Nel giorno della finale di Sanremo, la doppietta di Giroud nel derby certifica l'entusiasmo del giovane Milan di Pioli: allegro, fresco, entusiasta come Morandi
Un glorioso passato, una rinnovata vitalità. Partito come outsider, ha scalato le classifiche con le sue corse e la sua perenne freschezza. Si parla di Gianni Morandi? Anche, ma soprattutto del Milan di Pioli, vittorioso nel Derby della Madonnina grazie alla doppietta di Giroud. Come il ragazzo che andava «a cento allora», il Milan si conferma la prima contender dell'Inter, e lo fa grazie al coraggio di chi, come Maldini e Massara, ha deciso di ripartire dall'entusiasmo delle idee: ci vuole coraggio a sostituire Donnarumma con Maignan (il migliore con l'Inter); a pescare Theo Hernandéz e Leao; a puntare su Tomori, Tonali e Saelemaekers, condendo il tutto con l'esperienza di Kjaer, Ibra e Giroud.
Nessuno credeva davvero che Morandi potesse piazzarsi terzo a Sanremo, concedendosi anche il lusso di arrivare primo nella serata dedicata alle cover, anche grazie all'aiuto di Jovanotti, un altro a cui l'energia non manca mai. Nessuno, da due anni a oggi, credeva che il Milan potesse stare così in alto in classifica. Mentre Morandi saliva sul podio con la bellezza dei suoi 77 anni, i rossoneri scendevano in campo con un'età media inferiore ai 26, che ne fa una delle rose più giovani del campionato.
L'Inter era la grande favorita di questo derby giocato in casa, dentro un San Siro finalmente con il pubblico sugli spalti e il prato rizolllato. Pesavano le vittorie di gennaio, il mercato di riparazione, così come i primi 60 minuti di una gara dominata sul piano fisico e tattico; solo un po' di "braccino" e le parate di Maignan avevano lasciato il risultato ancora contendibile, con gran rammarico per Simone Inzaghi.
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«Mantenendo rigida la scorza / Ogni giorno mi sveglio e provo / A dire questo è un giorno nuovo». La capacità di Morandi di rialzarsi dopo il pericoloso incidente con il fuoco dello scorso anno, senza mai farne un dramma: come non pensare all'incredibile quantità di infortuni dei rossoneri? Ogni settimana Pioli fa la conta degli assenti, senza mai scomporsi e senza rinunciare alle idee del suo gioco. Kalulu e Romagnoli hanno retto l'urto di Dzeko e Lautaro, nonostante l'assenza dei centrali titolari. Anche se le loro prestazioni non sono sempre impeccabili, come si è visto nel corner dell'1-0 di Perisic.
«Se funziona o no non lo so forse sì / Vai così», canta Gianni. Non si sa fin quanto funzionerà, di fronte ci sono i veri favoriti del campionato (Inter e Juve, come Mahmood&Blanco ed Elisa): nemmeno il posto Champions è ancora una certezza, soprattutto dopo il mercato scoppiettante della Juventus. La squadra è imperfetta e poco esperta, cade spesso di fronte ad avversari più alla portata (Fiorentina, Sassuolo, Spezia). Ha scelto di non fare mercato per il semplice motivo che le lacune del Milan, uscito presto dalle coppe, non sono numeriche ma tecniche: e per compensare i problemi della rosa, serve riuscire a vendere o acquistare con la certezza del risultato (Botman del Lille). Al netto della questione debiti, Juventus e Inter hanno una solidità societaria diversa, possono godere ancora per un turno degli introiti Champions, e hanno colto opportunità a cifre comunque sostenibili. Funzionerà? Lo dirà il tempo.
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Cosa aspettarsi dal girone di ritorno del Milan
A leggere e sentire i commenti di molti tifosi milanisti, il girone di ritorno del Milan si prospettava come un fallimento totale: gli infortuni, la tattica dell'allenatore, i campioni che non arrivano e la rosa attuale inadeguata. Come se una squadra debba vincere solo per il nome che porta; come se l'inferno degli ultimi dieci anni non richiedesse un tempo congruo per risalire a veder le stelle.
Il merito della nuova gestione del Milan targata Elliot è stato quello di cercare aprire una strada nuova, basata sulle idee e sulla sostenibilità economica. Senza la pretesa di alzare subito dei trofei, intanto la vittoria contro i nerazzurri porta la squadra nuovamente a -1 dalla capolista, pur con una partita in meno. Una vittoria che prova a ribaltare la tradizione negativa negli ultimi anni, dal momento che dalla stagione 2016/17 i rossoneri avevano ottenuto solamente due gare contro i cugini (in campionato lo scorso anno e nella Coppa Italia 17/18).
Più che lo scoramento, a Milanello è giusto regni ancora l'entusiasmo, senza illusioni. «Vai così», allora, Milan. Come canta un bolognese di quasi 80 anni, «Stai andando forte / Apri tutte le porte / Gioca tutte le carte / Fai entrare il sole»
Andrea Sciretti
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