21 punti accumulati in classifica sui 21 disponibili dopo le prime 7 giornate di campionato. 3 soli gol subiti finora in serie A con la patente di miglior difesa della competizione. 18 gol realizzati e 88 tiri effettuati verso la porta avversaria (esclusi i ribattuti e tra cui 48 nello specchio). Ecco i numeri incredibili forniti dalle statistiche Opta sul Napoli capolista che potrebbe fungere da sorella maggiore tra le quelle 7 che, secondo i media nazionali, sono in lizza per il titolo.
Parliamo di un club veramente top sia nella rosa sia nella guida tecnica. Durante la scorsa sessione di mercato il presidente De Laurentiis ha saputo certamente trattenere tutti i big presenti in squadra, nonostante le difficoltà dettate dal Covid che ogni società di A ha dovuto fisiologicamente affrontare, nonché si è mostrato assolutamente lungimirante nell'acquistare il solo Anguissa, unico vero rinforzo che, per caratteristiche tecniche, mancava alla rosa per essere completata e per puntare allo scudetto. Ma soprattutto ha preso l'allenatore perfetto per utilizzare al meglio l'organico del Napoli. Solo Luciano Spalletti può non aver avuto dubbi (e può non averli in futuro) nel prendere la decisione di far accomodare in panca senza problemi un talvolta incerto Manolas per tirar fuori dal cilindro e riscoprire un giocatore non così affermato come Rrahmani, posizionato accanto ad un invulnerabile Koulibaly. Tale coppia difensiva risulta praticamente invalicabile ed è attualmente la migliore del campionato nei numeri.
Solo il tecnico di Certaldo può mettere ordine a un centrocampo ricco di alternative, ma in passato non sempre in grado di dar fondo a tutto il suo potenziale: il tutto valorizzando, fino ad ora quasi sempre nel 4-3-3, Fabian Ruiz, regista con visione di gioco e fantasia, solitamente affiancato dal nuovo acquisto Anguissa, roccioso mediano di rottura, col supporto ad entrambi del talento sfavillante di Zielinski o di Elmas. Fermo restando il rimescolamento continuo dei reparti di centrocampo e attacco a livello tattico, frutto dell'acume dell'ex tecnico di Roma e Inter, sempre più pronto a tornare sia all'occorrenza che in maniera stabile a quel 4-2-3-1 di sua invenzione ai tempi di Udine e dei fasti capitolini, sono i giocatori offensivi partenopei quelli che vanno a provocare un maremoto nelle difese avversarie.
In avanti è Victor Osimhen a fare da protagonista con la sua grande velocità di movimento e la sua capacità di distruggere i reparti arretrati delle altre compagini, essendo attorniato certamente da una batteria di esterni d'attacco che Spalletti fa ruotare a seconda delle circostanze: parliamo di Insigne, Lozano, di Politano e Ounas.
Vi è dunque una squadra che si proietta in chiave offensiva con grande qualità, che domina le fasce laterali e che presidia sia il centro del campo sia la difesa con una abilità tecnica incredibile, ma anche con la fisicità di alcuni suoi interpreti.
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