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"Zlatan", il documentario mancato

Ecco la recensione del Docufilm dedicato a Zlatan Ibrahimović, un prodotto che sta facendo parlare di sé. Perchè allora si può parlare di "documentario mancato"?

Iniziamo subito. Ci è piaciuto il film? Mm, no. Ci ha fatto emozionare? Direi di no. Ha degli spunti interessanti e che meritano di essere citati? Chapeau. Grazie ad Antonio Cassano per averci dato l'incipit di questo articolo. Mettendo da parte citazioni colte e scherzi, parliamo del film, ripartendo da alcuni momenti che meritano di essere raccontati. Intanto, la storia.

Zlatan: dal Malmö alla Juve

Viene raccontato il percorso di Ibra, dalla situazione familiare ai primi passi nel mondo del pallone. Ci mostra come il carattere dello svedese sia una caratteristica che lo accompagna sin da bambino e per cui si trova spesso in situazioni poco convenienti. Dall'arrivo nelle giovanili del Malmö e successivamente in prima squadra, i primi litigi con allenatori e compagni, il rapporto di amore/odio instaurato con lo storico procuratore, Mino Raiola, scomparso poco tempo fa, fino all'arrivo alla Juventus dove il film si interrompe, dal momento che la straordinaria carriera di Zlatan Ibrahimović, l'abbiamo già potuta apprezzare su altri schermi.

Quando i documentari non sono all'altezza della realtà

Spesso e purtroppo, i titoli autobiografici dei grandi campioni del calcio non hanno prodotto grandi successi se non in poche eccezioni. Ecco: anche "Zlatan" rientra, per noi, nel novero dei prodotti insufficienti. Partendo dal presupposto che il documentario del 2018, che si incentrava sulla stessa fase di vita dello svedese, poteva risultare già esaustivo dal titolo, quello del 2021 va a scontrarsi con una recitazione carente da un punto di vista emotivo. Tuttavia, visivamente, i personaggi raffigurano molto bene i protagonisti reali e ne rispecchiano le caratteristiche fisiche e sono ,forse, il punto forte del film.

Ritmo ed emozioni

Quest'ultimo è costruito su una base molto solida, ma nonostante alcune scene in cui viene fuori la spavalderia del giovane Ibra, non riesce a coinvolgere durante la narrazione, ed è un peccato, perché per una storia così, che in molti già conoscono, il ritmo e le emozioni sono i due perni su cui dovrebbe fare forza un documentario del genere. Ovviamente, per gli appassionati di calcio, rivedere il goal storico segnato con l'Ajax prima di approdare alla corte di Capello o vedere come cresce, "calcisticamente parlando", il protagonista, è un piacere per gli occhi.

Un appello al pubblico

Per il Cinema calcistico è fondamentale riuscire a parlare di titoli in cui è percepita e colta l'unione e la fusione di queste due passioni: in "Zlatan" non siamo riusciti a intravedere questa armonia. Ovviamente, aspettiamo voi per creare un confronto e vedere se, invece, il film è stato percepito in maniera diversa. 

Voto: 5.5 / 6-Durata: 1h e 40 min.

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