vélez di non far partire Soulé per la Francia, ai tempi dei dissapori che abbiamo raccontato. C'è, in questo, anche il tentativo di riabilitare pian piano, nei limiti del possibile, l'immagine pubblica del giocatore, martoriato mediaticamente ai tempi del passaggio in Italia. Inoltre, c'è un aspetto da non sottovalutare: Soulé è in possesso della doppia cittadinanza italo-argentina; pertanto, è stato fiutato il rischio di una chiamata da Coverciano per il giovane fantasista, con il pericolo di uno scippo internazionale.
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Il futuro di Matías Soulé
Come successo con Fagioli, Soulé lascerà il nido bianconero per cimentarsi nella gavetta imposta da Allegri ai giovani talenti bianconeri. La formula sarà la medesima: un primo ambientamento in un Club competitivo di Serie B, e il successivo passaggio ad una squadra medio-piccola di Serie A. Sarà in questa parentesi temporale che la Juventus lo seguirà con maggiore attenzione, per valutarne il potenziale. Lo schema del cursus honorum non è così rigido. Se ci fosse una squadra del massimo campionato, in grado di garantirgli il giusto minutaggio e lo spazio necessario, non ci sarebbero riserve sull'accelerazione delle tappe. Indubbiamente, non verrà sacrificato in operazioni di mercato più ampie e articolate: i bianconeri non possono permettersi di perdere il controllo sul talentino. La Juve vorrebbe cederlo in prestito in Italia, per monitorarlo con maggiore premura. Non è un mistero che Cherubini e Nedved cerchino di piazzarlo ad una squadra abile a far maturare i giovani, come l'Empoli. Il Sassuolo lo segue con attenzione, pronto a fiondarsi su di lui in caso di cessione di uno dei propri gioielli offensivi. La Juve non è indifferente alle lusinghe neroverdi, visti i buoni rapporti. A gennaio si era fatto vivo anche il Genoa, ma le condizioni di classifica dei liguri hanno spinto la dirigenza bianconera a fiutare un utilizzo ridotto per lui.
La platea degli interessati è ampia: comprende anche il Bologna, l'Udinese e l'Hellas di Tudor. C'è, poi, l'interesse della Cremonese, soprattutto in caso di promozione in Serie A. Soulé prende tempo e valuterà il futuro insieme alla dirigenza bianconera, alla famiglia e all'agente Guastadisegno.
Buona fortuna Matías!
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