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Il Palio di Siena: dove il pagano abbraccia il sacro

Cos'è il Palio? A guardarlo da fuori è una corsa di cavalli di stampo medievale che si disputa 2 volte l'anno sul tufo di Piazza del Campo a Siena. 

Ma la verità è un'altra, è l'evento più importante dell'anno per ogni senese. Il Palio è una festa, un qualcosa di magico capace di unire pagano e Sacro. Ogni contradaiolo vive tutto l'anno in funzione del Palio.

 Ma andiamo un attimo indietro nel tempo:

Le corse cavalleresche erano molto diffuse nel medioevo e fin dal 1200 si hanno testimonianze di tali attività a Siena. Ma la prima e vera propria prova giunta fino a noi riguardo il Palio reca la data 15 agosto 1633.

In questa stampa si parlava di palio alla tonda in Piazza del Campo, con fantini che cavalcavano a pelo e che usavano una frusta a 9 code per ostacolarsi fra di loro. Dalla metà del XVII secolo la cadenza del Palio dedicato alla Madonna di Provenzano (2 luglio) divenne regolare. Ci volle il secolo successivo affinché venisse introdotto il secondo Palio annuale. L'idea venne alla Contrada dell'Oca che decise di rimettere in palio la vincita, tutto questo nel 1701.

Sempre in quel secolo vennero definiti i regolamenti riguardanti gli orari, il corteo che precede la corsa, l'ammontare dei premi e tutto ciò che riguarda l'iscrizione alla corsa. Oggi a regolamentare il Palio c'è il Comune di Siena per quanto riguarda la logistica e la Giustizia Paliesca per quanto concerne della corsa e dei comportamenti di fantini e contrade.

Dopo aver introdotto un po' la storia di questo magnifico evento, passiamo a qualcosa di più specifico:

Le contrade 

Ogni contrada corrisponde a una delle 17 suddivisioni storiche della città di Siena.

Come detto poco fa, attualmente le contrade sono 17 ma non è sempre stato così. Fino al 1729 le contrade erano molte di più e prima dell'intervento di Violante Beatrice di Baviera, secondo le cronache erano 23Si ha notizia storica di altre sei, chiamate oggi contrade soppresse: Gallo, Leone, Orso, Quercia, Spadaforte e Vipera.

Quelle attuali invece sono:

l'Aquila, il Bruco, la Chiocciola, la Civetta, il Drago, la Giraffa, l'Istrice, il Leocorno, la Lupa, il Nicchio, l'Oca, l'Onda, la Pantera, la Selva, la Tartuca, la Torre e il Valdimontone. Ognuna di esse ha nel suo territorio una propria chiesa (l'oratorio), un museo ed ha figure come il Capitano ed il Priore che ne curano gli interessi . La contrada che non vince da più tempo è chiamata "nonna" perché gli viene data una cuffia (attualmente è l'Aquila che non vince da 30 anni).

 Ci stiamo avvicinando alla corsa in sé, parliamo quindi della Carriera

Sì, perché il termine adatto alla corsa è proprio Carriera, non usate altro termine con un senese se non volete rischiare la vita.

A partecipare ad ogni carriera sono 10 contrade, corrono di diritto le 7 che non hanno corso il palio precedente più altre tre estratte a sorteL'annuncio viene fatto con l'esposizione delle bandiere alle finestre del Palazzo Comunale.

Nel pomeriggio, prima della corsa, dal Duomo si muove la passeggiata storica durante la quale sfilano i mazzieri, i figuranti, i cavalieri rappresentanti il Comune e le istituzioni storiche cittadine, oltreché le comparse delle contrade, i cui figuranti indossano le monture, ossia i costumi con i colori delle rispettive contrade.

Ogni costume, ogni bandiera, ogni oggetto è cucito o realizzato a mano. Il momento più suggestivo è la sbandierata da parte degli alfieri di tutte e 17 le contrade. In quel momento vige nella piazza un silenzio tombale, religioso.

Successivamente i fantini escono dall'entrone del Comune, ricevono il nerbo (un tendine di bue usato per incoraggiare il cavallo) e aspettano nella parte antecedente ai canapi (due lunghe corde che delimitano la partenza).

Dopo aver ricevuto l'ordine di partenza, che fino a quel momento è segreto, il mossiere (giudice unico) chiama le contrade dentro i canapi.

La decima resta fuori diventando così la contrada di "rincorsa"Proprio quest'ultima sarà fondamentale per il via, infatti quando la rincorsa partirà, il mossiere dovrà essere veloce ad attivare il meccanismo che fa cadere i canapi. Durante questa fase, è comune tra i fantini adottare strategie, porre veti incrociati, tentare di raggiungere accordi.

I momenti prima della partenza sono infatti quelli in cui i fantini possono chiedere e cercare collaborazioni o aiuti ad altri fantini. Ogni fantino sa che deve cercare non solo le migliori condizioni per una buona partenza del proprio cavallo, ma anche cercare le condizioni sfavorevoli per le contrade rivali. Tali operazioni di partenza a volte risultano molto lunghe e si possono protrarre anche fino al calare della sera. Il mossiere può decidere di fare uscire fuori dai canapi i cavalli o fargli fare un giro (mossa non valida) ai fini di calmarli se agitati. Se la mossa si protrae a lungo e la visibilità diminuisce eccessivamente, il Palio può essere rinviato al giorno successivo.

Una volta entrata la rincorsa, se considerata valida la partenza, prende il via la corsa. Il Palio viene vinto dal cavallo, con o senza fantino, dopo che per primo abbia compiuto tre giri della piazza in senso orario. Se a vincere è il cavallo senza fantino si parlerà di cavallo scosso. 

Come anticipato prima esistono dei rapporti tra le contrade. Questi possono essere delle alleanze o delle rivalità.

Alla contrada vincitrice viene dato il Drappellone. È uno stendardo dipinto ogni volta da artisti diversi, e per quanto viene toccato, baciato alla fine della carriera, viene restaurato prima di andare al museo della contrada vincitrice.

Esistono poi dei Palii Straordinari che hanno stessa valenza dei due canonici ma sono organizzati per eventi o ricorrenze di particolare rilevanza. 

 

Dopo aver illustrato (spero) in maniera chiara e senza essere stato esageratamente prolisso, passiamo al Palio di ieri sera.

Esatto, ieri sera in quanto a causa del forte maltempo si è dovuto rinviarlo per il bene di tutti gli attori coinvolti.

Un Palio ancor di più atteso dopo la bislacca, per usare un eufemismo, carriera del 2 luglio.

Sono tanti i cambiamenti rispetto ad un mese e mezzo fa:

Prima di tutto torna al verrocchio l'esperto Bartolo Ambrosone dopo l'assenza per problemi personali.

Un'altra differenza rispetto alla carriera della Madonna di Provenzano ha riguardato la scelta dei cavalli. Si è optato infatti per una batteria di cavalli esperti:

In piazza sono stati solo 3 i cavalli esordienti (Astoriux per la Lupa,Arestetulesu per la Giraffa e Ungaros con la Civetta); dei 7 restanti, due avevano già vinto il Palio.

Un'altra differenza, quasi epocale, ha riguardato il Drappellone. L'opera realizzata da Andrea Anastasio è del tutto innovativa essendo stata stampata (e non dipinta) ma soprattutto vi sono stati cuciti sopra dei lustrini "per renderla un'opera viva, non statica". 

Ma vediamo le dieci contrade che hanno corso il Palio:

Giraffa, Selva, Valdimontone, Onda, Leocorno, Civetta, Tartuca, Nicchio, Lupa e Chiocciola.

Dopo le consuete operazioni di cerimoniale il mossiere ha annunciato l'ordine ai canapi:

Leocorno (Violenta da Clodia/Tittia)

Giraffa (Arrestetulesu/Tamurè)

Selva (Reo Confesso/Grandine)

Valdimontone (Solu Tue Due/Carburo)

Onda (Tabacco/Brigante)

Civetta(Ungaros/Veleno II)

Tartuca(Remorex/Ares)

Nicchio(Zio Frac/Scangeo)

Lupa(Astoriux/Gingillo)

Chiocciola di rincorsa con(Viso d'Angelo/Scompiglio).

Nonostante i molti cavalli esperti ci si aspettava una possibile mossa lunga per la presenza di tre coppie di rivalità sul tufo:

(Nicchio e Valdimontone; Leocorno e Civetta; Chiocciola e Tartuca). Tuttavia, così non è stato con la mossa valida dopo soltanto 12 minuti.

A trionfare è stato il Leocorno con Giovanni Atzeni detto Tittia. Il fantino entra ancor di più nella storia dato il doppio cappotto consecutivo (quarta vittoria personale consecutiva).

Per il Leocorno si interrompe un digiuno che durava dal 2007.


La Cronaca:

È stato ottimo lo spunto al via di Leocorno, Selva e Valdimontone dopo la mossa annullata dal mossiere.

Al primo giro il Leocorno é stato sempre in testa seguito dalle due contrade sopracitate. Dietro di loro il vuoto a causa della caduta dei fantini di Giraffa, Onda, Nicchio e Civetta alla prima curva del Casato.

Il Leocorno ha continuato così per itre giri andando a vincere il Palio dell'Assunta.

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