Il 33enne, capitano della della squadra, ha suscitato grandissime polemiche online e sui social e ha spiegato così il suo gesto: "Migliaia di persone muoiono ogni giorno in Medio Oriente. Gli stessi che oggi fanno queste cose (indossare la maglietta, ndr) ignorano le altre persecuzioni. Non mi andava di indossare la maglietta perché non era fatta per quei paesi, Se l'avessi fatto la mia coscienza non sarebbe stata apposto".
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Il tennista russo ha preso un pennarello, si è diretto verso la telecamera più vicina e ha scritto un messaggio che non lascia scampo ad interpretazioni: "No war please", "No alla guerra per favore". Parole che hanno fatto da eco a quelle che aveva pronunciato il giorno prima: "In questo momento ti rendi conto che la partita non è importante. Non mi interessa? Perché quello che sta succedendo è molto più terribile. E come ho detto, ti rendi conto di quanto sia importante avere la pace nel mondo e rispettarsi a vicenda, qualunque cosa accada".
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