Altro che calciomercato, l'estate per noi è il tempo dei racconti sul calcio di Giulio Giusti. Stavolta andiamo in Inghilterra, con un professore di educazione fisica pronto a sbarcare in Premier League.
Dopo essere salito su tanti treni per tutta la vita, davanti agli occhi di Gaetano Colella stava passando il famoso vagone che passa una volta sola. In realtà, si trattava di un aereo, il volo Bari-Londra. Addio quindi ai convogli locali Trinitapoli-Bari e Bari-Trinitapoli che tutti i giorni lo portavano da casa a lavoro e da lavoro a casa. Gaetano era un professore d'educazione fisica che dopo anni d'insegnamento precario era finalmente entrato di ruolo in un istituto superiore a Bari. Da sempre, però, il professor Colella portava avanti un'attività parallela: il preparatore atletico di squadre di calcio. Aveva iniziato dalla terza categoria per arrivare in Eccellenza, dove era considerato un'autorità, al punto che per tutti era "u professore". Gaetano aveva introdotto un rivoluzionario metodo d'allenamento che faceva volare le sue squadre, mutuato dallo studio del calcio olandese, che aveva rivoluzionato questo sport negli anni '70,e integrato, a sua volta, con la preparazione fisica a cui si sottopongono i Navy Seals, il corpo speciale dell'esercito statunitense. Ispirandosi agli olandesi aveva fatto erigere nelle campagne di proprietà di suo zio Oronzo, piccolo proprietario terriero, una collinetta artificiale simile alla salita della morte dove si esercitavano i giocatori dell'Ajax. I segreti dei Navy Seals gli aveva appresi da un libretto regalatogli da un suo cugino che viveva a Boston. Per non lasciare il lavoro d'insegnante, che era la sua prima fonte di reddito, e la collina della morte, che usava per gli allenamenti e dove torturava gli atleti, non si era mai spostato dalle province di Foggia e Bari. A Orta Nova, vicino a Trinitapoli, il comune dove viveva, aveva trovato la consacrazione sportiva, sfiorando più volte la serie D. Certo, sperava di essere notato da qualche società di categoria superiore. Qualche offerta gli era pure arrivata, ma non erano proposte economicamente allettanti da spingerlo ad abbandonare il principale lavoro d'insegnante.
Invece, l'offerta irrinunciabile arrivò all'inizio di un'estate, quando la scuola era finita, e con essa anche il campionato d'Eccellenza. Gaetano Colella era pronto a godersi le sue due canoniche settimana di vacanze in Salento con la sua eterna fidanzata Maria Luisa. Si erano conosciuti a scuola, quando erano entrambi ingabbiati dal precariato, uno stato che per anni aveva rinviato il loro matrimonio e che ora, arrivati entrambi alla soglia dei 50 anni, sembrava una scelta fuori tempo massimo.Il telefono squillò mentre Gaetano stava caricando l'ultima valigia nel bagagliaio. Era un numero mai visto prima, ma, Gaetano, per educazione, rispondeva sempre a tutti.
Valerio Curcio presenta il calcio pasoliniano - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo
« Professor Colella?» era una voce che aveva già sentito, gli ricordava qualcuno.
«Sì, sono io. Chi parla?» rispose il professore incuriosito.
«Buongiorno, professore, mi ha dato il suo numero Gigi Presicci».
«Certo, il grande Gigi. Abbiamo lavorato insieme a Cerignola. Grande bomber, sono contento che abbia sfondato. Ma soprattutto un ragazzo d'oro». Rispose Gaetano. Gigi Presicci era il classico bomber di categoria che ce l'aveva fatta e ora era in serie A sotto la guida di Maurizio Abbondanza, l'allenatore emergente del calcio italiano che, notizia di poche ore prima, stava per firmare un contratto da favola con il Crystal Palace in Premier League.Ma, appena pensò a queste cose, Gaetano capì che la voce del suo interlocutore era proprio quella di…..
«Professore, sono Maurizio Abbondanza».
«Mister - farfugliò Colella – mi scusi che non l'ho riconosciuta subito. Complimenti, innanzitutto. E' vero quello che ho letto? Va al Crystal Palace?»
«Professore, vado ma preferirei dire andiamo. Verrebbe a darmi una mano?»
Gaetano, aspettò a rispondere. Per un attimo, pensò a uno scherzo. Ma era troppo sicuro, quella era la voce di Abbondanza.
«Ma io che c'entro con la Premier? Mister, io non c'entro proprio niente. E poi, perché lo chiede proprio a me?».
«Professore, il mio storico preparatore non può seguirmi per motivi famigliari ed ho pensato subito a lei. Una volta ci scontrammo in un amichevole in precampionato, ricorda?»
«Come faccio a non ricordarmi: Orta Nova-Catanzaro, lei allenava i calabresi. Si vinse noi 3 a 1». Rispose Gaetano con una punta d'orgoglio.
«Voi volavate. Ho saputo dei suoi metodi. Ho letto della sua passione per il calcio olandese e i metodi dei Navy Seals. La voglio con me. Però, mi devo dare una risposta in tempi rapidi. Se vuole c'incontriamo domattina a Milano. Dà un'occhiata al contratto che propongono al mio staff e se le va bene il giorno dopo si parte per Londra per presentarci alla dirigenza del Crystal Palace».
Maria Luisa, da donna intelligente, capì che per un anno le vacanze in Salento potevano anche saltare. Nel salutare la compagna prima di andare a Milano, Gaetano le disse una frase mai pronunciata prima: «Se firmo e va tutto bene, prometto che ti sposo».
Mentre Gaetano era in viaggio per Milano, Maria Luisa, che era un'insegnante di matematica e fisica, pensò a come non si potesse applicare nella vita la "legge del moto rettilineo uniformemente accelerato". Nella vita le accelerazioni non sono mai costanti e quella che stava capitando a loro aveva la forza di un terremoto.
Nel giro di pochi giorni, il professor Gaetano Colella firmò il contratto che lo legava al Crystal Palace come preparatore atletico, chiese contemporaneamente l'aspettativa a scuola e rinunciò alla vacanza in Salento. Si trovò catapultato a Londra. Il suo nome iniziò a circolare su tutti i giornali: "Professore di Trinitapoli lascia la scuola per curare i muscoli dei giocatori del Crystal Palace"; "Il professor Colella, preparatore dell'Orta Nova nel campionato d'Eccellenza, vola in Premier League".
La società londinese era stata da poco acquistata dallo sceicco qatariota Mohammed Bin Al Khaled che aveva dato l'ordine di spendere il più possibile per vincere il prima possibile. I suoi referenti a Londra erano un pool di avvocati e il direttore generale Michel Lagrange, manager francese, notissimo nel calcio internazionale non solo per la competenza ma anche per i suoi metodi poco limpidi.
La preparazione estiva della squadra doveva ancora iniziare ma Abbondanza con il suo staff erano da giorni alloggiati nel lussuosissimo hotel Savoy a Londra per pianificare la stagione. A Gaetano era stata riservata una suite grande almeno il doppio dell'appartamentino che si stava comprando con mille sforzi insieme a Maria Luisa a Trinitapoli. Non vedeva l'ora d'iniziare, anche perché il mercato si preannunciava sfacciatamente ricco e avrebbe curato la preparazione di campioni che prima aveva visto solo in televisione.
Nel poco tempo libero, parlava o chattava con Maria Luisa e le diceva quanto tutto fosse troppo bello, esageratamente bello e inaspettato. La compagna, però, viveva questa nuova e inaspettata situazione come una negazione di tutto quello in cui aveva sempre creduto finora. Lei, donna di scienze, mentre lui parlava degli sfarzi del Savoy, delle valanghe di soldi che avrebbero guadagnato e del probabile acquisto di Mbappé, era sempre più frastornata e rispondeva a Gaetano parlando del fallimento dei paradossi nel mondo quantistico.
Un giorno, mentre Gaetano annunciava entusiasta a Maria Luisa l'imminente acquisto del tedesco Neuer come nuovo portiere, lei, per risposta, gli parlò dell'esperimento mentale del gatto di Schrondinger, fisico austriaco insignito nel 1933 del premio Nobel e amico intimo di Einstein. Il professore capì che la nuova situazione aveva sconvolto Maria Luisa e sarebbe stato opportuna portare quanto prima anche lei a Londra. A lui, invece, quella vita piaceva da impazzire. Andava matto per le riunioni nell'elegantissima sala del Savoy. Pensava, con sollievo, che non avrebbe più partecipato ai terribili colloqui con i genitori degli alunni nelle fatiscenti stanze della scuola dove insegnava nel popolare quartiere di Bari San Paolo.
Intanto, l'inizio del ritiro era ormai prossimo. Abbondanza e il direttore generale Lagrange avevano organizzato una riunione con tutto lo staff e la dirigenza per le ultime decisioni. Prima di entrare in sala riunioni, Gaetano Colella silenziò il telefono, mentre lo faceva gli apparve un messaggio del suo ex presidente nella squadra dell'Orta Nova, il cavalier Pino Buonanno, proprietario di una piccola fabbrica di conserve alimentari (soprattutto salsa di pomodori): «Gaetano, che cazzo sta succedendo a Londra? Che casino!»
Palloni Smarriti #5. Da Dirac a Roberto Dinamite - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo
Non era certo il momento di rispondere, l'avrebbe fatto al termine della riunione. Non fece in tempo ad accomodarsi che sentì un rumore a lui noto che proveniva dall'esterno della stanza. Era lo scarrellamento di un'arma, anzi di più armi. Gaetano era un appassionato del mondo militare. Come era attratto dai Navy Seals, sapeva tutto di altri corpi speciali e delle armi in loro dotazione. Dai rumori uditi prima, aveva individuato quello di una pistola in uso alla polizia e all'esercito inglese: la Glock 17 calibro 9. Anzi, era un concerto di Glock che avevano appena scarrellato. Ma cosa stava capitando? Forse un gruppo di terroristi stava per fare irruzione nella stanza? Appena postosi questa domanda vennero giù le meravigliose porte in noce della sala. La stanza fu invasa da un gruppo di uomini armati fino ai denti. Non erano terroristi. Erano gli uomini delle S.A.S. (Special Air Service), corpo speciale dell'esercito britannico. Gaetano li riconobbe dal distintivo e dal motto "who dares wins" (chi osa vince), una frase che adorava e che si sarebbe fatto anche tatuare. In pochi secondi, i militari immobilizzarono tutti i presenti, e ammanettarono Lagrange e altri quattro dirigenti del Crystal Palace per portarli via. Nella sala rimasero solo Abbondanza e gli altri componenti dello staff. Il mister tremante urlò: «ma quelli chi cazzo erano?»
«Sono le S.A.S., le truppe speciali inglesi». Rispose Gaetano.
Come un branco di gatti cascati dal quinto piano ma ancora in vita, i presenti iniziarono lentamente e con circospezione a muoversi. Gaetano provò a buttare un occhio alle notizie sul cellulare: "Il mondo del calcio nella bufera. Un'indagine internazionale sta portando all'arresto dei dirigenti della più importanti squadre della Premier League". Per capire meglio cosa fosse successo, poco dopo, si ritrovarono tutti nella suite dove alloggiava Abbondanza e iniziarono a guardare i telegiornali. Parlavano tutti della stessa cosa. Lo scandalo più grosso di sempre. Oltre 120 imputazioni: dalla truffa internazionale al riciclaggio. Era la fine della Premier League. Era stato arrestato anche Pep Guardiola per evasione fiscale.
Il giorno dopo Abbondanza e il suo staff capirono che dovevano lasciare il Savoy e a loro spettava pure di pagare il conto. Quando Gaetano Colella si presentò alla cassa gli fu chiesto l'equivalente di 1.500 euro al dì, 22.500 euro per quindici giorni di soggiorno ai quali andavano aggiunti altri 7.000 euro di extra. Quasi 30.000 euro che Gaetano non aveva da parte. Per pagarli dovette chiedere un prestito al presidente dell'Orta Nova, il cavalier Buonanno, col quale raggiunse questo accordo: avrebbe ripreso il suo ruolo di preparatore atletico della squadra, lavorando gratis per sempre.
Al ritorno, all'aeroporto di Bari, trovò ad accoglierlo Maria Luisa che sembrava sollevata dalla fine di questo sogno trasformatosi in tragedia. Nel tragitto in macchina che riportava la coppia a Trinitapoli, Gaetano Colella domandò alla compagna: «Scusa, i giorni scorsi ero distratto. Mi puoi ripetere la storia gatto di Schrondinger?».
Commenti (0)