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LA PRIMA SETTIMANA DEL Tour de France, il resoconto della prima settimana

Vanno in archivio le prime nove tappe della corsa transalpina con Pogacar (in maglia gialla) e Van Aert che regalano spettacolo. 

Time out. È tempo di ricaricare le pile.
Le prime fatiche sono ormai alle spalle della carovana gialla, con un occhio rivolto ai giganti che attendono di mettere alla prova i protagonisti in bicicletta, ossia Alpi e Pirenei.
Le prime pedalate tra Danimarca, Francia, Belgio e Svizzera.
Arrivi in volata, in solitaria, pavé, cote, le prime asperità sul Massiccio dei Vosgi.
I primi verdetti, i primi responsi. Tra conferme e sorprese.

Siamo solo all'inizio di questo Tour de France 2022. 

 Le tappe

La prima tappa è una cronometro di 13,2 chilometri nella città di Copenaghen, capitale della Danimarca, la quale ospita i primi tre atti di questa Grand Boucle. Giornata caratterizzata dal maltempo che alla fine vede prevalere il corridore della Quick-Step Alpha-Vinyl, Yves Lampaert, che precede Wout Van Aert e Tadej Pogacar, conquistando così la prima maglia gialla.
Seconda frazione da Roskilde a Nyborg per un totale di 202,5 chilometri. Vittoria allo sprint per Fabio Jakobsen della Quick-Step Alpha-Vinyl davanti a Wout Van Aert che grazie ai 6 secondi di abbuono del secondo posto conquista la maglia gialla.

Terzo atto da Vejle a Sonderborg con 182 chilometri da affrontare. Altro sprint risolutivo e stavolta ad alzare le braccia al cielo è Dylan Groenewegen della Bike-Exchange Jayco davanti a Van Aert, per la terza volta su tre classificato in piazza d'onore. 

Dopo il primo giorno di riposo utile per entrare in Francia, la Grand Boucle riparte con la quarta frazione da Dunkerque a Calais di 171,5 chilometri, Sulla cote finale la Jumbo-Visma si esibisce in uno spettacolare attacco corale che lancia Wout Van Aert verso il traguardo, dove arriva in solitaria vincendo così la prima tappa del suo Tour.

Quinta attesissima tappa da Lille ad Arenberg, 157 chilometri di cui 20 di pavé divisi in 11 settori. Arriva la fuga e vince Simon Clarke della Israel Premier-Tech ma dietro, nel gruppo dei big, succede il finimondo.
Roglic cade, si lussa una spalla, se la rimette a posto da solo e riparte perdendo però 2:30 da Pogacar che a sua volta fuoriesce dal plotone con Jasper Stuyven, dando spettacolo sulle pietre e guadagnando 13 secondi sul resto dei big. Ben O'Connor paga i postumi di una caduta e sprofonda in classifica.
Sesta frazione collinare da Binche a Longwy per un totale di 219,9. Van Aert, col simbolo del primato sulle spalle, dà spettacolo sin dai primissimi chilometri e va in fuga, venendo poi ripreso nel finale. Sullo strappo conclusivo volata poderosa di Tadej Pogacar dell'UAE Team Emirates che fa la doppietta tappa-maglia.

Settima frazione che parte da Tomblaine e si conclude con il primo arrivo in salita a La Super Planche des Belles Filles, dopo 176,3 chilmetri. 

Fuoco e fiamme negli ultimi metri dell'erta decisiva con Vingegaard che riprende il fuggitivo Kamna ai -100 sul muro al 24%. Il danese si esibisce in uno spettacolare duello con Pogacar che lo sopravanza a pochi metri dalla linea d'arrivo, conquistando così il secondo successo consecutivo di questo Tour.

Ottava tappa da Dole a Losanna, di 186,3 chilometri. Sconfinamento e arrivo in Svizzera per un traguardo mosso, caratterizzato da strappi nel finale.
A festeggiare è Wout Van Aert che concede il bis precedendo Matthews e Pogacar.
Nona frazione da Aigle a Chatel Les Portes du Soleil per un totale di 192,2 chilometri. In un percorso di media montagna il gruppo dei big si "prende" una giornata di relativa tranquillità lasciando andare la fuga. Ai -60 Bob Jungels della AG2R Citroen La Mondiale saluta la compagnia e compie un autentico capolavoro, arrivando in solitaria sul traguardo finale e vincendo la tappa.

I primi responsi

La prima settimana del Tour de France va in archivio con Tadej Pogacar in maglia gialla, seguito da Jonas Vingegaard, unico avversario al di sotto del minuto di distacco.

Wout Van Aert domina nella classifica della maglia verde, l'unico spauracchio potrebbe (quasi paradossalmente) essere rappresentato proprio dallo sloveno della UAE, padrone anche della maglia bianca di miglior giovane.
Ora si attendono le Alpi e i Pirenei.

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