La Roma si aggiudica la prima competizione dell'era professionistica, avendo la meglio sulla Juventus ai rigori.
Allo stadio Tardini di Parma va in scena il meglio del calcio italiano femminile, Juventus-Roma. Duello che ha il sapore sempre più di classico, con in campo le due squadre che rappresentano l'Italia in Europa a sfidarsi per il trofeo.
Le prime a passare in vantaggio sono le capitoline al '19 con Valentina Giacinti.
L'attaccante italiana trova la via della rete dopo aver ricevuto palla, involontariamente, dall'opposizione sul tiro di Haavi; Peyraud-Magnin non è riuscita a farci niente.
Al '34 c'è la reazione delle campionesse d'Italia, con la traversa colpita da Lisa Boattin direttamente da calcio di punizione.
Sulla sirena del primo tempo Girelli spreca da buona posizione, calciando alto un rigore in movimento.
La seconda frazione di gioco parte sotto il segno delle bianconere:
Andiamo al decimo della ripresa; una super Ceasar ferma le ostilità delle avversarie con due interventi su Beerensteyn e Sembrant.
Tuttavia, il valico viene superato tre minuti più tardi, quando Boattin crea un capolavoro da un defilato calcio di punizione. La 13 col sinistro disegna una traiettoria imprendibile.
L'ultima azione degna di nota prima dei supplementari, è all'81 con ancora una volta protagonista il portiere rumeno che con la mano di richiamo, in tuffo, nega la gioia del gol alla sua ex compagna di squadra, Agnese Bonfantini.
La stanchezza inizia a farsi sentire, infatti i ritmi calano e le squadre si allungano molto.
Questo però da anche la possibilità di vedere diversi rapidi ribaltamenti di fronte.
Al '96 è ancora la Juve a bussare alla porta giallorossa, stavolta con Sembrant che di testa fa la barba al palo. Dall'altra parte, ad inizio 2° OT, Glionna si fa murare la conclusione dall'estremo difensore francese.
Non c'è altra soluzione diversa dalla lotteria dei rigori.
Dal dischetto si presentano per prima le giallorosse e per i primi due turni tutto fila liscio da ambo le parti:
Boattin risponde a Giugliano; Sembrant all'altra n°32, Elena Linari.
Al terzo tiro continua ad esistere l'equilibrio, grazie all'errore di Glionna che calcia alto e di Girelli che tenta a piazzare il colpo a mezz'aria.
Ad assegnare la coppa sarà un errore.
Difatti dopo le reti (in questo ordine) di Lazaro, Cernoia e di Haavi; Sofia Cantore trova l'opposizione con i piedi di Ceasar scrivendo così la parola fine alla strenua battaglia.
La Roma vince così la sua prima Supercoppa Italiana e il suo secondo trofeo di sempre.
Woman Of The Match: A mani basse Camelia Ceasar, che oltre alle parate dagli undici metri, ha permesso più di una volta a tenere in partita la propria squadra.
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