Il giovane diamante ivoriano nato il 16 febbraio 2000 ad Abidjan si sta consacrando come uno dei migliori trequartisti del massimo campionato e uno dei pezzi pregiati della gioielleria della Serie A. Nelle ultime quattro con il Sassuolo ha messo a segno tre gol e due assist. Traorè è il giocatore con il maggior numero di presenze (117) tra i nati dopo il 1° gennaio 2000. Il suo contratto scade nel 2024 ma in Emilia è felice. Il suo Fanta Sassuolo è il Club che ha raccolto più punti contro le squadre ai vertici della classifica.
Profilo tecnico di Traorè
Hamed Junior è un giocatore estremamente tecnico, abile con entrambi i piedi. Tocco del pallone morbido ed elegante, stop delizioso e grande abilità nel calciare. Abile nel fraseggio sul corto, come nelle verticalizzazioni e nei cambi campo millimetrici. Eccelle nel tiro, in cui si cimenta da qualsiasi posizione, calciando di potenza, di precisione o a giro, come accaduto nel match di Coppa Italia contro la Juve. Risulta, infatti, uno dei primi dieci centrocampisti del campionato per conclusioni effettuate, e uno dei primissimi per i colpi di testa, anche se non supera il metro e ottanta. Anche se è un abile calciatore di piazzati, spesso viene mandato in area dai compagni, essendo letalmente pericoloso. Immancabile, poi, un cenno alla caparbietà nel dribbling. Traorè è agile e dinamico e risulta difficile da arginare, costringendo al fallo difensori e centrocampisti avversari, che lo vedono sfrecciare via silenzioso e sibillino alle loro spalle o negli spazi. È, infatti, uno dei primi centrocampisti della Serie A per dribbling effettuati e azioni d'attacco riuscite.
Caratteristiche tattiche di Traorè
Traorè può occupare qualsiasi posizione del centrocampo e dell'attacco. Gli allenatori con lui si possono sbizzarrire. In mediana, può essere impiegato con profitto come mezzala tecnica in grado di cucire il gioco, palleggiando e impostando, senza rinunciare ad una delle sue migliori qualità: l'arte di attaccare. Per la visione di gioco e la velocità di pensiero potrebbe essere schierato anche davanti alla difesa, arretrando l'area di azione alle prospicienze della propria area. L'idea di renderlo mezzala nasce proprio per non sacrificarne le capacità di regia, né quelle offensive, facendo leva sul suo formidabile atletismo e sulla sua generosità nel pressing e nei ripiegamenti.
È da trequartista, però, che Hamed Junior diventa devastante. Questo, perché abbina alla capacità di saltare il dirimpettaio e di fraseggiare rapidamente tra le linee, uno spiccato senso della posizione che si traduce in una letale propensione a tagli, incursioni, e inserimenti decisivi.
Traorè, poi, si sta dimostrando particolarmente brillante in fase realizzativa, dove può crescere ancora diventando implacabile. Le marcature realizzate non sono poche, ma i legni colpiti e le occasioni fallite sono ancora proporzionalmente troppe. Se migliorerà sotto porta potrà crescere anche come seconda punta o falso nove, vista la confidenza con quelle zolle del campo.
La carriera di Hamed Junior Traorè
Hamed Junior Traorè arriva in Italia quasi quindicenne da Abidjan, capitale de facto della Costa d'Avorio (quella ufficiale è Yamoussoukro). La sua città natale è la stessa di Didier Drogba.
Si stabilisce a Parma insieme a parte della propria famiglia, iniziando a giocare nelle giovanili del Boca Barco, squadra dilettantistica del comune di Bibbiano (situato tra Parma e Reggio Emilia). Uno dei suoi primi dirigenti, Denis Cerlini, ricorda come il ragazzo non avesse nemmeno le scarpette per giocare quando lo ha conosciuto. È proprio Denis ad accompagnarlo in macchina agli allenamenti da Parma fino all'impianto sportivo del Boca il più delle volte. Si instaura un legame affettivo tra i due. Denis aiuta il ragazzo anche burocraticamente, visto che ci sono, fin da subito, problemi che ne frenano per mesi il tesseramento. Traorè risponde sul campo, sfoggiando colpi da campione che lo mettono in luce tra ragazzi più grandi di lui. Il Parma prende ben presto nota, perché può seguirlo da vicino, ma il fallimento ducale del 2015 manda in fumo la trattativa.
Anche Giovanni Galli, all'epoca dirigente della Lucchese, viene informato delle sue prestazioni e della ghiotta occasione sportiva da lui rappresentata. L'ex portiere gigliato ha raccontato l'aneddoto a Viola News: "un amico con il quale ho fatto alcuni viaggi umanitari mi parlò di due fratelli che vivevano con lui. Mi disse che erano bravi, li invitai due giorni a Lucca. Dopo il primo allenamento gli dissi che quei due, lì, non ci facevano niente, erano superiori… facevano impazzire la nostra formazione '98. Serviva la madre in Italia per l'iter burocratico e iscriverli a scuola: io alla Lucchese non potevo proporle un lavoro per farla arrivare nel nostro paese… così iniziai un giro di telefonate, da Bergamo a Empoli, dove Bertelli scelse Hamed…"
Così, nell'estate del 2015, Traorè arriva al centro sportivo empolese di Monteboro, da anni trampolino di lancio di giovani talenti. Hamed Junior incanta fin da subito con gli Allievi nazionali dell'Empoli e alla LXIXedizione del Torneo di Viareggio (2017) è premiato come miglior giocatore, nonostante la sconfitta in finale contro il Sassuolo di Scamacca. Sono sufficienti due anni per esordire in prima squadra, diventando il primo classe 2000 a giocare con la maglia empolese (l'8 ottobre 2017). In Toscana gioca due stagioni tra i professionisti, la prima in Serie B (10 presenze) e la seconda in A collezionando 33 presenze e due gol. Poi, nel 2019, il Sassuolo lo preleva dall'Empoli: prestito oneroso a 3 milioni e riscatto fissato a 16. Dalla scorsa estate l'ivoriano è ufficialmente degli emiliani, che hanno esercitato la propria opzione di acquisto definitivo.
Traorè e il rapporto con gli allenatori
Hamed si sta affezionando all'attuale allenatore toscano, con cui sta migliorando le proprie prestazioni a vista d'occhio, di partita in partita. Secondo mister Dionisi, il ragazzo può crescere ancora dal punto di vista della continuità, rafforzandosi caratterialmente e mentalmente.
Lo screzio tra i due per la sostituzione in Coppa Italia all'Allianz Stadium non solo è stato superato brillantemente, visto che il ragazzo si è dimostrato dispiaciuto e pentito fin da pochi istanti dopo, ma sembra essersi rivelato anche propizio per quanto visto nelle gare successive. Con Dionisi, Traorè sta compiendo un ulteriore step di crescita verso la consacrazione definitiva, prima di spiccare il volo. Ma è grato anche a De Zerbi che lo ha fatto crescere nella consapevolezza, nella convinzione e nella duttilità tattica, proteggendolo e stimolandolo come un maestro esigente ed educativo, e ad Andreazzoli, che chiama ancora nonno, a testimonianza del rapporto speciale instaurato, anche al di là del perimetro di gioco. Quando Hamed ha firmato per il Sassuolo ha avvertito subito il suo "maestro", per ringraziarlo ("non devi ringraziare me ma tua mamma…" la replica). Nel cuore di Hamed c'è spazio per tutti coloro che lo sostengono e che lo hanno aiutato, dal suo approdo in Italia, a coronare i suoi sogni e a riscattare la sua vita e quella dei suoi cari.

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Traorè coinvolto nell'inchiesta della Procura
Traorè è rimasto coinvolto insieme ad altri quattro giovani ivoriani nello scandalo sul sistema dei falsi genitori, risalente al periodo 2014-15 e portato alla luce dalla Procura di Parma. L'inchiesta ha visto riconoscere ad Hamed reati riconducibili alla falsificazione di identità e paternità. Il caso si è concluso con il patteggiamento e una multa davanti alla Procura federale della Figc. Sono stati contestati gli atti volti ad ottenere attestazioni o documenti falsi o alterati per eludere le norme in materia di ingresso in Italia e di tesseramento, in quanto extracomunitario, attraverso il ricongiungimento ai cittadini ivoriani Traorè Hamed Mamadou e Teher Marina Edwige Carine già residenti in Italia, che si fingevano genitore del calciatore de quo e ne richiedevano il ricongiungimento famigliare, utilizzando false certificazioni attestanti il rapporto di parentela… Hamed ha accettato il patteggiamento (sanzione ex art. 126 del Codice di Giustizia Sportiva) e la Procura Federale gli ha comminato una sanzione di 48mila euro. Le società sportive coinvolte sono state ascoltate ma ritenute estranee ai fatti. Questa vicenda giudiziaria ha portato anche a mettere in discussione il rapporto di presunta parentela tra Traorè e Amad Diallo, fino ad allora considerato suo fratello, passato dall'Atalanta del Gasp allo United per quasi 40 milioni (considerando i bonus), prima di approdare in prestito ai Rangers di Glasgow lo scorso gennaio.
Traorè e la Costa d'Avorio
Nonostante il forte legame del ragazzo con il suo paese di origine, dove vive tuttora la maggior parte della sua famiglia, il capitolo nazionale non è ancora foriero di buoni ricordi e sensazioni per lui. Con la Costa d'Avorio ha giocato appena tre partite. Gli elefanti però non andranno in Qatar perché la sconfitta con il Camerun è stata decisiva ed ha determinato l'estromissione ivoriana dai mondiali. Traorè la considera la delusione più grande della sua carriera fino ad ora, per sua stessa ammissione. Anche perché nemmeno la recente Coppa d'Africa è andata bene. Anzi, ha generato delusione e frustrazione.
La sua compagine, allenata da Beaumelle, era considerata tra le favorite per la vittoria finale del titolo, soprattutto dopo il primo posto ottenuto nel girone di qualificazione. Tuttavia, la nazionale di Traorè è stata eliminata agli ottavi di finale dall'Egitto, seppur solo ai calci di rigore. Il penalty decisivo è stato tirato proprio da Momo Salah. Traorè è ancora molto giovane e potrà indubbiamente giocare ancora numerose partite e tornei con la maglia del suo paese natale, provando a raggiungere i Mondiali e a vincere la Coppa d'Africa.
Traorè e il giallo di mercato con la Fiorentina
Il ritorno in Emilia nel 2019 avviene anche grazie ad un giallo di mercato. Il passaggio di Traorè alla Fiorentina, dato per concluso a gennaio del medesimo anno, salta improvvisamente. A darne notizia è lo stesso presidente azzurro Fabrizio Corsi. I Della Valle dopo essersi garantiti le prestazioni di Hamed Junior a metà sessione invernale, trovando l'accordo con l'Empoli (per 12 milioni) e la quadra contrattuale con il giocatore (accordo fino al 30 giugno 2023), acconsentendo affinché il talento rimanesse ad Empoli fino a fine stagione per non inficiare la salvezza, non hanno depositato in lega i documenti firmati, entro la chiusura del mercato invernale. Tuttavia, non è stata una svista. In un'intervista rilasciata a Radio Sportiva, non nascondendo l'imbarazzo, il patron Corsi ha rivelato cosa avrebbe frenato i viola dall'ufficializzare la trattativa. La Fiorentina aveva chiesto un supplemento di visite mediche e accertamenti, accolto favorevolmente dall'Empoli, cui il giocatore si è sottoposto confermando la propria idoneità. Nel frattempo, la sessione di mercato è finita. I viola confidavano che l'accordo ormai raggiunto e che le strette di mano già scambiate con la dirigenza empolese non scadessero entro giugno.
La società gigliata ha affidato la propria versione e posizione sulla vicenda ad un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "durante le visite mediche a gennaio erano emersi dei dubbi cardiaci che richiedevano esami più approfonditi. A gennaio non c'era il tempo per farli quindi il contratto non è stato depositato in Lega e c'era con l'Empoli un patto tra gentiluomini di fare tutto a fine stagione alla stessa cifra dopo aver svolto altri esami. Se poi l'Empoli vuole scatenare un'asta questo è un altro discorso…". In effetti, Corsi ha incassato dalla cessione di Traorè al Sassuolo quasi 8 milioni in più di quelli concordati con la Fiorentina, poche settimane dopo. Finché non sono ufficiali, gli affari sono sempre aperti.

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Traorè, la Juventus e la verità sulla prelazione
La Juventus nell'estate del 2019 partecipa alla regia dell'operazione tra Sassuolo ed Empoli, sborsando – pare – circa un milione per garantirsi dai neroverdi il diritto di prelazione sulla futura rivendita del giocatore. La verità è che si sa ben poco degli accordi effettivi tra la dirigenza juventina e quella emiliana. Secondo alcuni, i bianconeri avrebbero potuto (e soprattutto dovuto) esercitare l'opzione di acquisto entro l'estate del 2021, sborsando una cifra vicina ai 20 milioni di euro, comprensiva del premio di valorizzazione da riconoscere agli emiliani. Secondo altri, l'opzione non avrebbe scadenza ma entrerebbe in vigore solo nel momento in cui il Sassuolo aprisse alla cessione del suo gioiello. Altri ancora credono, invece, che l'opzione sia stata risolta in favore dei neroverdi in occasione dell'estenuante trattativa della scorsa estate tra Juve e Sassuolo per Locatelli. I bianconeri per limare la cifra dell'esborso per il centrocampista della nazionale italiana potrebbero aver rinunciato alle proprie prerogative su Traorè, scalandole dal costo di Manuel. Se, infatti, fosse reale la partecipazione bianconera all'investimento iniziale sarebbe ragionevole credere che anche la fetta spettante alla società piemontese sia aumentata di valore, in linea con l'intero cartellino. L'idea è che tra i due Club, legati da buoni rapporti oltre che da numerose precedenti collaborazioni sul mercato, possa bastare una telefonata per accordarsi sui futuri movimenti del giocatore, anche se il proprietario e detentore del cartellino è a tutti gli effetti il Sassuolo. Non dovrebbe accadere, insomma, quanto visto tra Empoli e Fiorentina.
Il futuro di Hamed Traorè tra Milan, Napoli e Premier League
Intervistato dal Messaggero, l'amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali si è complimentato con Hamed Junior, spendendo parole al miele: "Ha grande talento e delle qualità incredibili. Deve ambientarsi e costruire delle certezze. Sicuramente anche per lui arriveranno delle offerte…". La bottega neroverde è cara ma produce giocatori di indiscussa qualità, che prima o poi vengono venduti a caro prezzo. È inutile e scontato dire che i principali Club italiani (oltre ad un numero crescente di squadre blasonate europee) sono interessati all'ivoriano, così come a Frattesi, Raspadori, Scamacca o Lopez. Alcuni di loro potrebbero salutare in estate, nonostante il progetto del Sassuolo goda ormai di un prestigio tale da poter essere considerato un piccolo grande Club vista la qualità dell'amministrazione aziendale, degli impianti e delle strutture, del vivaio e del reparto Scout, oltre che dei risultati sportivi. In occasione del suo compleanno, Traorè ha parlato del suo futuro dicendo che il più bel compleanno deve ancora arrivare e sarà quello che passerà quando potrà raggiungerlo la famiglia: papà, mamma, il fratello e le due sorelle. Traorè sta preparando tutti i documenti. Il suo più grande sogno non è giocare la Champions League – anche se spera di riuscirci – ma riunire la famiglia...". Questo significa che per Hamed le priorità al momento sono altre. Inoltre, certi discorsi vanno affrontati nei momenti propizi, ossia all'interno delle sessioni di mercato, o nelle loro adiacenze temporali, perché fino ad allora i discorsi sono prematuri e non c'è il clima frizzante delle trattative che fertilizza, alimenta e ispira il mercato.
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