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Non esistono più allenatori come Luca Gotti

Periodo di lettere. E non solo quelle a Babbo Natale. Dopo quella di Lorenzo Pellegrini alla Roma (che potete leggere qui) è il turno di Luca Gotti, ormai ex allenatore dell'Udinese.

Dopo la sconfitta per 3 a 1 contro l'Empoli, è arrivato l'esonero. Così il mister ha deciso di acquistare una pagina sul Messaggero Veneto per salutare i suoi tifosi e la sua squadra. Un gesto di un'educazione, di un rispetto, di una gentilezza non convenzionale nel calcio di oggi. Un signore, Luca Gotti, che aveva deciso di fare la carriera di vice: Cagliari, Parma, Bologna, Chelsea, lo stesso Udinese. Diplomato ISEF e laureato in Pedagogia, ha studiato anche Management e Didattica, così da ottenere una cattedra all'Università Cattolica di Milano e all'Università di Padova.

La lettera di Luca Gotti, per salutare l'Udinese, eccola qui: 

Luca Gotti sulla panchina dell'Udinese
Come è noto, non sono una persona che ama il clamore o le cose eclatanti, però in questi pochi giorni ho ricevuto un numero talmente impressionante di attestati di stima e di affetto che mi hanno suggerito di scrivere queste righe.

L'Udinese non è la squadra di calcio della città di Udine, l'Udinese è una passione in tutto il Friuli e per i friulani nel mondo.

Qualche anno fa mi colpì l'elogio del friulano di Mauro Corona, da leggere, che tra le altre cose dice: "..Il friulano è come la torre di Pisa, si piega ma non crolla. È difficile abbattere i friulani. Ci hanno provato guerre, miserie, terremoti, alluvioni, frane, e inverni da castigo. Niente da fare, friulano non lo stendi. Fisicamente è vulnerabile come tutti, moralmente no. Moralmente il friulano è fatto di ghisa, e guarda al futuro con cautela..."

Proprio per questo la maglia dell'Udinese si carica di significati e valori simbolici che appartengono a questa gente e a questo territorio e va portata e custodita con questo rispetto. A maggior ragione in un tempo in cui tutti noi tendiamo all'individualismo e a rinchiuderci nei nostri piccoli universi solitari, il valore di una maglia che unisce è ancora più grande.

Le partite di calcio si vincono e si perdono, e tutti sappiamo che vincere è bello e importante, ma è importante anche come ci si comporta vicino a quella maglia, con dedizione al lavoro, serietà, compostezza, unità, rispetto, ma anche orgoglio e caparbietà. Io ci ho provato, qualche volta mi è riuscito e qualche volta meno, però ci ho provato.

Grazie a tutte le persone, tutte, che hanno portato il loro piccolo o grande contributo per rendere le cose migliori, o anche solo hanno provato a farlo, a partire dalle più semplici e umili, spesso lontane dai riflettori, ma preziosissime.

Un saluto a quelli che in questi anni mi sono diventati amici, molti in questa regione splendida, persone speciali che mi hanno regalato un pezzetto del loro cuore, che porterò ovunque dentro di me.
Mane diu, mandi

Luca Gotti. 

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