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Palestina, il sostegno delle tifoserie di mezza Europa

Ondata di solidarietà e supporto alla Palestina dagli spalti di mezza Europa. In un sostegno che è quasi unanime.  

Quello che si è appena concluso è stato il primo weekend di campionato, da quando due settimane fa è nuovamente esploso, in maniera violentissima, il conflitto arabo-israeliano.

Un evento che sta scuotendo il mondo intero, per la brutalità e la violenza delle immagini che ci restituiscono quello che sta accadendo in Palestina. Un conflitto che in "appena" quattordici giorni ha già fatto più di 4.000 vittime e 15.000 feriti, per lo più tra la popolazione palestinese.

Una situazione che sta dividendo l'opinione pubblica e i governi ma che paradossalmente ha trovato una risposta quasi a senso unico sugli spalti degli stadi di calcio. La totalità delle tifoserie che ha preso parola sul conflitto in corso, eccezion fatta per alcune tedesche, infatti, lo ha fatto per manifestare la propria solidarietà alla Palestina, riconosciuta oggettivamente come vittima della continua oppressione e violenza israeliana.

 Regno Unito

Probabilmente gli occhi di tuttə tifosə d'Oltremanica e delle centinaia di migliaia di persone che in questi giorni hanno manifestato per le strade del Regno Unito la propria solidarietà al popolo palestinese erano rivolti ad Edimburgo dove domenica pomeriggio si è giocata la partita valida per il nono turno di Premiership scozzese tra i padroni di casa dell'Hearts e i campioni in carica del Celtic, che hanno vinto con un roboante 4 a 1.

Al seguito della squadra di Glasgow, 576 tifosə che non hanno deluso le aspettative ed hanno riempito il settore ospite del Tynecastle Park con decine e decine di bandiere palestinesi per rinnovare e ribadire, qualora ce ne fosse bisogno, il proprio sostegno e la propria solidarietà alla Palestina.

Una solidarietà, quella della tifoseria scozzese, non solo morale ma anche concreta se si pensa alle diverse raccolte fondi portate avanti negli anni per fare arrivare beni di prima necessità e medicinali nella Striscia di Gaza o al progetto - nato quasi per caso - che ha portato alla creazione dell'Aida Celtic, la prima academy del campo di rifugiati di Aida, per garantire anche ai bambini palestinesi il diritto allo sport, al gioco e al divertimento.

Lo striscione del Celtic per la Palestina

Ma Oltremanica la tifoseria del Celtic non è stata l'unica ad approfittare della partita per mandare un messaggio di solidarietà alla Palestina.

Nella giornata di venerdì, infatti, in uno degli anticipi della terzultima giornata della Premier Division irlandese, i supporters del Derry City hanno intonato cori pro-palestina e sventolato decine di bandiere palestinesi.

In contemporanea, a Dublino, anche la tifoseria di casa del Bohemians, impegnata nello scontro diretto contro il St. Patricks, utile per assicurarsi l'ultimo posto disponibile per la Conferenze League, manifestava allo stesso modo la propria vicinanza al popolo palestinese.

Una vicinanza condivisa anche dalla dirigenza del Bohemians che proprio per la stagione 2023 ha deciso di mettere sul mercato una t-shirt, quella utilizzata per le trasferte, che riprende i colori della bandiera palestinese e il cui ricavato, o meglio parte di esso visto che si tratta del 10% dei ricavi, andrà a finanziare la charity "Palestinian Sport for Life" che opera principalmente nella West Bank e in particolar modo nei campi rifugiati di Tulkarem e Nur Shams, dove assistono e supportano la crescita de bambinə.

Anche nel massimo campionato inglese, la tifoseria del Liverpool, in occasione del derby di sabato contro l'Everton, ha voluto esprimere la propria solidarietà con Gaza mostrando uno striscione con su scritto "Per l'amor di Dio, salvate Gaza" ed alcune bandiere palestinesi.

 Spagna

Spostandoci leggermente più a sud e più precisamente in Spagna le cose non sono andate poi così diversamente e lo si era capito già venerdì in occasione dell'anticipo della decima giornata de La Liga che ha visto affrontarsi l'Osasuna e il Granada.

La tifoseria di casa, infatti, ha letteralmente riempito il proprio spicchio di stadio con le bandiere palestinesi nonostante il divieto imposto da Tebas, presidente de La Liga, e dalla Policia Nacional.

Un gesto che ha assunto un significato ancora più profondo alla luce di quanto accaduto nei giorni che hanno preceduto la partita quando il centravanti israeliano del Granada, Shon Weissmann, sui suoi social si era lasciato andare a dichiarazioni tutt'altro che condivisibili, chiedendo che fossero sganciate 200 tonnellate di bombe su Gaza. Dichiarazioni che, come prevedibile, non hanno lasciato indifferente la tifoseria dell'Osasuna, storicamente vicina alla causa palestinese, che ha immediatamente lanciato una campagna mediatica contro il calciatore del Granada che - alla fine - non è stato convocato per la trasferta, molto probabilmente per evitargli ulteriori contestazioni.

Come sembra non aver sortito alcun effetto il tentativo di Tebas, dichiaratamente vicino all'ultra destra spagnola, di proibire l'ingresso di simboli palestinesi sugli spalti e la direttiva per le TV di evitare di riprendere eventuali "manifestazioni" pro-palestina.

Bandiere Palestinese alla partita dell'Osasuna

Le immagini delle bandiere palestinesi provenienti da San Sebastian, sponda Real Sociedad, così come quelle provenienti dal Ramón Sánchez-Pizjuán di Siviglia e dal Balaídos di Vigo hanno fatto il giro dei social e confermato - ancora una volta -quanto il sentire popolare di chi anima queste curve sia decisamente vicino alle sorti della Palestina. Un sentimento che la censura voluta da Tebas e la pressione della polizia non ha potuto frenare ma che anzi ha dato ancora più risalto e valore a quanto fatto da queste tifoserie.

Un'eco che è riecheggiata anche in Italia nelle curve del Livorno e del Pisa, così come nel settore riservato alla tifoseria del Cosenza al Marassi in occasione della partita tra Sampdoria e Cosenza, dove sono spuntati striscioni ed alcune bandiere palestinesi.

Così come - e non poteva essere diversamente - diverse tifoserie di squadre arabe hanno manifestato tutta la loro vicinanza al popolo di Gaza: dall'Ismaily all'Al Ahly, passando per il Club Africain, il mondo arabo si è nuovamente compattato in nome dei fratelli e delle sorelle palestinesi.

Tifoserie unite dalla voglia di giustizia, pace e libertà per un popolo costretto ingiustamente a sopravvivere e resistere e che ora rischia di essere completamente spazzato via dalla storia. Per questo il messaggio di solidarietà e di vicinanza che fa seguito alla richiesta di cessate il fuoco e di stop all'apartheid israeliana che si è levato questo weekend dalle curve di mezzo mondo diventa quanto mai fondamentale per provare ad evitare che l'operazione di terra dichiarata da Israele diventi realtà perché vorrebbe dire ulteriore morte e distruzione per una terra ed un popolo che ha già sofferto troppo. 

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