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Ciao Frank, tante care cose

Frank Kessié e il Milan sono sempre più lontani. Il centrocampista ivoriano infatti non ha finora dato seguito alle parole pronunciate la scorsa estate quando dalle Olimpiadi aveva dichiarato di rinnovare il suo contratto in scadenza a fine stagione al suo ritorno in Italia. Da quel momento sono passati quattro mesi fatti di lunghi (e in un certo senso imbarazzanti) silenzi che hanno prodotto lo stallo attuale.


Per convincerlo a rinnovare l'accordo Maldini e Massara hanno messo sul piatto un quadriennale da 6.5 milioni a stagione, una cifra molto importante se paragonato a quella attuale (2.2) milioni. Tuttavia il suo agente Atangana ha iniziato un pericoloso gioco al rialzo chiedendo una cifra tra gli otto e i nove milioni di euro e cominciando intensamente a flirtare col solito PSG.


Fatta la dovuta premessa dal punto di vista meramente cronistico, è bene ora soffermarsi sui contorni della vicenda che in un certo qual modo riqualificano anche l'addio di Gianluigi Donnarumma. Il portiere classe '99 ha sicuramente lasciato l'amaro in bocca a società e tifosi per la scelta fatta vista la concreta possibilità di diventare una bandiera rossonera ma va comunque sottolineato come come Gigio non abbia mai fatto promesse a mezzo stampo trincerandosi sempre dietro il proprio procuratore Mino Raiola.

Il "Torno e firmo subito" di Kessié dimostra una totale mancanza di rispetto verso il club che lo tutelato nei momenti bui (il rendimento dell'ex Atalanta si è elevato in rossonero solo dall'avvento di Pioli) ma soprattutto testimonia una pochezza di valori umani sconcertante. Ovviamente è lecito che ogni professionista faccia le sue scelte soprattutto dal punto di vista economico ma sarebbe allo stesso tempo rispettoso verso il club che comunque ti sta pagando e verso i supporters rossoneri non illudere con frasi ad effetto utili solo a riempirsi la bocca. Al netto di improbabili e al momento insperati cambi di rotta, le strade di Kessié e il Milan si separeranno dunque a fine stagione. Lo sbarco in Francia sembra scontato: a Parigi d'altronde le panchine del Parco dei Principi sono decisamente comode. Provare per credere.

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