Da piccolo tifoso laziale sono cresciuto con il mito di Silvio Piola, sono sempre stato orgoglioso di poter dire che il calciatore con più gol in serie A, 274, avesse giocato con la Lazio e che ben 143 di questi li avesse segnati con l'aquila sul petto. In totale con la Lazio ne ha segnati 159, che hanno fatto di lui il primatista di reti con la maglia della Lazio, contandone anche 6 in Coppa Italia e 10 in Coppa dell'Europa Centrale nella stagione 1936-37, uno dei primi esperimenti di calcio europeo.
Calcio di altri tempi, storie di altri tempi. Ho sempre avuto rispetto per la storia e ho sempre pensato che un record del genere, che appartiene a un mito del calcio italiano, non potesse essere neanche lontanamente raggiunto. Sono passati gli anni e sono passati gli attaccanti, ho visto giocare Simone Inzaghi, Tommaso Rocchi, Goran Pandev, Miroslav Klose; tutta gente che ha segnato tantissimo ma mai nessuno mi ha dato l'impressione di poter raggiungere la leggenda.
Finché un giorno nell'estate del 2016, non è arrivato lui, Ciro Immobile da Torre Annunziata.
Ciro è arrivato alla Lazio con una carriera da ritirare su, dopo esperienze poco felici all'estero, è arrivato con la voglia di fare quello che sapeva fare meglio, segnare, e ci è riuscito.
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Con i tifosi laziali è stato amore a prima vista, forse perché come me sapevano di aver trovato finalmente l'eletto, l'unico in grado di poter raggiungere la vetta. Gol dopo gol Ciro Immobile si è ricavato un posto nella storia biancoceleste, fino ad arrivare a quel numero che sembrava irraggiungibile e che lo è stato per quasi 80 anni di storia. 159 gol, raggiunti tramite due titoli di capocannoniere della Serie A, uno di Europa League, il record di gol segnati in una singola stagione di Serie A, 36, come Higuain, una Scarpa d'Oro vinta con quegli stessi gol.
In totale Immobile ne ha segnate 261 di reti in 503 partite, un gol ogni due partite giocate, vincendo anche un altro titolo di capocannoniere della Serie A e uno della Serie B.
Un curriculum che metterebbe d'accordo tutti, tutti tranne gli italiani, che non gli hanno ancora perdonato il mondiale del 2018, come se la colpa fosse stata solo sua, ogni partita in nazionale che gioca Ciro Immobile piovono critiche di tutti i tipi, i tifosi di altre squadre lo arrivano a screditare persino perché segna i calci di rigore, come se saper tirare un calcio di rigore senza pressioni fosse un handicap, come se non avesse segnato tantissimi gol anche senza i rigori, come se non li avesse fatti alcuni anche molto belli, come se segnare non fosse l'unica cosa che conta nel calcio.
Ma ai laziali non importa tutto questo e soprattutto non importa a Ciro che continua a segnare con la maglia che ha l'aquila sul petto e continuerà a farlo, andando oltre al mito, oltre alla leggenda, oltre alla storia.
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