Il Montespaccato trionfa nella Coppa Italia di Eccellenza, un successo storico che celebra il connubio tra sport, legalità e territorio.
Nel calcio, ci sono vittorie che vanno oltre il rettangolo verde. Oltre i trofei, i 3 punti, oltre le finali. Il Montespaccato, storica squadra del quartiere romano, sequestrata alla criminalità e restituita al quartiere, ha conquistato per la prima volta la Coppa Italia di Eccellenza, superando il Valmontone 1921 con un emozionante 2-1 nella finale giocata al Salaria Sport Village. Ma questo trionfo non è solo sportivo: è il coronamento di un progetto che unisce legalità, inclusione e appartenenza al territorio.
Nella finale di Coppa Italia, la squadra di mister Andrea Bussone ha sbloccato il match al 31' del primo tempo con uno stacco imperioso di Anello, bravo a sfruttare il preciso cross su punizione di Tamburlani. Nella ripresa, il Montespaccato ha raddoppiato grazie al colpo di testa di Damiani, che ha spiazzato il portiere avversario. Nonostante il tentativo di rimonta del Valmontone, concretizzatosi con il gol di Roberti, il Montespaccato ha mantenuto il vantaggio, dimostrando solidità e carattere fino al triplice fischio.
Questo successo proietta il club nella fase nazionale, dove rappresenterà il Lazio contro le altre vincitrici regionali. Un traguardo prestigioso che conferma la crescita sportiva e societaria della squadra.
La valenza storica di un trionfo
Il Montespaccato iscrive per la prima volta il proprio nome nell'albo d'oro della Coppa Italia di Eccellenza, una vittoria che assume un significato ancora più profondo. Il club, risorto dalle difficoltà del passato grazie all'intervento dell'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, è oggi un esempio virtuoso di come lo sport possa essere strumento di riscatto sociale. Il quartiere di Montespaccato, spesso associato a situazioni di degrado, trova ora una nuova luce grazie ai successi del suo club e al progetto "Talento & Tenacia", che coinvolge giovani del territorio in percorsi educativi e sportivi.
Avevamo parlato della loro storia in questo articolo, parlando in particolare delle intimidazioni e delle violenze che la società aveva subito in estate. Fino al 2018, la squadra del Montespaccato era gestita dal clan Gambacurta, un'organizzazione criminale con legami con la 'ndrangheta e la camorra. Il club era diventato uno strumento per il riciclaggio di denaro proveniente da traffici illeciti, tra cui droga, racket e usura. Come racconta Massimiliano Monnanni, presidente dell'Asilo Savoia: "Quando siamo arrivati, fra gli sponsor c'era una gioielleria della Costa Azzurra. Avevano deciso di investire in una società calcistica della periferia di Roma che giocava in prima categoria. Una cosa senza senso. È chiaro che il Montespaccato era una lavatrice".
Nel 2020, con l'operazione "Hampa", beni per un valore complessivo di 6 milioni di euro furono sequestrati al clan, inclusi 21 immobili, 7 aziende, 49 veicoli e la squadra di calcio. Da quel momento, il Montespaccato è rinato sotto la gestione dell'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, diventando un esempio virtuoso di come lo sport possa trasformarsi in un motore di riscatto sociale.
Il futuro del Montespaccato Calcio
Con la Coppa in bacheca, il Montespaccato guarda avanti. La partecipazione alla fase nazionale rappresenta una nuova sfida, ma anche un'opportunità per portare a livello nazionale i valori di un progetto che unisce sport e legalità.
"Il Gruppo Sportivo Montespaccato iscrive per la prima volta nella sua storia il suo nome nell'Albo d'oro della Coppa Italia, seconda società della Capitale a vincerla in oltre 30 anni. È la vittoria di un modello, quello di "Talento & Tenacia" che incentra nello sport di squadra la rigenerazione sociale delle periferie urbane, riscoprendo i valori dell'identità e del senso di comunità di un Quartiere come Montespaccato che ha detto definitamente no alla illegalità - scrive la società sulla sua pagina Facebook - Grazie a tutti i ragazzi, al mister e allo staff, ma soprattutto agli oltre 400 tifosi che hanno portato il loro cuore e la loro passione al "Salaria Sport Village", dando corpo e protagonismo al percorso che Asilo Savoia è riuscita ad innescare dal 2018 fino ad arrivare fin qui.Ora grazie al "Patto di Quartiere per Montespaccato" sottoscritto il 27 novembre dal Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, da Regione Lazio, Roma Capitale, Sport e Salute e Agenzia italiana per la Gioventù, la cui prima riunione operativa si è svolta proprio stamane ci sono tutti i presupposti per assicurare stabilità alle nostre attività e realizzare un polo sportivo all'avanguardia nel nostro Quartiere! Viva sempre la legalità, Viva sempre il Montespaccato!".
In un calcio spesso dominato da logiche economiche, la storia del Montespaccato è una boccata d'aria fresca. Una squadra che non solo vince, ma ispira, ricordando che il pallone può ancora essere il motore di un cambiamento positivo.
Foto in copertina: Facebook Montespaccato
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