Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo
Menu
Post Image

Una chiacchierata al bar: tra cultura, musica, calcio e... un bicchiere di cedrata

Oscar Avogadro e Francesco De Gregori, passando per Stefano Benni e Alberto Radius. Le note di una canzone, le pagine di un libro. E ovviamente la gioia di un gol.

Al fin del dì di lavoro, incrocio la strada del collega e amico Andrea. Come nostro solito, ci scambiamo rapidamente i resoconti delle nostre giornate lavorative e poi ci perdiamo in variegati discorsi inerenti alle nostre passioni senza che questi seguano un unico filo conduttore:

«Andrea è tardi, devo scappare. Continuiamo domani il discorso».

«Hai ragione! Avevo perso di vista l'orologio, devo andare anche io. A domani».

Il pomeriggio successivo, un ventoso pomeriggio di un inizio primavera dal sapor ottobrino, dopo il nostro consueto resoconto della mattinata scolastica, iniziamo nuovamente a saltare da un argomento all'altro. Al che propongo:

«Andrea, ti va se continuiamo il discorso davanti a un caffè?»

«Meglio un gelato!», risponde lui.

E niente: finiamo per prendere un triste bicchiere di cedrata.

Tra un sorso e l'altro, tra una parola e l'altra, arriviamo a parlare di musica.

«So che sei un grande appassionato di musica Andrea e, stamani, alla radio hanno parlato di un autore che mi avevi già menzionato, ma adesso non mi viene in mente il nome...».

«Oscar Avogadro? Sarà lui per caso?»

«Sì, esatto!»

«È il mio autore preferito.»

«Sì, giusto, ora ricordo. Me ne avevi parlato. Ma toglimi una curiosità: come ti sei appassionato al suo modo di fare musica?»

«Ho quasi finito la cedrata Marco! Mi ce ne vorrebbero altri tre bicchieri per accompagnare tutto il mio discorso... Cercherò di essere sintetico.»

«Sì, Andrea: sintetico! Anche perché poi voglio domandarti se c'è qualche collegamento tra Avogadro e il calcio! Sai che sono un grande appassionato...»

«Certo che sì, Marco, lo so! E sì: ci sono dei collegamenti! Ma andiamo per ordine. Dunque, intanto amo il modo in cui Avogadro scriveva i suoi testi: sceglieva un lessico mai banale e rime preziose, utilizzava sapientemente il congiuntivo in posizione di rima e costruiva schemi metrici ricercati. Per quanto riguarda il mio primo ´incontro' con lui, devo risalire a quando avevo quindici anni. Era il 1° settembre 1993 e seguivo il varietà estivo Belli freschi. Devi sapere, Marco, che fin da ragazzino ho sempre avuto una grande passione per il mondo dello spettacolo, infatti uno dei miei sogni adolescenziali era quello di diventare un regista televisivo, attratto dallo stile di Gianni Boncompagni, anche se, preciso, non dirigeva lui il programma Belli freschi; ne aveva lanciata, però, la primadonna: Laura Freddi, proveniente, infatti, dal vivaio di Non è la Rai. Ma prima di perdermi nei miei discorsi, ritorno alla puntata di quella sera di fine estate, quando Laura Freddi cantò e ballò sulle note reggae di E la luna bussò, portata al successo da Loredana Bertè ma scritta da Daniele Pace, Mario Lavezzi e, appunto, Oscar Avogadro. Quello fu il primo incontro con il paroliere. Quella fu la prima volta che mi accorsi di Oscar Avogadro.»

«Interessante... note reggae hai detto?»

«Esatto. Loredana Bertè, dopo un viaggio in Jamaica, rimase folgorata dalla musica di Bob Marley, a tal punto da proporre ai suoi autori di studiare quel genere musicale per realizzarle una canzone in stile reggae. E la luna bussò nacque proprio così...»

«È proprio vero che viaggiare apre la mente a nuovi mondi, a nuove idee. Grazie per questa curiosità Andrea. Ma senti un po', mi hai detto che Avogadro era un appassionato di calcio. Fammelo conoscere un po' anche da questo punto di vista.»

«Con piacere Marco. Ma nel frattempo ho finito anche l'ultimo goccio di cedrata!»

«Dai dai, non ci pensare alla cedrata. Cinque minuti e ce ne andiamo...»

«Va bene, via. Allora, Oscar Avogadro nacque nel 1951 a Torino...»

«Era juventino quindi?» – intervengo io senza nemmeno lasciarlo continuare.

«No, devo deluderti Marco. So che ti avrebbe fatto piacere. E invece no: era di fede granata. Era tifoso del Torino. Oltre al suo essere tifoso, il calcio ha fatto parte anche della sua produzione musicale. Sul momento, mi vengono in mente due sue canzoni. La prima è Il calcio è un'altra cosa, inserita nell'album Please my guitar del 2004, inciso dal cantautore Alberto Radius. Si tratta di una canzone in cui Avogadro critica la violenza negli stadi e celebra, invece, il calcio giocato nei campetti di periferia. Ti cito un pezzo di questa canzone:

"Il calcio è stare insieme,

come una festa di piazza,

e dentro un mare di bandiere

portarci la ragazza"

«Prima d'ora non l'avevo mai sentita questa canzone. Tuttavia, per quanto riguarda il tema calcistico ho ascoltato e riascoltato La leva calcistica della classe '68 di Francesco De Gregori: una canzone che adoro. Ti prometto che ascolterò anche quella di Avogadro. Ah... però, mi hai parlato di due canzoni in riferimento al calcio: qual è la seconda?»

«Giusto, quasi dimenticavo! Dunque, non è proprio una canzone, bensì una sigla di un cartone animato, che non so se conosci...»

«Non so, prova a dirmi il nome...»

«La Compagnia dei Celestini»

«Certo che lo conosco! È stato il cartone animato che ha accompagnato le mie colazioni estive negli anni in cui andavo alle superiori. Che ricordi... Un gruppo di ragazzi e ragazze che se ne andavano a improvvisare partite e tornei di calcio di strada. Pensa un po' che ricordo mi hai riportato alla mente...»

«Hai visto! Peraltro, il cartone ha preso le mosse dall'omonimo libro dello scrittore italiano Stefano Benni, uscito nel 1992.»

«Esatto, Andrea! Conosco bene quel libro. Comunque, è già passata un'ora e mezzo. Direi che sia giunta l'ora di andare.»

«Credo che tu abbia ragione. A domani! Ah... aspetto il tuo commento sulla canzone Il calcio è un'altra cosa...»

«Puoi contarci!»

Marco Fontanelli

(Ringrazio sinceramente il mio amico e collega Andrea Filippetti per essersi prestato a questa divertente conversazione/intervista) 

L'onda lunga spagnola
Il calcio è una delle poche forme di accesso alla ...
 

Commenti (0)

  • Non ci sono commenti. Inserisci un commento per primo.

Lascia un commento

Immagine Captcha

Accettando accederai a un servizio fornito da una terza parte esterna a https://il-catenaccio.it/

Like what you see?

Hit the buttons below to follow us, you won't regret it...