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Paralimpiadi 2024, le parole di Angela Procida: "Gli adulti devono stare vicino ai giovani"

Le parole di Angela Procida, nuotatrice paralimpica, parla di ragazzi, di adulti ma anche di crescita e di inclusione attraverso lo sport.

Una nuova lezione di sport ma soprattutto di vita che arriva ancora una volta da un'atleta. Stavolta a parlare è Angela Procida, 24enne di Castellammare di Stabia, in gara alle Paralimpiadi di Parigi, che dopo aver conquistato il bronzo nei 100 metri dorso S2 è arrivata quarta nei 50 metri dorso S2, a soli due centesimi dal podio. Nonostante la delusione, la nuotatrice ha dimostrato una grande forza interiore: "Vabbè, ogni tanto bisogna provare l'ebbrezza del centesimo perso. Non sempre si è fortunati - ha dichiarato in un'intervista a Rai Sport - "Bisogna normalizzare il fatto che non sempre siamo al cento per cento. Non sempre si è fortunati, ma siamo atleti con la A maiuscola".

Parole che riflettono la consapevolezza di chi ha affrontato sfide difficili, ma continua a lottare con determinazione e passione. Parole che lanciano un messaggio di inclusione e rispetto per gli atleti paralimpici: "Spero che in tanti ci stiano seguendo come sono state seguite le Olimpiadi di Parigi. Perché le Paralimpiadi meritano tanto, gli atleti fanno gli stessi sacrifici, ci mettono la stessa passione, determinazione. Siamo atleti con la maiuscola anche noi e siamo anche persone". Il suo appello va oltre lo sport, chiedendo una maggiore attenzione e rispetto per gli atleti con disabilità

Angela Procida ha anche condiviso il suo pensiero sul ruolo dello sport nella vita dei giovani, in particolare per chi affronta delle difficoltà: "Lo sport è un modo per staccare dalla quotidianità, per ritrovare se stessi. Per me è stato così, mi ha dato gioia, tristezza, ma mi ha permesso di diventare la persona determinata che sono oggi". Lo sport come mezzo per crescere e superare le difficoltà, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche, un percorso in cui anche gli adulti possono, anzi devono, fare molto: "I ragazzi hanno bisogno di tanto supporto, soprattutto dopo il periodo difficile del Covid. Gli adulti devono essere presenti, insegnare, stare vicino ai giovani che affrontano delle debolezze".

Un esempio di resilienza e passione, quello di Angela Procida, che intanto si gode la sua medaglia e il suo quarto posto: "Questa medaglia era il mio sogno da atleta, ho faticato tanto per averla, l'ho desiderata e finalmente è qui con me". Di certo non le basterà questa medaglia: è già pronta a tornare in vasca per continuare a lottare e a sognare. 

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