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Tre amici, una macchina e... una radiolina: il giorno in cui il calcio italiano diventò grande

"Il calcio come esperienza religiosa" di Andrea Novelli è un racconto e allo stesso tempo un'analisi sociologica, dove ricordi ed emozioni si mescolano alla storia e alla religione. 

Un racconto e un'analisi sociologica di Andrea Novelli

Autore: Andrea Novelli
Titolo: Il calcio come esperienza religiosa.
Sottotitolo: 19 aprile 1989, il giorno che ha cambiato la storia del calcio italiano.
Casa editrice: Lit Edizioni – Ultra Sport
Prima edizione: marzo 2023
Numero di pagine
: 248 pagine.

Chi è Andrea Novelli?

Andrea Novelli è scrittore, sceneggiatore e critico. Ha scritto romanzi gialli e thriller, tra cui: Soluzione finale; Per esclusione; Il paziente zero; la trilogia Manticora.

Andrea Novelli, inoltre, è stato per oltre dieci anni un arbitro di calcio dell'Associazione Italiana Arbitri (AIA).

La struttura del testo

Andrea Novelli ripercorre la giornata del 19 aprile 1989 con un racconto scritto in prima persona, alternando con sapienza ricordi personali, cronologia degli eventi e una sintetica ma illuminante analisi sociologica.

Il testo si apre con una prefazione di Massimo De Luca e con un prologo dello stesso autore, poi si sviluppa attraverso trentacinque capitoli e, infine, si chiude con un epilogo dello stesso Novelli.

Andrea Novelli adotta un lessico semplice ma non banale – non mancano, infatti, termini ricercati e tecnici – e riesce a imprimere un ritmo incalzante alla narrazione, che permette al lettore di macinare una pagina dietro l'altra, quasi senza rendersene conto.

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 "Il calcio come esperienza religiosa" di Andrea Novelli - Recensione

Guardando al panorama calcistico dell'ultimo decennio, si ha quasi la sensazione che il calcio italiano sia relegato in una posizione di secondo piano, specialmente se paragonato a quello inglese che, da qualche anno, sta creando un vero e proprio monopolio. La Serie A, al cospetto della Premier League, è oggi un campionato decisamente meno attraente e meno competitivo.

Ma è sempre stato così? No, non è sempre stato così. C'era un tempo, nemmeno troppo remoto, in cui il campionato italiano era quello più ambito, era quello che dominava le competizioni europee, era quello in cui si potevano ammirare molti dei migliori giocatori al mondo, e che oggi sono assurti allo status di leggende vere e proprie di questo sport.

Andrea Novelli, nella sua opera, mette una "X" sul calendario al giorno in cui, a suo avviso, è iniziata una decade d'oro per il calcio italiano: il 19 aprile 1989.

Piccolo passo indietro: Andrea, a quell'epoca, aveva appena iniziato a fare l'arbitro, e quindi, grazie alla tessera federale di cui disponeva, aveva la possibilità di assistere gratuitamente alle partite in qualsiasi stadio d'Italia. Nel fine settimana, però, arbitrando, aveva poche possibilità di beneficiare di questo privilegio. Quel giorno di aprile, però, era speciale. Insieme a lui, altri due compagni di avventura, anche loro arbitri, decisero di utilizzare la tessera federale per partecipare a due delle tre partite della giornata, tutte imperdibili ma soltanto due effettivamente raggiungibili. I tre andavano a scuola a Savona e all'uscita salirono in macchina alla volta di Genova: alle 15:30, allo stadio Luigi Ferraris, la Sampdoria avrebbe ospitato il Malines nella semifinale di ritorno di Coppa delle Coppe. Finita la partita, i tre salirono di nuovo in macchina per raggiungere la destinazione successiva: Milano, Stadio Giuseppe Meazza in San Siro. Alle 20:30 di mercoledì 19 aprile 1989 sarebbe andata in scena la sfida tra Milan e Real Madrid, valevole per il ritorno della semifinale di Coppa dei Campioni. Contemporaneamente, a Monaco di Baviera, Bayern Monaco e Napoli sarebbero scese in campo per aggiudicarsi il pass per la finale di Coppa Uefa. Era umanamente impossibile seguire in presenza allo stadio anche la sfida del Napoli di Maradona – almeno che non si disponesse del dono dell'ubiquità! – ma i tre compagni di avventura decisero comunque di non perdersi nemmeno quella sfida, utilizzando un mezzo alternativo, oggi piuttosto desueto e vetusto visti i progressi compiuti dalla tecnologia: sto parlando della radiolina!

Un pizzico di follia, l'amore per il calcio e lo spirito di avventura spinsero Andrea Novelli e i suoi due compagni a vivere una giornata indimenticabile, sia per loro sia per il calcio italiano. Quel giorno, infatti, le tre compagini italiane approdarono a braccetto nella finale delle rispettive competizioni.

Quel 19 aprile 1989, allo stadio Ferraris. La data da cui tutto ebbe inizio, secondo Andrea Novelli. Fonte Foto: Ultras Tito Cucchiaroni.

L'autore, oltre ad aver aperto i cassetti della propria memoria per rispolverare ricordi, sensazioni, emozioni e immagini legati a quella giornata, ha anche portato avanti una meticolosa ricerca sugli avvenimenti di quel 19 aprile 1989: la sola memoria non sarebbe stata sufficiente a ricostruire, passo dopo passo, ogni singolo episodio di quel giorno di fine anni Ottanta del Novecento. Tanto per rendervi l'idea, Andrea Novelli, nel suo elaborato, abbina ricordi di sensazioni ed episodi singolari (come, ad esempio, l'uomo che sugli spalti di San Siro lanciò i post-it in aria al secondo gol del Milan contro il Real Madrid) al racconto cronologico delle sfide, supportato peraltro anche da una rappresentazione grafica dei gol. In poche parole, Andrea Novelli è riuscito a riprodurre il film delle partite attraverso il sapiente uso delle parole.

Non è finita qui, perché lo scrittore non si è limitato al racconto, bensì ha realizzato anche un'analisi sociologica. Come si può evincere dal titolo, il calcio viene da molti vissuto come una vera e propria esperienza religiosa e non come una semplice manifestazione sportiva. L'autore ha assistito alle due sfide da spettatore neutro, pertanto ha avuto la possibilità di analizzare, in modo distaccato, come il tifoso si muove allo stadio, quali sono le sue sensazioni, come il suo stato d'animo è legato ai risultati della sua squadra del cuore. Lo scrittore è andato poi a rintracciare l'importanza di alcuni riti, simboli e numeri che nel calcio assumono un doppio significato: uno più esplicito e uno più implicito. Vi porto soltanto un esempio: la mezzaluna situata al limite dell'area di rigore rappresenta, esplicitamente, una zona del campo di gioco, ma da un punto di vista implicito assume il significato di luna crescente che, salendo, disperde le tenebre dell'ignoranza.

Andrea Novelli, infine, ha voluto stupire il lettore "addobbando" il proprio elaborato con un tocco di classe: l'autore, infatti, ha accompagnato il racconto e l'analisi con citazioni inerenti al calcio – sparse per il testo – pronunciate sia da persone strettamente appartenenti al mondo pallonaro sia da personalità provenienti da altri contesti. Per esempio: ve lo aspettavate che Eugenio Montale si fosse pronunciato sul calcio? Nel testo potrete trovare la sua citazione.

In sintesi, Andrea Novelli è riuscito a dar vita a un libro in cui le sue esperienze di vita si intrecciano sapientemente con un'analisi semplice ma esaustiva del mondo del calcio inteso come fatto sociale e religioso, spalancandoci nuove prospettive di lettura di una pratica sportiva come il calcio che, nella società odierna, è molto più di un semplice sport.

Marco Fontanelli

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