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Tour de France Parte 3, il resoconto della terza e ultima settimana

Va in archivio anche la 109esima edizione della Grand Boucle e nelle ultime tappe, dalla sedicesima alla ventunesima, non è di certo mancato lo spettacolo. 

I corridori lasciano le ultime gocce di sudore sull'asfalto delle ripide ascese pirenaiche.

Il pensiero è già rivolto a ParigiLe ultime frazioni confermano quanto di buono visto nelle prime due tranches di questa corsa. Uno show senza precedenti.

Avete presente il vocabolo "noia"? Bene, tracciate una linea al di sopra di esso, depennatelo, dimenticatelo.
Il divertimento di questi giorni è un qualcosa di impareggiabile che riconcilia con la bellezza infinita di questo meraviglioso sport.
Un regalo che tutti gli eroi a pedali partiti dalla Danimarca consegnano metaforicamente nelle mani di noi appassionati, che scartiamo con la gioia negli occhi e la felicità di un bambino sotto l'albero di Natale.
Grazie a tutti, grazie al Tour.

Le tappe del Tour de France

Dopo il terzo ed ultimo giorno di riposo la marcia dei corridori riprende con la sedicesima tappa, la Carcassone-Foix di 178,5 chilometri. 
Spazio alla fuga con Hugo Houle della Israel Premier Tech che compie un autentico capolavoro partendo a 40 km dall'arrivo e vincendo in solitaria sul traguardo finale, dove coglie l'occasione per una commovente dedica al fratello scomparso dieci anni fa. Dietro Pogacar attacca Vingegaard che però risponde sempre presente, mentre Romain Bardet attraversa un giorno di crisi perendo un'eternità nei confronti dei suoi rivali.

La diciassettesima frazione parte da Saint-Gaudens e arriva a Peyragudes dopo 129,7 chilometri in cui vengono affrontati Aspin, Hourquette d'Ancizan, Val Louron-Azey e la medesima ascesa finale di Peyragudes. Su quest'ultima va in scena la vittoria di tappa tra i big della classifica generale. Un monumentale Brandon McNulty porta il proprio capitano Pogacar allo scontro frontale sull'ultima, durissima rampa al 16%. I due si danno battaglia nello sprint finale ma a vincere è lo sloveno della UAE Emirates che compie così il terzo squillo del suo Tour. In difficoltà tutti gli altri big.

La diciottesima tappa, la Lourdes-Hautacam di 143,2 chilometri, rappresenta la resa dei conti. Dopo aver attraversato il Col d'Aubisque Pogacar attacca più volte la maglia gialla sul Col de Spandelles senza però cavarne un ragno dal buco. In discesa Vingegaard rischia di cadere e si salva miracolosamente, cosa che non riesce poco più tardi allo stesso Tadej che finisce per terra. Jonas però lo aspetta con la maglia bianca che lo raggiunge e lo ringrazia per il gesto di fair play. Sull'ultima salita di Hautacam i big ripendono la fuga con un sontuoso Wout Van Aert che a questo punto si mette a lavorare per il capitano e sfianca Pogacar che si stacca. A quel punto il danese della Jumbo-Visma parte e si invola verso il secondo successo della sua Grand Boucle che gli consegna virtualmente le chiavi di padrone della corsa. Ancora staccati tutti gli altri big. 

La diciannovesima frazione, da Castelnau-Magnoac a Cahors di 188,3 chilometri potrebbe rappresentare l'ultima opportunità per i velocisti. Perché Cristophe Laporte si lancia in una spettacolare azione da finisseur nell'ultimo chilometro anticipando tutti e arrivando a braccia alzate sull'arrivo, certificando ancor di più il dominio Jumbo.

Il ventesimo atto è l'attesissima cronometro di 40,7 chiometri da Lacapelle-Marival a Rocamadour, con la classifica che ormai è già congelata per quel che concerne i primi tre posti. La vittoria va a uno straordinario Wout Van Aert che precede Jonas Vingegaard (brivido per lui nel finale con un altissimo rischio di caduta dopo una sbavatura in una curva in discesa) e Tadej Pogacar. Terzo successo consecutivo per la Jumbo-Visma. 
Alexander Vlasov scalza Nairo Quintana per il quinto posto in generale, mentre Louis Meintjes retrocede da sesto a ottavo, superato dallo stesso Vlasov e da Romain Bardet.
La ventunesima ed ultima tappa, è la passerella finale con arrivo sugli Champs Elysees con partenza da La Defense Arena per un totale di 115,6 chilometri. Tutto si risolve come da consuetudine in una volata finale in cui ha la meglio Jasper Philipsen della Alpecin-Fenix che precede Dylan Groenewegen e Alexander Kristoff.

Jonas Vingegaard può festeggiare, il 109esimo Tour de France è suo. 

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