67 medaglie. Questo il bottino dell'Italia agli ultimi Europei di Nuoto, con prestazioni magiche di Cerruti, Paltrinieri, Pellacani. Numeri che fanno dei nostri ragazzi una vera e propria forza mondiale.
Con il ritiro dall'attività agonistica di Federica Pellegrini in molti pensavano che il nuoto italiano potesse subire un contraccolpo. In realtà, la "Divina" era la punta dell'iceberg di un movimento la cui grandezza e qualità non erano immaginabili neanche agli addetti ai lavori.
Il medagliere dei Campionati Europei appena conclusi parla chiaro: gli azzurri sono arrivati primi con un distacco siderale sulla seconda nazione in graduatoria. L'Italia ha conquistato 67 medaglie (24 d'oro, 24 d'argento e 19 di bronzo). La seconda in classifica è la Gran Bretagna con quaranta, lo ripetiamo grassettandolo, quaranta medaglie in meno! I nostri poi hanno vinto dappertutto dalla piscina al mare aperto, non tralasciando il nuoto artistico e i tuffi.
SIETE FANTASTICI!!! OROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO 🥇🇮🇹
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) August 21, 2022
Il quartetto dell'Italia formato da Taddeucci, Bruni, Paltrinieri e Acerenza conquista la medaglia d'oro nella finale della staffetta mista 👏👏👏 pic.twitter.com/NLeMcfXGR0
Negli sport acquatici siamo ormai una potenza mondiale, seconda solo agli Stati Uniti.
Tutto ciò non è casuale e ormai da anni siamo abituati ad assistere alla nascita di nuovi campioni. Anzi, si ritira una stella, come nel caso della Pellegrini, e ne nasce un'altra come Thomas Ceccon. La Cagnotto smette di tuffarsi ma viene sostituita dalla Pellacani che inizia subito a collezionare medaglie. Nell'artistico poi Linda Cerruti ha conquistato addirittura nove medaglie!
Andrebbero analizzate le cause di questo fenomeno per poi, una volta individuate, esportarle verso altri sport, forse più ricchi ma non certo d'idee. Il pensiero va in modo naturale verso il calcio, non certo all'atletica in ripresa dopo anni di crisi.
Uno dei motivi principali è sicuramente la politica adottata sul territorio dalla federazione che, da diversi anni, ha intensificato in modo capillare il suo controllo sulle varie realtà regionali, seguendo e supportando i tecnici locali. Questo ha fatto sì che gli atleti più promettenti non venissero costretti ad emigrare nei centri più importanti per salire di livello ma potessero rimanere nelle loro città, diventando anche degli esempi per i loro conterranei più giovani. Infatti, è aumentato considerevolmente il numero dei praticanti e il movimento è cresciuto in modo esponenziale. Ora c'è solo da sperare che le chiusure imposte l'anno passato dal Covid e dagli eccessivi costi di gestione delle piscine, figli della crisi energetica, non blocchino questa prepotente crescita a livello nazionale.

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Tornando agli Europei romani, non potendo analizzare, per motivi di spazio, tutti i medagliati azzurri, facciamo una carrellata sugli atleti più rappresentativi.
Thomas Ceccon è sicuramente l'uomo copertina del nuoto italiano. Dopo i recenti trionfi ai Mondiali di Budapest, il nuotatore veneto ha portato a casa sei medaglie, quattro d'oro (50 farfalla, 100 dorso, 4X100 stile libero e 4x100misti) e due argenti (4x100 misti mista e 50 dorso). Nel corso della competizione continentale, Ceccon si è tagliato i baffi che tanto lo facevano rassomigliare al leggendario campione statunitense Mark Spitz (sette ori alle Olimpiadi di Monaco nel 1972) anche se molti lo paragonano all'altro campionissimo americano Michael Phelps. Al d là dei paragoni illustri, che scattano inevitabilmente quando si vince così tanto, ciò che rende unico Ceccon è il suo eclettismo, la sua capacità di passare da uno stile all'altro senza contraccolpi.
Dopo Ceccon passiamo a un classicissimo del nuoto azzurro: Gregorio Paltrinieri. Greg, è ormai da anni un collezionista di medaglie. A Roma ha conquistato 3 ori (800 metri, 5 chilometri e staffetta 5 chilometri in acque libere) e un argento (1500 stile libero). Nel nuoto in acque libero è già pronto il suo erede: Domenico Acerenza che ha battuto il re nelle acque romane nella 10 chilometri.
Tornando in piscina, rimarranno nella storia della competizione i tre ori del ranista Martinenghi e i due di Miressi e Frigo. Tra le ragazze non poteva mancare l'appuntamento nella sua città Simona Quadarella con 2 ori e un argento che le fanno raggiungere un bilancio complessivo di ben otto ori nelle competizioni europee alle quali ha partecipato. Sempre due ori ha vinto la dorsista veneta Margherita Panziera (100 e 200). Mentre ha fatto il copia e incolla del risultato del Mondiale di Budapest Benedetta Pilato: oro nei 100 rana e argento nei 50 dello stesso stile.
Cinque sono invece le medaglie che si è messa al collo Chiara Pellacani (due ori, un argento e due bronzi), declinando in ogni modo e soprattutto nel miglior modo le specialità permesse dal trampolino.
Questa competizione trionfale fa ben sperare per le Olimpiadi del 2024 di Parigi dove il responsabile Cesare Butini conta di polverizzare i precedenti record azzurri.
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