Le bianconere sono attese dalle francesi, sette volte campionesse, al Parc Lyonnais di Lione. In palio, l'accesso alle semifinali di Women's Champions League. Dopo il 3-2 dell'andata le ragazze di Joe Montemurro ci credono e cercano uno storico traguardo. Si deciderà tutto nei 90 minuti.
"O si fa la storia o si muore", questo potrebbe essere il sottotitolo del match di stasera tra le 7 volte campionesse d'Europa dell'Olympique Lione e le campionesse d'Italia della Juventus.
L'anno scorso le due compagini si erano affrontate nei sedicesimi di finale: successo francese per 3-2 a Torino e per 3-0 in patria. Quest'anno, all'andata era finita 2-1 per le bianconere dopo una grande rimonta negli ultimi 20 minuti.
Le padrone di case cercheranno di dettare loro i ritmi di gioco, facendo di tutto per mettere alla berlina le ragazze di Montemurro. In 90 minuti si deciderà chi andrà in semifinale a sfidare il PSG, capace di eliminare con un risultato complessivo di 4-3 il Bayern Monaco.
Le conferenze stampa di OL-Juventus Women
Bompastor (OL): "Abbiamo novanta minuti in cui dobbiamo dimostrare di meritarci la qualificazione. La mia squadra ha le qualità e il potenziale per approdare in semifinale e sta a noi dimostrare la giusta determinazione per raggiungere l'obiettivo. Affronteremo questa partita con fiducia, giochiamo in casa e abbiamo la partita nelle nostre mani, ci siamo preparate consapevoli che i gol in trasferta non contano più. – continua Bompastor come si legge sul sito del club transalpino – Abbiamo molto rispetto per la Juventus, ha qualità e ha battuto una squadra come il Chelsea nella fase a gironi, ma sappiamo di poterci qualificare. All'andata penso che la Juve abbia avuto molte difficoltà a creare occasioni, mentre noi abbiamo mancato di concretezza. Il calcio femminile sta migliorando in Europa e il gap si sta riducendo, ma siamo ancora noi le favorite".
Joe Montemurro (Juve): "Il Lione è la squadra numero uno del mondo, ha grandi campionesse e una grande storia in questa manifestazione. Sono ancora più favoriti rispetto all'andata. Giocano in casa e hanno avuto otto giorni di riposo, sinceramente sono i favoriti. Vincere? Non conosco un allenatore o un giocatore che vuole perdere, noi siamo qui per giocarla e non vogliamo proteggere il risultato. Il Lione è fatto per queste partite e in più abbiamo ferito il loro orgoglio".
Per quanto riguarda la squadra: "Mi ha stupito la squadra, sono tutte a disposizione con grande voglia di fare. C'è un po' di fatica, un po' d'ansia ma non l'hanno mostrata. Vogliono godersi questa avventura".
Cosa era accaduto nel match di andata tra Lione e Juventus Women?
Fin dai primi minuti si vedeva quanto fosse importante la partita, con le squadre subito propositive. Nei primi due minuti, già un'occasione per parte, clamorosa quella bianconera con Lina Hurtig, brava a recuperare un interessantissimo pallone sulla trequarti avversaria, un po' meno al momento del tiro, che non centrava lo specchio della porta.
Il Lione però non tardava a mettere in campo le proprie qualità, essendo una delle squadre più dure da affrontare, se non la peggiore; infatti, già al 7° minuto si portava in vantaggio con cinismo. Cross dalla sinistra di Carpenter preciso per l'incornata di Macario. Peyraud-Magnin battuta e incolpevole.
Il Lione approfittava del vantaggio per assumere le redini del gioco, dettando i ritmi e gestendo il pallone.
Al 34° occorreva un salvataggio miracoloso sulla propria linea da parte di Girelli (a parti invertite rispetto al suo ruolo naturale) per evitare il raddoppio francese ad opera di Mallard. Otto minuti più tardi, però, la numero 28 dell'OL segnava: gioia durata pochi instanti visto che la bandierina della guardalinee si alzava per annullare. Si scendeva negli spogliatoi sul parziale di 0-1.
Alla ripresa, la svolta. L'episodio che innescava il meccanismo "Sliding Doors" della serata avveniva quando il cronometro batteva il minuto 62. Girelli spazzava più lontano possibile il pallone: lancio lungo per tutte ma non per Cernoia, che credendoci - da vera campionessa - si avventava sulla palla portando pressione e riusciva a involarsi verso la porta avversaria. Così, costringeva ad un ingenuo fallo da ultima donna proprio Carpenter, autrice dell'assist del vantaggio ospite. Per la direttrice di gara gallese, Cheryl Foster, pochi dubbi: cartellino rosso e francesi in dieci.
Capendo il momento le ragazze di Montemurro decidevano di premere sull'acceleratore, "ora o mai più". Lundorf riusciva a servire dalla parte opposta Cernoia, con un bel cambio campo. La bianconera, galvanizzata dal momento, tentava il tiro scheggiando la traversa. Tutto questo appena un minuto dopo l'espulsione.
Il gol delle padrone di casa non tardava ad arrivare. A 20' dalla fine, la numero 12 bianconera serviva un pallone insidioso in area di rigore, che il portiere delle francesi non riusciva a trattenere. Girelli (anche grazie al pressing di Caruso) ribadiva in rete, arroventando ancor più il clima dello Stadium.
La Juve non voleva accontentarsi del pareggio: era evidente. Arianna Caruso disegnava col goniometro un passaggio tra le linee superbo: nello spazio creatosi, si inseriva con intelligenza Agnese Bonfantini che non lasciava scampo all'estremo difensore avversario.
Prima del fischio finale Bonansea aveva addirittura la possibilità di fare il terzo gol mettendo in cassaforte la qualificazione, senza però riuscire a capitalizzare l'occasione. Bastava così. Triplice fischio e testa al ritorno.
Lo stadio era ormai impazzito: altro che bolgia dinanzi a un risultato storico simile. Le ragazze di Montemurro dimostravano come ci fosse una Juve dominante in Italia e in grado di farsi rispettare contro le campionesse di Europa.
Uno dei temi della doppia sfida: l'arbitraggio
All'andata non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte delle francesi. Attenzione, invece, stasera alla designazione arbitrale affatto casuale. A dirigere la partita sarà la tedesca Riem Hussein, la stessa che nell'andata dei sedicesimi della scorsa stagione (in occasione proprio di Juve-Lione) aveva assegnato un penalty inesistente alle francesi per un fallo di Bonansea, avvenuto abbondantemente fuori area. L'errore arbitrale si era rivelato decisivo oltre che grossolano (a discapito delle italiane). Al netto di questa disattenzione, si tratta di una direttrice di gara considerata tra le migliori da parte dell'UEFA: nella passata stagione ha diretto la finale di Women's Champions League. Speriamo che stasera, Hussein, possa far parlare di sé per un arbitraggio preciso e attento: in poche parole, all'altezza di un Big Match europeo. Le bianconere non devono lasciarsi distrarre da questa designazione e devono cercare di esorcizzare i fantasmi dello scorso anno.
Noi ce lo auguriamo per tutto il movimento calcistico femminile italiano!
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