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"Mi rifiuto di stare sullo stesso campo". La lettera di Szczesny a sostegno dell'Ucraina

Prima di scendere in campo per la partita tra Empoli e Juventus, il portiere bianconero Wojciech Szczesny ha deciso di dire la sua su quanto sta accadendo nell'est dell'Europa, con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Sentimenti e pensieri affidati ad un lungo post su Instagram, dopo che la federazione di calcio polacca e anche quella svedese hanno rifiutato di giocare i play off mondiali contro la squadra russa. 

Ecco la lettera del portiere della Juventus:

Mia moglie è nata in Ucraina, nelle vene di mio figlio scorre sangue ucraino, parte della nostra famiglia è ancora in Ucraina, molti dei miei lavoratori sono ucraini e sono tutte persone fantastiche. Vedere la sofferenza sui loro volti e la paura per il loro paese mi ha fatto capire che non posso stare fermo e fingere che non sia successo nulla.

Nel momento in cui Putin ha deciso di invadere l'Ucraina ha dichiarato guerra non solo all'Ucraina ma anche a tutti i valori che l'Europa rappresenta. Libertà, Indipendenza ma soprattutto Pace.

Il 26 marzo avremmo dovuto giocare contro la Russia nello spareggio per i Mondiali 2022 in Qatar. E anche se il mio cuore si spezza mentre scrivo tutto ciò, la mia coscienza non mi permette di giocare. Rappresentare il proprio paese è l'onore più grande nella carriera di un calciatore, ma è pur sempre una scelta.
Mi rifiuto di giocare contro giocatori che scelgono di rappresentare i valori e i principi della Russia! Mi rifiuto di stare sul campo, indossando i colori del mio paese e ascoltare l'inno nazionale della Russia! Mi rifiuto di prendere parte a un evento sportivo che legittima le azioni del governo russo.

So che il mio impatto potrebbe essere solo simbolico ma invito Fifa e Uefa ad agire e a considerare la federazione russa responsabile delle loro azioni. 

Il mondo del calcio, insomma, continua a mobilitarsi per far sentire la sua voce. Lo Shakhtar Donetsk ha pubblicato sui suoi canali social un appello a firma del CEO della squadra, Sergei Palink, in cui ha taggato tutte le squadre europee con cui gli ucraini hanno giocato: 

"Invito i club con cui abbiamo giocato - quelli che sono la maggior parte dei top team europei, così come la Uefa e le decine di milioni di tifosi, a fornire il massimo supporto all'Ucraina nelle loro possibilità. Questa guerra riguarda tutti gli europei in questi giorni. Solo unendo le forze possiamo sconfiggere questa follia".

Le origini del calcio femminile in Italia con le "...
Danil Medvedev non c'entra niente
 

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