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Dentro il Sogno Olimpico: intervista a Chelsea Edghill e Tiger Tyson

Per l'ultimo episodio della serie di interviste ad atleti olimpici di Parigi 2024 facciamo un qualcosa di diverso: un'intervista doppia.
I protagonisti di oggi sono Chelsea Edghill, atleta del tennistavolo per Guyana e Tiger Tyson, velista di Antigua e Barbuda.

DISCLAIMER: La prima risposta alla domanda sarà sempre quella di Chelsea Edghill (C) e la seconda di Tiger Tyson (T).

Come ti sei avvicinato allo sport?

C: Ho iniziato a giocare a tennistavolo per caso, i miei genitori avevano annullato i nostri piani per le vacanze e hanno deciso di portarmi a giocare a tennistavolo. Il resto è storia...

T: Ho iniziato a fare kite a 7 anni. Mio padre stava prendendo lezioni ed io ero incuriosito da questo sport, così mi sono unito a lui.


Chi è il tuo idolo?

C: Ne ho diverse ad essere sincera, sicuramente tra queste troviamo Serena Williams, Aliann Pompey e più di recente Aja Wilson.

T: Il più grande di sempre, Rafael Nadal.

Hai mai beneficiato di borse di studio erogate da enti istituzionali?

C: Si, ho beneficiato del fondo di Solidarietà Olimpica e una borsa di studio accademica parziale alla Lindenwood University per conseguire una laurea in chimica.

T: No, non ne ho mai avuto modo.

Qual è la tua routine di allenamento quotidiana?

C: La mia routine di allenamento quotidiana è così composta. sveglia presto, una buona colazione, due sessioni di allenamento ogni giorno ed infine un pò di lavoro defaticante.

T: Di solito trascorro circa un'ora e mezza in palestra e poi passo al kite con una sessione di allenamento doppia di almeno tre ore.

Come sono le strutture sportive nel tuo Paese?

C: Non sono il massimo, passiamo molto tempo a condividere strutture con altri enti sportivi e dobbiamo trovare il modo di avere abbastanza ore per allenarci.

T:  Molto scarne, le strutture hanno bisogno di un grande investimento per poter essere modernizzate.

Come riesci a mantenere un equilibrio tra la tua vita personale e quella professionale?

C: È sempre difficile perché mi alleno in Europa, quindi non proprio dietro casa. Tuttavia, cerco di avere una vita oltre lo sport. È importante trovare l'equilibrio.

T: La mia vita professionale si è trasformata anche nella mia vita personale incontrando così tante persone in tutto il mondo. Questa professione ti assorbe completamente.

Adesso passiamo a qualche domanda individualmente...

Chelsea, com'è stato soprattutto all'inizio, essere da sola in un nuovo paese lontano da casa?

È stato difficile stare lontano dalla mia famiglia, dalla mia cultura e dai miei amici, ma ci ho fatto l'abitudine, anche se un pò fatico a vivere all'estero.

Sei stata la prima a rappresentare la Guyana nel tennistavolo alle Olimpiadi, cosa ha significato questo per te? 

Partecipando alle Olimpiadi ho realizzato un sogno.

Essere portabandiera poi, è stato un momento di orgoglio per me non solo alle Olimpiadi del 2024, ma anche a Tokyo. Non potrei essere più felice di aver avuto questo onore.

Cosa hai in mente per il tuo futuro?

La mia speranza è quella di poter competere di più a livello internazionale e vincere medaglie per il mio paese. Il mio obiettivo sarebbe quella di entrare, un giorno, nei primi 100 giocatori al mondo.

Cosa speri per il futuro della tua nazione?

La speranza per il mio Paese è che venga dedicata più attenzione allo sport e agli atleti perché è importante per lo sviluppo del movimento.

Torniamo da Tiger...

Cosa si prova a vincere diverse medaglie ai Giochi Panamericani? È sicuramente motivo di orgoglio per il movimento nazionale del tuo Paese.

Vincere la medaglia d'argento in Cile è stato un sogno che si è avverato. 

Sono sempre orgoglioso di rappresentare Antigua, per noi vincere una medaglia è un altro livello di orgoglio e motivazione, dato che siamo una nazione così piccola rispetto al resto del mondo.

Raccontaci un po' dell'esperienza francese che hai appena concluso. È stato il tuo debutto olimpico...

Che dire... è stato speciale!

I volontari, l'organizzazione e le strutture per i giochi sono stati incredibili. Eravamo in una bolla dove siamo stati trattati come delle rock star. Sicuramente l'evento più impressionante e speciale a cui abbia mai partecipato.

Cosa hai in mente per il tuo futuro?

Per ora mi prenderò una pausa dalle competizioni, ma sono pronto a candidarmi per le Olimpiadi di Los Angeles del 2028.

Cosa ti auguri per il futuro della tua nazione?

Spero che diventeremo una nazione più sostenibile in termini di energia, cibo e veicoli. Spero anche che verranno investiti più soldi nelle generazioni future sia per quanto riguarda lo sport sport che nell'educazione all'etica animale. Abbiamo molto potenziale, ma non vengono date le giuste opportunità.

Dentro il Sogno Olimpico: intervista a My Relander
 

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