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Dentro il Sogno Olimpico: intervista a Andy Barat

Quinto appuntamento della nostra consueta serie Olimpica. 
A farci visita quest'oggi è Andy Barat, primo kayakista nella storia delle Isole Comore a qualificarsi ai Giochi Olimpici.

Come ti sei avvicinato a questo sport e chi è il tuo idolo?

Ho iniziato a praticarlo perché mio padrino era interessato e sono andato al suo club per un giorno, poi mi sono subito appassionato. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, posso dirti è Jessica Fox( canoista slalom australiana).

Hai mai ricevuto borse di studio da enti istituzionali?

Ho ricevuto una borsa di studio olimpica che è terminata alla fine delle Olimpiadi di Parigi, ora sono indeciso sul futuro. La stagione 2025 è l'inizio del percorso per una vera preparazione olimpica in vista di Los Angeles 2028.

L'obiettivo è ottenere di nuovo una borsa di studio olimpica o degli sponsor che possano seguirmi in questo incredibile progetto! Altrimenti, purtroppo, dovrò smettere di fare kayak ad altissimo livello.

Sei nato alle Comore, ma cresciuto in Francia. Perché hai deciso di rappresentare il paese africano?

Sono nato in Francia in realtà; mio padre è comoriano e mia madre è francese. 

Dopo aver servito la Francia nell'esercito con il 3° reggimento di fanteria di marina per 4 anni, quindi aver servito i colori di mia madre, era arrivato il momento di servire anche quelli di mio padre. Voglio dimostrare che il mio paese esiste, farlo conoscere in tutto il mondo, andando a invertire la tendenza attuale. Inoltre, vorrei dimostrare che è possibile per tutti arrivare a disputare le Olimpiadi se c'è tanto duro lavoro e sacrificio!

Sei stato nell'esercito francese per 4 anni prima di cambiare vita e diventare un atleta olimpico. Da dove è nata questa scelta?

Servire la Francia è stata una scelta ovvia, e dopo gli attacchi terroristici ancora di più. 

Mi sono detto che dovevo aiutare a difendere i nostri cittadini, perché domani un attacco avrebbe potuto colpire i miei cari, e questo era fuori questione! Inoltre, amo il rischio e l'avventura, la disciplina e il superamento di me stesso!

Come ci si sente a essere la prima persona nella storia a rappresentare il proprio paese alle Olimpiadi nella propria disciplina, e quindi essere motivo di orgoglio per la propria nazione?

È un immenso motivo di orgoglio! 

Sono orgoglioso di aver lottato e sacrificato altri progetti per dare ai giovani del mio Paese la voglia di dimostrare loro che tutto è possibile, e anche di aver portato con orgoglio i colori della nostra bandiera in questa disciplina in tutto il mondo!

Immagino che l'evento di Parigi sia stato speciale per te, essendo anche una specie di «derby » data la tua vita in Francia. Raccontaci delle Olimpiadi appena terminate...

Le Olimpiadi rimarranno sempre impresse nella mia memoria! 

Per due settimane ho vissuto quasi come un normale atleta che ha tutto per lui. Mi spiego: normalmente faccio fatica a godermi le gare perché sono io che devo organizzare tutti i viaggi, le cure se ne ho bisogno vengono fatte mio cugino osteopata, che ringrazio per questo; e del mio mental trainer che mi ha aiutato molto per le Olimpiadi... Insomma, non ho un vero e proprio staff. In questo caso invece, non ho dovuto fare quasi nulla ed è stato un sollievo totale! È stata un'esperienza che mi rimarrà per sempre!

Cosa pensi del tuo futuro?

Punto al 2028, ma per quello avrò bisogno del supporto della borsa di studio olimpica o degli sponsor. 

Senza finanziamenti, non sarei in grado di soddisfare le esigenze di un progetto del genere e, in questo momento, nonostante abbia una borsa di studio olimpica, tutti i miei soldi personali vanno anche al mio progetto di kayak, altrimenti non sarebbe stato possibile. Quindi ora sto cercando un sostegno finanziario per aiutare le Comore a risplendere di nuovo. Immagina cosa si può ottenere in 4 anni invece che in un solo anno. Possono accadere cose incredibili con il giusto sostegno e il mio investimento personale!

Cosa speri per il futuro della tua nazione?

Non entro nei dibattiti politici riguardanti la mia nazione, non è il mio ambito di competenza; ma auguro il meglio a tutti i nostri cittadini.

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