C'è un mostro che si aggira dalle parti di Manchester. Il suo nome è Erling Haaland ed è il terzo giocatore della storia della Champions League a mettere a segno cinque reti in una sola partita.
Cade la neve a Manchester, verso il 30' di gioco, quando poco prima pioveva incessantemente. La neve lui la conosce bene. Nato a Leeds quando il padre militava nell'omonima squadra della città ma cresciuto in Norvegia nella cantera del Byrne. Un diamante tutt'altro che grezzo, che già splendeva in mezzo ai campi da calcio norvegesi in giovane età. In patria, dai suoi quindici anni fino ai diciotto, mette a segno 38 reti in 64 presenze. Una macchina da guerra capace di annichilire qualsiasi difesa.
È il 14 marzo, si gioca Manchester City - RB Lipsia, sfida valevole per la partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League. L'andata, in terra tedesca, è finita pari per le due squadre. Uno a uno con le reti di Mahrez e Gvardiol.Sono le otto di sera nella città dello sport e, forse, nessuno immagina cosa sta per succedere all'Etihad Stadium. Piove a Manchester e a dar prova di una prestazione monstre mentre le gocce, che poco dopo diventeranno fiocchi, cadono sulla testa dei tifosi e dei calciatori c'è Erling Haaland che straordinariamente riesce a scrivere la storia.
I silenzi e le solitudini di Giuliano Giuliani, il portiere di Maradona morto per AIDS - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo
Campione d'Italia nel 1990, una Coppa Uefa con Maradona, poi la malattia, la solitudine e infine la morte. La storia del portiere di Napoli e Verona rivive oggi grazie al libro "Giuliano Giuliani, più solo di un portiere" di Paolo Tomaselli. Ecco la sua intervista.
Cinque gol da centrale puro, un rapace d'area di elevata pericolosità. Il primo su rigore dopo un tocco di avambraccio di Henrichs che calcia perfettamente con un tiro rasoterra angolato sulla destra. Poi il secondo di testa dopo un tiro di De Bruyne da fuori area che colpisce la traversa, il norvegese è lì, pronto a controbattere e a mettere la palla oltre la linea della porta. Non finisce nemmeno il primo tempo che, quasi allo scadere della prima frazione di gioco, porta a casa il pallone della partita ribadendo al tiro di testa di Dias finito sul secondo palo e piazzando la palla che continuava a viaggiare lungo la linea della porta dentro la rete. A poco dall'inizio del secondo tempo Gundogan piazza la palla del quattro a zero. Subito dopoil City conquista un calcio d'angolo. Il quarto e penultimo gol arriva da questa palla inattiva. Silva riceve la palla e la ri-crossa di testa in area dove trova pronto il norvegese il cui tiro viene però parato da Blaswich che prova a far di tutto per evitare di prendere rete ma da ribattuta arriva sempre Haaland che di sinistro la butta dentro. Il quinto ed ultimo gol lo trova di destro su respinta dopo la parata del portiere tedesco sul tiro di Akanji. Cinque reti in 63' minuti di gioco. Guardiola lo toglie dal campo per fargli godere la standing ovation del suo popolo. Un semi-dio che al posto dei piedi ha due mitragliatrici.
A solo ventidue anni diventa il terzo giocatore della storia della Champions League a mettere a segno cinque reti in una sola partita. Prima di lui c'erano riusciti soltanto Luiz Adriano nel 2014 ed un certo Lionel Messi nel 2012. Scrive ancora una volta la storia come suo solito. Un alieno in campo che trasforma quei cento metri nel suo parco giochi personale. "È forte come un orso e veloce come un cavallo. È un killer, una macchina da gol" dichiara il giornalista norvegese Øyvind Godø ad un quotidiano spagnolo.
Vedremo quali altri record supererà in futuro. Ma quella magica notte di Champions a Manchester i tifosi faranno fatica a dimenticarla.
Foto in copertina: Fanpage
Commenti (0)